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Le storie di Vallo Più: Vincenzo, ingegnere aerospaziale, rinuncia alla carriera per tornare nel Vallo di Diano e fare…turismo!

Di Antonio Sica

Non ho ancora trovato un termine appropriato per Vincenzo Lovaglio… ma ascoltando la sua storia mi è venuto da pensare a una geniale, lucida “follia”, intesa in senso buono. Giudicate voi. Quello che so per certo è che Vallo Più ama raccontare storie come questa.

GUARDA IL VIDEO CON L’INTERVISTA A VINCENZO LOVAGLIO:

Sei tornato dopo 20 anni nel Vallo di Diano. Per rimanere?

Si, assolutamente. Non mi schioda più nessuno da qui, nel Vallo di Diano ho trovato la mia dimensione.

Cominciamo dall’inizio: sei rimasto nel Vallo di Diano fino a diciott’anni, poi…

Sono cresciuto qui, ovviamente. Poi l’Università a Napoli e, una volta conseguita la Laurea, ho iniziato a lavorare seguendo il mio percorso improntato nel settore ingegneristico. Ho lavorato per molto tempo lontano, sia in Italia che in Europa, poi di nuovo a Napoli per diversi anni. Alla fine la voglia di ritornare nel territorio del Vallo di Diano mi ha spinto a prendere una decisione drastica. Tre anni e mezzo fa ho deciso di ritornare a casa mia, a Sala Consilina. È bello essere qui, mi piace molto, e sono entusiasta di questa nuova strada che ho iniziato a percorrere.

Sembri molto più entusiasta di chi nel Vallo di Diano ci vive da sempre. Essendo “rientrato” da tre anni e mezzo dopo aver vissuto lontano, probabilmente riesci a cogliere degli aspetti di questa realtà che chi risiede qui dà invece per scontati o sottovaluta

L’entusiasmo è fondamentale, e soprattutto bisogna credere in quello che si fa e nel territorio. Io sono stato criticato quando, tre anni e mezzo fa, sono tornato. Lasciare una carriera prestigiosa e importante come Ingegnere Aerospaziale poteva sembrare una pazzia, e infatti non nascondo che all’inizio ogni tanto mi guardavo allo specchio e mi criticavo da solo, chiedendomi «ma cosa sono venuto a fare?». Però quando mi svegliavo la mattina e guardavo le montagne, la pianura, i borghi… pensavo «qua c’è tanto da fare». Perché tutte queste cose insieme alla storia, alla cultura e all’enogastronomia sono una risorsa che non dobbiamo assolutamente trascurare. La mia nuova vita è nata guardando il territorio, guardando il Vallo di Diano e le sue le montagne. Se mi sono reinventato, e dal settore specialistico Aerospaziale sono tornato qui per occuparmi di turismo, essenzialmente è perché mi è venuta voglia di conoscere meglio questa terra bellissima che fino a diciott’anni non avevo esplorato. Ovviamente quando è giovanissimi non si capisce bene ogni aspetto, insomma vivi la zona e il tuo paese ma senza entrare nei dettagli. Tornando anni dopo sono rimasto affascinato della grande bellezza che mi offriva il paesaggio, per cui ho iniziato a scoprirlo e a guardarlo con occhi diversi rispetto a quando ero piccolo.

E hai deciso di aprire un bed & breakfast a Sala Consilina

Sono partito con una camera, poi è arrivata la seconda e infine anche la terza. Ho iniziato a fare turismo mettendo a punto un mio itinerario turistico nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano ed Alburni, prendendo contatti con le oasi naturalistiche della zona, i siti artistico-storico-culturali e facendo convenzioni anche con ristoranti e pizzerie per i miei ospiti. Proponendo pacchetti completi, con visita dei più importanti siti storici e naturalistici del Vallo di Diano e del Cilento, ma anche pranzo e cena. Organizzare tutto questo è stato un lavoro entusiasmante che mi ha soddisfatto tantissimo, e ricordo ancora con grande emozione la prima prenotazione, che fu di una famiglia tedesca. Restarono nel Vallo di Diano 15 giorni e poi sono anche ritornati, perché non erano riusciti a vedere tutto nella zona. Siamo ancora in contatto e dovrebbero tornare di nuovo, portando anche degli amici. Il loro entusiasmo mi fece capire che la strada scelta era quella giusta.  

