Presentata nella sala conferenze dell’azienda GDA, presso la zona industriale di Polla, la 15esima edizione della “Strapollese”, organizzata dall’Associazione Podistica Pollese con il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno e del Comune di Polla. La gara, inserita nel circuito Bronze del Campionato Nazionale Fidal, si svolgerà sabato prossimo, 9 settembre (start alle ore 17,00) con partenza ed arrivo in piazza Mons. Antonio Forte. Si prevedono circa 500 partecipanti di ogni età che affronteranno una gara all’insegna della velocità in quanto quest’anno sono stati eliminati i tratti in salita che nelle scorse edizioni hanno messo a dura prova anche ranner di provato valore. La gara sarà preceduta (start ore 15,30) dalla StraPollesina, riservata ai più piccoli.
Nel corso dell’incontro, coordinato da Michele Ficetola, sono intervenuti il presidente dell’associazione organizzatrice e Consigliere Regionale FIDAL, Rino Di Leo (“La nostra società non è solo per i ranner ma presta massima attenzione alla cultura e alla solidarietà”); il sindaco di Polla, Massimo Loviso (“La manifestazione è ormai un appuntamenti importante ed ha raggiunto vette notevoli a conferma del valore dello sport nella società di oggi”); il titolare della GDA, Valerio Di Carlo, sponsor della manifestazione (“La nostra azienda offre lavoro ma non disdegniamo di intervenire in nelle attività sportive e culturali. Competizione di impresa e competizione sortiva devono camminare insieme”); Amalia De Martino in rappresentanza della FIDAL regionale (“Noi promuoviamo i valori dello sport. Grazie a chi ci è vicino in queste manifestazioni”); il consigliere regionale Corrado Matera (“La manifestazione di Polla ha raggiunto grande importanza nel firmamento regionale e nazionale; una grande vetrina in cui si trovano insieme sport, cultura, storia e inclusione sociale”); Giulia Iannuzzi, presidente dell’Associazione Ascoltami (“Quando si lavora insieme si raggiungono risultati grandissimi e sabato ai nastri di partenza ci saranno atleti con infermità diverse”); Paola Berardino del CONI provinciale; Marco Landi in rappresentanza della FIDAL provinciale; Cono Federico, vice direttore generale della BCC Monte Pruno (“C’è grande condivisione di valori tra la nostra BCC e lo sport. Siamo la banca del territorio e siamo ben lieti di dare il nostro contributo a una iniziativa che promuove i sani valori dello sport ed il territorio, dando allo stesso l’opportunità di essere conosciuto ed apprezzato, grazie ai più di 500 atleti che saranno in gara”); Ruggero Gatto, Associazione Salerno Corre (“Le nostre due società lavorano in perfetta simbiosi”); Giuseppe Roma, organizzatore della StraPontecagnano, e Marta Mastrolia in rappresentanza della GDA (“Nel corso della manifestazione ci saranno stand di ristoro e la possibilità per i presenti di sottoporsi ad alcuni esami medici”).
Nel corso dell’incontro l’ing. Giuseppe Sarno ed il giornalista Giuseppe D’Amico hanno illustrato rispettivamente, il progetto grafico della medaglia che al termine della gara sarà consegnata a tutti i partecipanti e il tema storico della manifestazione, quest’anno dedicato a Polla nel periodo romano. Di seguito una sintesi unica dei due interventi, sia per la parte grafica che per la parte storica.
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Se c’è una parola chiave, capace cioè di riassumere l’anima dell’atleta che corre, quella parola probabilmente è “viaggio”. Da tempo la Strapollese, giunta quest’anno alla 15^ edizione, corre attraverso la storia con un motto “La 10 Km. Che attraversa 20 secoli di Storia” che non è un mero slogan, bensì la testimonianza di una storia che non si dimentica e che riguarda l’epoca romana del paese. A guidare il viaggio che ogni anno vede salire a bordo sempre più atleti provenienti da diverse regioni italiane c’è la “A.S.D. Podistica Pollese” con in prima linea il presidente Rino Di Leo.
A fine gara tutti i partecipanti che accettano di mettersi/rimettersi in viaggio con la maratona -attraversando le vie del paese condividendo la corsa con gli altri atleti/e- riceveranno la medaglia di finisher appositamente coniata per l’evento che quest’anno è ispirata e racconta il “motto” della manifestazione. Con la medaglia si vogliono perseguire due obiettivi. Il primo è quello di gratificare le/i concorrenti con la consegna del ricordo di questo viaggio di “20 secoli di Storia in 10 Km. di… corsa”; il secondo obiettivo, invece, è quello di promuovere il territorio facendone conoscere la storia per attrarre un maggior numero di persone.

