Di Giuseppe Geppino D’Amico

L’appuntamento è da non perdere. Domenica 28 dicembre (inizio ore 18:00) a Sant’Arsenio, nella Palestra Comunale in località Difesa, sarà messa in scena la commedia musicale in tre atti di Peppino Amabile “Rusina ‘a zengara”. L’iniziativa, fortemente voluta dall’Associazione Culturale “Luigi Pica” di Sant’Arsenio, si avvale dell’Alto Patrocinio del Comune di Sant’Arsenio e della collaborazione della Fondazione Monte Pruno, del Coro Polifonico “Amici della Musica”, dell’Associazione Culturale “Sant’Arsenio – Ieri, oggi e domani” e del Gruppo Folk locale. La direzione artistica è affidata a Luigi Biscotti e Franco Antonazzo, che hanno assegnato la parte dello “speziale” a Gabriele Mare, medico di professione. I biglietti per assistere alla manifestazione sono disponibili, fino ad esaurimento posti, presso la Cartolibreria Amabile di Sant’Arsenio.
“Si tratta di un evento atteso da anni – ha affermato Aldo Rescinito, presidente dell’Associazione “Luigi Pica” – in quanto la messa in scena pone una serie di problematiche difficili da superare sia per l’allestimento scenico che per i costi e questo fa pensare che difficilmente la commedia potrà essere replicata. Non a caso, in occasione dell’inaugurazione del teatro comunale che porta il nome di Peppino Amabile, fu possibile proporre solo un dialogo del quale furono protagonisti il compianto Domenico Bosco e Marirosa Coiro. Stavolta, l’opera sarà proposta nella sua interezza”.

Giuseppe Amabile, nato nel 1921 a Sant’Arsenio, si allontanò dal paese solo per alcuni anni, soggiornando negli Stati Uniti e in Venezuela. Per moltissimo tempo è stato uno degli animatori del Gruppo Folk di Sant’Arsenio. Appassionato di storia e tradizioni popolari, è autore di commedie, racconti, poesie e canzoni. Nel 1982 pubblicò, con una nota di Tullio De Mauro, una parte delle sue ricerche sul dialetto locale (“Proverbi e canti popolari santarsenesi”). Nel 1991, con prefazione di Elio Pecora, uscì una trilogia di commedie in dialetto (Quanno marzo vole fa’, ‘A fattura, ‘A cammesola). Nel 1998, in collaborazione con chi scrive, pubblicò “Sant’Arsenio e il monte Carmelo”, edito da Carlone Editore per l’Associazione Culturale “Luigi Pica”.
“Rusina ‘a zengara” è la sua opera più importante. Scritta nella seconda metà del Novecento, fu pubblicata nel 1999 nel volume “Tra realtà e fantasia”, edito da Carlone Car per l’Associazione Culturale “Luigi Pica”. Nel libro – curato insieme all’architetto Enrico Coiro, autore anche del disegno di copertina utilizzato per la locandina – sono presenti altre opere di Amabile: ‘U scarugnato, I iuorni passano e…, il bozzetto Chi avìho fuoco campào e chi avìho pane murìo e la poesia “Serrone”, dedicata al quartiere più antico del paese. Nelle sue commedie Giuseppe Amabile affronta temi sempre attuali, risolvendo anche le situazioni più impegnative con una notevole vis comica, che rende le opere accessibili e coinvolgenti. In “Rusina ‘a zengara” viene trattato il tema del difficile inserimento delle minoranze etniche, con una commedia brillante che rappresenta la sintesi dell’impegno culturale dell’autore: testi, musiche, canti, proverbi e folklore, tanto da richiedere la presenza di un intero gruppo folk per la messa in scena. L’autore, nel rispetto della privacy, modificò nomi, soprannomi e professioni dei personaggi, riuscendo così a trasformare le testimonianze del passato in narrazione universale, capace di far rivivere uno spaccato della vita locale altrimenti destinato all’oblio. Notevole interesse suscitano anche ‘U scarognato, Chi avìho fuoco campào e chi avìho pane murìo e “I iuorni passano e…”, dialogo tragicomico che affronta con delicatezza i temi del tempo, della memoria e della paura della morte.
La messa in scena di “Rusina ‘a zengara” rappresenta dunque un avvenimento culturale di grande valore: custodisce e consegna alle nuove generazioni un patrimonio linguistico e identitario del Vallo di Diano, preservando le pagine del dialetto santarsenese, oggi sempre meno conosciuto. Importante, infine, il contributo di altri autori locali come Pietro Greco, Tiziano Coiro ed Enrico Coiro, quest’ultimo autore anche del vocabolario “Il Dialetto di Sant’Arsenio”, pubblicato da Laveglia & Carlone per l’Associazione Culturale “Luigi Pica”, che continua a credere con forza nella rinascita culturale del territorio. Un autentico tesoro linguistico e culturale non chiuso in cassaforte, ma messo a disposizione di chi vuole conoscere e custodire l’identità di una comunità che non intende dimenticare la propria storia.





