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“Se vuoi volare devi avere radici” presentato a Montesano: applausi della comunità per il dono di Letizia Maggio

Presentato a Montesano sulla Marcellana alla presenza di un folto pubblico il libro “Se vuoi volare devi avere Radici” di Letizia Maggio. Nel corso dell’incontro sono intervenuti il sindaco, Giuseppe Rinaldi, il giornalista Giuseppe D’Amico, il presidente del Centro Studi e Ricerche “Radici”, Angelo Sica, e Palmira Petrocelli, figlia dell’Autrice. 

Il 29 settembre prossimo la signora Letizia avrebbe festeggiato un genetliaco particolare, cento anni, che sarebbe stato festeggiato in modo davvero speciale: donando a familiari, amici e concittadini un libro. Un libro “suo”, uscito postumo in quanto Letizia Maggio ha lasciato la vita terrena pochi mesi prima del raggiungimento dell’importante traguardo.

I figli hanno affidato il patrimonio che la mamma ha messo insieme e gelosamente custodito per decenni ad Angelo Sica (per tutti a Montesano è il “Direttore” per antonomasia, avendo guidato la Direzione Didattica locale per decenni dando vita, quando ha lasciato la scuola, al Centro Studi e Ricerche Radici). “Radici” ha pubblicato il volume affidando il progetto grafico a Lucio Mori. Tutti gli intervenuti si sono soffermati sull’importanza dello studio del dialetto e sulla necessità di tramandarlo alle giovani generazioni.

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Per anni Letizia Maggio ha scritto le cose che vedeva o ascoltava su tutto ciò che aveva a portata di mano (vecchie agende, quaderni, foglietti di ogni tipo ed anche pezzi di giornali) quello che erano le credenze, gli usi, le preghiere, i modi di dire, le filastrocche e i proverbi di un tempo passato, nonché parole e antichi mestieri, frazioni e località di Montesano.

Il tutto principalmente in dialetto montesanese; un dialetto che con il tempo andava trasformandosi, sia perché alcune parole, alcuni usi, alcuni oggetti andavano in disuso e, quindi, non più conosciuti o utilizzati dalle generazioni future.

Pur avendo trascorso molti anni lontano a Montesano Letizia Maggio ha sempre professato il “culto” del ricordo: è stata promotrice del Museo della civiltà contadina di Montesano donando i primi 170 pezzi e per anni ha collaborato alla stesura del calendario edito dal Circolo Didattico di Montesano al quale affidava con entusiasmo tradizioni, storie e vicende di cui è stata erede e custode. Non a caso nel giugno del 2001 fu insignita di due importanti riconoscimenti dal Comitato Regionale dell’Unicef e dal Circolo Didattico per la sua collaborazione.

Questa la motivazione: “per avere raccontato e illustrato le Storie del nostro paese e per avere contribuito a diffondere la cultura della nostra tradizione affidandone la memoria alle giovani generazioni”. Il libro è un piccolo scrigno a cui attingere per non smarrire la conoscenza delle antiche parole montesanesi, di nomignoli e soprannomi, dei modi di dire, di usanze e credenze, filastrocche e proverbi e delle preghiere tradizionali (in particolare a Gesù, Maria, san Francesco, san Biagio e san Simone).

Tutto in rigoroso dialetto montesanese che, come tutti gli altri dialetti, è la lingua che usavano i nostri nonni per colloquiare tra loro: segni che restano del linguaggio e della identità di un paese che vanno salvaguardati e conservati perché senza il dialetto saremmo più poveri.

libro-letizia-maggio-montesano

Al termine dell’incontro è stato fatto dono a tutti i presenti di una copia del libro. Inoltre, Palmira Petrocelli ha annunciato che ci sarà un secondo volume in quanto c’è ancora tanto materiale nell’archivio di famiglia che dovrà essere esaminato e poi pubblicato.

Il libro di Letizia Maggio su Montesano sulla Marcellana

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