Polla ospita una delle più importanti testimonianze storiche del Mezzogiorno. Si tratta dell’Elogium, detto anche Lapis Pollae, documento lapideo di grande rilievo attestante la romanizzazione del luogo. L’Epigrafe, datata 153 a.C., ricorda la costruzione della via da Reggio Calabria a Capua e del Forum ad opera del console Tito Annio Lusco. Rinvenuta nel cuore dell’attuale Borgo San Pietro di Polla, attualmente è collocata dinanzi all’antica Taverna del Passo. Si presenta con carattere piuttosto composito potendosi interpretare al tempo stesso come miliarium, itinerarium ed elogium. Nella prima parte il console rivendica la paternità ed il merito della costruzione della storica via e indica le distanze tra i vari paesi sia verso Nord che verso sud; nella seconda parte elogia se stesso per avere, in qualità di Pretore in Sicilia, ripreso e restituito ai proprietari Italici 917 schiavi fuggitivi e di avere distribuito l’ager publicus ai contadini togliendolo ai pastori. Infine, ricorda che in questo luogo aveva eretto un foro ed un tempio pubblici. In pratica la data dell’epigrafe segna la nascita del paese che in seguito si svilupperà e prenderà il nome di Polla. Questo il testo in italiano:
La via da Reggio a Capua ho costruito
e vi ho posto tutti i ponti, i miliari e i tabellari.
Da qui a Nocera sono miglia 51; fino a Capua 84;
fino a Murano 74; fino a Cosenza 123;
fino a Vibo Valentia 180; allo stretto, alla statua 231;
fino a Reggio 236.
Somma: da Capua a Reggio le miglia sono 321.
Ed io medesimo da pretore in Sicilia conquistai
i fuggitivi italici e restituii uomini 917.
E fui io che per primo feci in modo che dall’agro pubblico
i pastori si allontanassero a vantaggio degli aratori.
Qui ho costruito un foro e gli edifici pubblici.
La medaglia celebrativa realizzata in metallo riporta sul fronte la riproduzione in scala 1:10 della “epigrafe” di Polla, incisa in lingua latina su una lastra in marmo di circa 75 cm di larghezza per 70 cm di altezza. Sul retro, invece in scala 1:100.000, è riportata esattamente l’antica via romana che da Reggio portava a Capua e che attraversa il Vallo di Diano spiccando con l’indicazione del “Forum Popilii” che rappresenta appunto Polla. Inoltre, è riportato l’autoelogio del console Tito Annio Lusco a cui viene attribuita la via. Oggi la medaglia accompagna l’atleta che al termine del suo “viaggio” taglia il nastro del traguardo in un territorio ricco di storia che dalla partenza (Capua) lo porta all’arrivo (Reggio Calabria).
La medaglia è stata realizzata con il rigoroso perimetro frastagliato dell’epigrafe, in uno spessore e colore che ricorda quello della pietra, mentre il fronte è realizzato con l’effetto a bocciardatura, antica lavorazione superficiale degli elementi lapidei da lasciare a vista, in modo da creare una superficie leggermente corrugata.

Forum è il nome che i Romani davano ai centri che fondavano sulle principali vie di comunicazione nei territori che avevano assoggettato con le armi allo scopo di rendere più attivi il commercio e l’economia locale con lo svolgimento di nùndinae, ossia mercati che richiamavano i contadini e gli artigiani dei dintorni per la vendita e lo scambio dei prodotti del suolo e dell’industria. Ed è il caso del nostro territorio che i Romani avevano sottratto ai Lucani. Tra le altre testimonianze di rilievo di quel periodo si segnalano i Cippi Graccani rinvenuti in varie località che ricordano la riforma agraria di Tiberio Gracco realizzata a seguito della Lex Sempronia Agraria del 133 a.C. (dalle nostre parti venne il fratello di Tiberio, Gaio Sempronio Gracco). Altro importante avvenimento storico è la rivolta di Spartaco tra il 73 e il 71 a.C. Dopo la fuga dal centro di addestramento per gladiatori di Capua e dopo i primi scontri con le truppe romane, Spartaco guidò i suoi verso Sud, da tempo protagonista di altri tentativi di rivolta. Dopo avere oltrepassato Nocera, l’Irpinia, i monti Picentini, il territorio intorno ad Eboli e guadato il fiume Sele, Spartaco e i suoi si portarono alle Nares Lucanae (l’odierna piana di Galdo, ai piedi degli Alburni) da dove un nutrito manipolo raggiunse nottetempo il Forum Anni. Sorpresero i contadini nel sonno e si lasciarono andare ad una esplosione di violenza fatta di razzia di provviste, sangue, sevizie, stupri e incendi. Qui Spartaco quasi raddoppia il numero dei suoi seguaci e riprende la marcia dirigendosi verosimilmente verso Metaponto, evitando la via Annia, per poi spostarsi nei pressi dell’odierna Oliveto Citra dove, come sostenuto da alcuni storici successivi, si sarebbe svolta la battaglia finale. La via Annia è sempre stata un’arteria molto importante. Non a caso, quindici anni dopo la vicenda di Spartaco il Forum fu attraversato da Marco Tullio Cicerone (l’uomo più celebre dell’età romana) che, costretto a fuggire da Roma, si stava dirigendo in Calabria. Un monumento romano di età augustea (I° secolo d. C.) racconta una storia d’amore e spiega l’origine del nome del paese. È il Mausoleo di Gaio (Caio) Uziano Rufo che, se pure ridotto a poco più di un rudere, sopravvive all’incuria del tempo e degli uomini. Si trova in località Tempio. È la tomba monumentale che una moglie innamorata, Insteia Polla, volle innalzare in onore del marito. Il Mausoleo era composto da una base quadrangolare su cui poggiava un corpo cilindrico. Al centro un rettangolo costituito da sette blocchi di pietra portava l’iscrizione di dedica: “Insteia Polla sacerdotessa a Gaio Uziano Rufo (…) uomo di grandi qualità che l’aveva accolta in casa fanciulla di sette anni e che poi la ebbe con grande onore come moglie per 55 anni (…)”.

Venti secoli dopo Polla offre ai visitatori la possibilità di contemplare importanti testimonianze della “romanità”: leggere l’Elogium; ammirare in via Grotte un cippo graccano e, in località Tempio, il Mausoleo di Gaio Uziano Rufo.
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Strapollese Polla