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Michele Albanese analizza lo studio della CGIA sulla crisi delle piccole imprese: “Le BCC sono l’unica luce accesa per tanti imprenditori e famiglie”

Di Geppino Giuseppe D’Amico

Interesse accoppiato a qualche preoccupazione. Questo lo stato d’animo emerso nel mondo imprenditoriale e bancario a seguito della pubblicazione dei risultati di uno studio diffusi dall’Associazione Artigiani e Piccole Imprese CGIA di Mestre relativo al rapporto tra piccole e micro imprese da un lato e banche dall’altro. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio Studi della CGIA che ha monitorato ed elaborato i dati delle 107 province d’Italia “continuano a diminuire i prestiti bancari anche alle piccolissime e micro imprese con meno di 20 addetti. Lo stock complessivo dei prestiti erogati a questo segmento di aziende è passato da 2,19 a 2,01 miliardi di euro…Le province nelle quali si è registrata la contrazione più elevata sono Sondrio, Forlì-Cesena e Ravenna e Venezia…. Con meno prestiti, anche le banche pagheranno il conto”. Per il Presidente della CGIA, Roberto Bottan “il problema non è di poco conto in quanto queste micro realtà, tradizionalmente sottocapitalizzate e a corto di liquidità, da tempo non sono più appetibili commercialmente dal sistema bancario”.  

La notizia non poteva passare inosservata ed ha suscitato l’attenzione della stampa nazionale e, in particolare, di quella locale ma anche dei piccoli imprenditori e degli stessi dirigenti di banca. Sulla vicenda è intervenuto con un articolato commento il Direttore Generale della BCC Monte Pruno, Michele Albanese, anche allo scopo di tranquillizzare i piccoli imprenditori del territori nei quali la Monte Pruno è presente. Albanese parte dalla considerazione che “nella comunicazione spesso le notizie vengono determinate dal loro titolo, più che dal contenuto. Nello studio della CGIA l’accento viene posto sul calo degli stessi tra il 2021 ed il 2022: “Stop ai prestiti alle imprese. Così dilaga il rischio usura”; “Prestiti dalle Banche alle partite Iva: il calo non risparmia la Basilicata”. Come già successo in passato, sul banco degli imputati ci vanno le banche, nonostante la Cgia di Mestre, puntualmente, sottolinea come “sarebbe sbagliato accusare le banche di essersi disinteressate del popolo delle Partite IVA”.

La Sede della Banca Monte Pruno a Sant’Arsenio

Pur preferendo non entrare nell’analisi del dato esclusivamente numerico ritenendo che “il valore dei prestiti nel 2021 sia stato, alquanto, influenzato dall’emergenza Covid, la quale ha ridisegnato, in maniera straordinaria ed eccezionale, regole ed equilibri nell’ambito delle erogazioni bancarie, giunte in soccorso rispetto al verificarsi di un shock generale inimmaginabileAlbanese afferma che percentuali negative, senza possibilità di smentita, siano estranee al mondo del credito cooperativo. Si è spesso affermato come l’azione delle BCC sia anticiclica, in quanto, tali istituti di credito rispondono, con maggiore vigoria, al mercato anche e, principalmente, quando gli altri istituti tirano i remi in barca, perché consci del ruolo che svolgono sui territori di competenza”.

La Reception della Sede di Sant’Arsenio della Banca Monte Pruno

Tornando ad analizzare quanto scritto da alcuni organi di informazione “questi articoli lasciano al lettore un messaggio limpido collegato al fatto che le banche non hanno sostenuto le imprese, lasciandole sole nel bel mezzo della tempesta. Entrando nei dettagli dell’analisi è evidente come sia ancora più forte e puntuale l’azione delle BCC che, invece, rispondono con percentuali di crescita importanti sui prestiti, andando in perfetta antitesi con quanto rileva la Cgia di Mestre all’interno del settore bancario largamente inteso. La domanda che alberga nella mia mente e nella mente di tutti, credo, è quella di chiedersi se a questo valore negativo avessimo aggiunto anche l’assenza degli interventi delle nostre banche di comunità, così come hanno fatto i grandi istituti, quali sarebbero stati gli effetti reali nell’economia locale?”. Una risposta in tal senso è venuta nel corso di un convegno a Bari durante il quale il Direttore di Federcasse, Sergio Gatti, ha affermato che “Il credito cooperativo negli ultimi cinque anni ha dimostrato il suo radicamento nelle comunità e ha confermato la capacità di svolgere una funzione anticiclica: quando cresce l’incertezza le nostre banche erogano più credito, soprattutto a famiglie e imprese”.

Michele Albanese D.G. della Banca Monte Pruno

Per Albanese, quindile BCC restano l’unica luce accesa per tanti imprenditori e famiglie, l’ultimo appiglio, forse, prima di passare in altre mani che, quotidianamente, con la nostra azione, combattiamo con forza e determinazione”. L’analisi della situazione evidenzia “l’importanza imprescindibile delle banche di credito cooperativo. E quando qualcuno cerca di minacciare questa nostra azione con provvedimenti molto discutibili, mina non solo il futuro delle nostre Banche ma la tenuta di un sistema economico, che rappresenta la linfa del paese e che oggi subisce la contrazione totale dei finanziamenti”.

In realtà, già in passato Michele Albanese si era soffermato sulle restrizioni imposte dalla BCE e questa vicenda conferma la fondatezza dei discorsi già a suo tempo fatti: “Oggi c’è un altro elemento preoccupante che sta impattando sull’andamento dei prestiti e che potrà incidere ancora maggiormente su tali dinamiche. Faccio riferimento alla corsa al rialzo dei tassi di interesse, che hanno raggiunto, negli ultimi mesi, valori importanti (direi allarmanti rispetto all’andamento generale dell’economia) a danno di tanti operatori e famiglie che si trovano a dover far fronte a questi aumenti. Continuare ad insistere con tali politiche di contrasto dell’inflazione attraverso il costo del denaro sta impoverendo le famiglie e creando non pochi problemi, allontanando dal mercato del credito non le banche, ma proprio le imprese e le famiglie. Tali dinamiche danno vita ad un pericoloso cortocircuito, che allarma non solo la Cgia di Mestre ma, soprattutto, noi operatori del credito e, quindi, di conseguenza, l’intera platea dei nostri clienti”.

A conclusione del suo intervento Il Direttore Albanese rivendical’orgoglio delle BCC che deriva dal saper vivere il territorio, sapendo ascoltare prima e dando risposte concrete poi. Di questo andiamo estremamente fieri”.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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