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Vincenzo Curcio, quasi 15 anni dalla sua scomparsa. Ma quanto aveva ragione: “Se tutti i paesi del Vallo si dessero la mano…”

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Si avvicina una ricorrenza molto significativa per Polla e per tutto il Vallo di Diano: quindici anni fa, il 26 maggio del 2008, ci lasciava il prof. Vincenzo Curcio, Uomo di grande Cultura e Amministratore di lungo corso. Era nato a Polla il 19 luglio 1938. Dopo aver frequentato il Liceo Classico a Sala Consilina si laurea in Lettere all’Università di Napoli e inizia ad insegnare presso l’Istituto Professionale per il Commercio di Polla per poi trasferirsi prima all’Istituto Magistrale “Pomponio Leto” di Teggiano e poi al Liceo Classico “Marco Tullio Cicerone” di Sala Consilina dove rimane fino al 31 agosto 2005 quando viene collocato in quiescenza.

Fin da giovane si dedica alla politica. In Consiglio Comunale entra nel giugno del 1970 e vi rimane fino al giorno della scomparsa ricoprendo l’incarico di vice sindaco e più volte quello di assessore.  Numerose le iniziative portate avanti tra le quali merita di essere ricordata l’istituzione della Biblioteca Comunale da lui proposta e sancita con atto deliberativo del 23 aprile del 1974. Nel 1976, su sua proposta, il Comune di Polla diventa editore e pubblica il volume di Vittorio Bracco “Polla, Linee di una storia”. La Biblioteca sarà sempre nei suoi pensieri al punto che pochi mesi prima della scomparsa donerà oltre 400 volumi che facevano parte del suo notevole patrimonio librario. Sempre per quanto riguarda la politica, è stato più volte assessore alla Cultura della Comunità Montana del Vallo di Diano e presidente USL 57 di Polla dal 1984 al 1990. Sempre attento alle tradizioni popolari lo ricordiamo dirigente del Gruppo Folkloristico Internazionale “Tanager” di Polla. In questo settore non mancano sue importanti iniziative in tutto il Vallo di Diano. Ricordiamo nell’estate del 1981 la prima edizione del Festival Internazionale del Folklore e l’anno successivo a Montesano Terme il VII Congresso Nazionale della Federazione Italiana Tradizioni Popolari.

Vincenzo Curcio fu tra i fondatori del periodico “Il Vallo” e tra gli ideatori del Progetto Città Vallo con Gerardo Ritorto, Luigi Pica, Enzo Vacca ed Enrico Quaranta. Suo lo slogan Se tutti i paesi del Vallo si dessero la mano…”. Notevole anche la sua attività pubblicistica: i numerosi articoli di giornale, le due raccolte di poesie, Dono d’amore e Cade la neve, ma, soprattutto, la silloge Tra il cielo e la terra. Scritti sparsi e diversi, pubblicato quando la malattia aveva già cominciato a minarne la fibra sono il contenitore del pensiero, della liricità e della passione civile di cui Vincenzo Curcio è stato portatore.  In particolare, nelle pagine del libro Tra il cielo e la terra c’è il suo testamento culturale di cui sono protagonisti i ricordi dell’Autore divisi in tre momenti: storia e politica; uomini e idee; sentimenti perenni. La sua ultima pubblicazione, “Venti canzoni + una”, da lui predisposta uscirà postuma per iniziativa dell’Associazione Culturale “Luigi Pica” al cui presidente, Aldo Rescinito, l’aveva affidata. Si tratta di una raccolta di suoi testi musicati e trascritti da Angela Meluso e Bernardo Tramontano.

Indubbiamente, Vincenzo Curcio ha lasciato un patrimonio fatto di stima, affetto ed ammirazione che ha saputo conquistare in vita coniugando spessore culturale e competenza amministrativa. Credo che in molti debbano essergli grati per l’esempio che ha saputo lasciare.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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