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Dall’Anima Nuda di Pasquale Corvino l’inno alla gioia e la riconquista dei sentimenti

Di Geppino Giuseppe D’Amico

Scegli una città d’arte (Teggiano), individua un luogo incantato (il Castello Macchiaroli), metti sessanta tele di grandi dimensioni realizzate da un artista prestigioso (Pasquale Corvino), aggiungi un partner autorevole che fa del mecenatismo una elle sue bandiere (Banca Monte Pruno) e il successo è garantito.

A maggior ragione se il tutto avviene durante la manifestazione estiva più seguita del Vallo di Diano e territori limitrofi qual è “Alla tavola della Principessa Costanza”.

Si può sintetizzare così il successo della personale di Pasquale Corvino, “Anima Nuda”, inaugurata il 5 agosto scorso presso il Castello Macchiaroli a Teggiano che resterà aperta al pubblico tutti i giorni (escluso il lunedì) fino al 30 agosto prossimo dalle ore 10:30 alle 13:00 e dalle ore 16:00 alle 19:30.

La mostra è stata resa possibile grazie alla sensibilità ed alla disponibilità di Gisella Macchiaroli, proprietaria dello storico maniero, che ha condiviso l’idea dell’artista di Sassano e della Banca Monte Pruno nell’ottica di valorizzazione dei beni culturali e dei talenti dei nostri territori.  

La mostra di Pasquale Corvino

Pasquale Corvino è un’artista veramente capace e geniale; crede in quello che fa e usa stile e originalità nelle sue creazioni riconoscendo come la libertà e il progresso sono il fine dell’arte come, del resto, della vita stessa.

Le tele esposte a Teggiano sono il frutto di un cambiamento del cuore e dell’anima dell’Artista che così spiega anche il titolo dato alla mostra: Anima Nuda è figlia degli anni di oscurantismo totale che abbiamo recentemente vissuto.

Le dichiarazioni

Mi riferisco agli anni della pandemia con tutto quello che ne è scaturito: ha spento le nostre idee bloccandoci la mente e le mani. Queste opere nascono, quindi, sono la conseguenza di uno scossone violento nato di notte nel mio laboratorio quando ho lanciato verso una tela immacolata un colore di smalto rosso e mi sono ritrovato a ripartire con la mia “anima nuda” che, quindi, vuol dire rinascita che significava per me riassaporare di nuovo la vita. Se un progetto non viene sentito prima dentro e con forza si rimane statici di fronte ad un supporto bianco e non lo sconfiggi”.

***

Dall’Anima Nuda è, quindi, partito un viaggio che ha dato all’artista una spinta notevole che il Critico d’Arte Antonella Nigro ha così illustrato: “La pittura di Pasquale Corvino è riconquista dei sentimenti, anelito e suggerimento all’osservatore ad afferrare la gioia, ciò che esiste di splendido nella vita.

L’artista possiede un’innata capacità di ricercare e scoprire la letizia, come si evince da numerosi suoi scritti, che sovente non risiede nei sogni futuri, in un incerto domani, ma è il godere, non effimero, di ciò che si possiede nel presente, integrandosi con la natura, le culture e il mondo.

Egli ribadisce il concetto di viaggio, di percorso attuabile, nella consapevolezza che ciascun essere umano è unico e, come tale, irripetibile e prezioso, artefice dei suoi progetti, capace di poter realizzare ciascun aspetto del proprio cammino e, dunque, i propri sogni.

Sovrano indiscusso della tela è il colore, utilizzato in una vasta gamma di “nuances” tra le quali spiccano vernici, smalti e acrilici lucenti prediletti nella tonalità del blu, del rosso e del giallo: i primari dai quali nascono tutte le interpretazioni cromatiche adottate dall’artista nel suo operare”.

La Banca Monte Pruno

Per la riuscita della mostra un ruolo importante è stato quello della Banca Monte Pruno che ancora una volta ha voluto porre al centro delle sue iniziative culturali la ricerca artistica del pittore di Sassano che il Direttore Generale, Michele Albanese, spiega così: “Abbiamo voluto fortemente anche questa iniziativa perché il nostro impegno all’interno del territorio tende sempre alla valorizzazione delle eccellenze e dei talenti della nostra comunità. Come Banca non possiamo abdicare al nostro ruolo tendente alla crescita del territorio in cui siamo presenti.

Del resto, non è la prima volta che ci ritroviamo ad organizzare e promuovere un evento culturale in cui protagonista è l’arte del maestro Pasquale Corvino.

Stavolta lo abbiamo fatto in uno dei luoghi storici più belli e suggestivi del Vallo di Diano, il Castello Macchiaroli. Il Maestro Corvino è prima di tutto un amico della Banca e va sostenuto perché ha enormi qualità.

A lui vanno il nostro apprezzamento e gli auguri più sentiti per questa nuova mostra che sicuramente raccoglierà apprezzamenti notevoli.

Ed è per questo che, fermamente intenzionati a far conoscere la sua arte, offriremo a chi volesse acquistare i suoi quadri l’opportunità di farlo usufruendo di piccoli finanziamenti, senza interessi e ulteriori spese”.

Le parole di Michele Albanese confermano che i vertici della Monte Pruno, nella loro consolidata espansione, hanno ravvisato nell’arte di Pasquale Corvino un linguaggio e una cromia consona alla contemporaneità che è uno dei punti di forza della Banca.

Non a caso, con le sue opere Pasquale Corvino ha arredato non solo la sede della Monte Pruno a Sant’Arsenio ma anche diverse filiali, in particolare a Salerno, Fisciano, Roscigno e Laurino.

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1 comment

  1. Andrò di sicuro a visitare la mostra e sono certo che apprezzerò le opere di Corvino; dalle foto le trovo particolarmente accattivanti. Considero di grande interesse l’impegno della Banca Monte Pruno a sostegno degli artisti locali e della valorizzazione dei siti storici di questo unicum territoriale e storico rappresentato dal Cilento, Vallo di Diano e Lucania occidentale.
    La messa a disposizione del castello da parte della proprietaria Gisella Macchiaroli è un atto di sensibilità culturale che va oltre la buona conservazione di un bene per farne il baricentro di una fruizione che recupera in chiave moderna la funzione del maniero, da quella di struttura di difesa a quella di diffusione della cultura e di incontro sociale.
    Non è sempre facile tenere insieme passato e presente, mantenendo la visibilità e il senso dei due momenti. Ritengo che l’obiettivo sarebbe raggiunto più puntualmente, se la denominazione della struttura fosse cambiata da “Castello Macchiaroli” in “Castello Sanseverinio (da…. a…..), oggi proprietà Macchiaroli (dal …..)”. Non sarebbe male indicare anche la data del restauro e la fonte del finanziamento che lo ha reso possibile.

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