In poco tempo hai recuperato il tempo perduto, visitando a tappeto il Vallo di Diano e i dintorni. Perché ovviamente per proporre il territorio lo devi conoscere bene.

Esattamente, e ho visto cose che non immaginavo neanche. Ho approfondito, studiato, vissuto il territorio cercando di farlo con l’occhio dell’ospite, in un’ottica turistica.

Che cosa ti ha entusiasmato di più in questi giri del Vallo di Diano e delle zone limitrofe? Parliamo di un’area ampia, che abbraccia il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni e non solo

Sicuramente la natura, le escursioni in montagna e le oasi naturalistiche, ma anche la storia, la cultura, le tradizioni che noi abbiamo. Non ci dobbiamo dimenticare che il nostro territorio è antichissimo: abbiamo avuto insediamenti di Svevi, Normanni, Longobardi, Greci, Romani e ognuno ha lasciato la propria impronta attraverso chiese, casali, castelli, strade ed anche enogastronomia. Ciò che adorna ancora le nostre tavole è la cucina che un tempo preparavano i nostri predecessori, ovviamente rivisitata. Però è assolutamente tradizionale.

Molto di questa tua esperienza si trova nella pagina Facebook che hai dedicato al Vallo di Diano

Si, “Vallo di Diano, Borghi e Natura” è una pagina social -sia Facebook che Instagram- con circa 10.000 follower. Sta crescendo piano piano e vi si trovano post, reel, fotografie del territorio che a volte sponsorizzo anche a livello regionale, nazionale, e internazionale. Lo faccio per passione, perché mi piace, senza nessun ritorno economico. Perché adoro questa terra e secondo me anche noi cittadini dobbiamo essere protagonisti del territorio e promuoverlo

E poi c’è anche un progetto a cui tieni molto

È un progetto patrocinato dall’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, che racconta e narra il mio viaggio nel Vallo di Diano. Tocco i 15 borghi, le bellezze naturalistiche e storiche, e anche un po’ di enogastronomia territoriale.  Approfitto per ringraziare in primis il dottor Tommaso Pellegrino, che mi ha dato l’opportunità di realizzare questa bellissima iniziativa, e poi tutti coloro i quali hanno collaborato. Il progetto sarà anche presentato presso le istituzioni della Regione Campania, ed è una grandissima soddisfazione rappresentare come viaggiatore e narratore il Vallo di Diano. Mi rende felice e orgoglioso di essere un cittadino valdianese, di Sala Consilina, anche perché mi sono reso conto che noi abbiamo di tutto di più: un visitatore si trova di fronte ad uno scenario stupendo, naturalistico e storico.

Che cosa dici a un turista che si rivolge a te considerando l’idea di visitare il Vallo di Diano?

Che tipo di vacanza vuoi fare? La vuoi fare storica, artistica, culturale? La vuoi fare naturalistica? La vuoi fare enogastronomica? Perché noi qui abbiamo tutto. Dimmi che cosa ti piace vedere, dimmi cosa vorresti fare e io preparerò l’itinerario giusto per te.

Spero che il tuo esempio possa far “balenare” l’idea di ritornare del Vallo di Diano ai tanti cervelli che per realizzarsi professionalmente sono stati costretti a lasciare questa terra, ma che comunque la hanno sempre nel cuore. In conclusione, vorrei che tu ti rivolgessi proprio a loro: perché dovrebbero tornare?

Perché c’è tanto da fare qui, dobbiamo soltanto rimboccarci le maniche tutti quanti, credere in quello che facciamo. Se ci mettiamo tutte le nostre energie e tutta la nostra passione, superando le difficoltà che ovviamente incontreremo, prima o poi le cose devono per forza andare bene. E ne varrà davvero la pena.

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1 comment

  1. Complimenti a te👋👋👋 e grazie grazie grazie per il tuo coraggio. Da cilentana (vissuta a Napoli senza mai cambiare residenza .IPer i miei alunni la capitale del mondo era San Mauro Cilento)non posso che ringraziarti anche se devo confessare che avendo un figlio ingegnere aerospaziale molto probabilmente non avrei condiviso una scelta come la tua.

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