
Si è svolta ieri, nell’Aula Consiliare del Comune di Sant’Arsenio, la conferenza stampa di presentazione del prestigioso convegno scientifico dedicato alla Certosa di San Lorenzo, promosso in occasione del centenario della scomparsa di Mons. Antonio Sacco, autore della monumentale opera La Certosa di Padula. L’iniziativa è stata organizzata dal Comune di Sant’Arsenio con il patrocinio del Comune di Padula e con il sostegno del Ministero della Cultura e del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Salerno. Alla conferenza stampa erano presenti, accanto a Donato Pica, Sindaco di Sant’Arsenio, Giuseppe D’Amico, Rosanna Giudice ed Enrico Coiro, componenti del comitato promotore degli eventi in ricordo di Mons. Antonio Sacco e membri della commissione che ha esaminato i lavori vincitori delle borse di studio istituite in occasione del centenario, i cui risultati saranno illustrati nel corso della tre giorni padulese. Nel corso dell’incontro sono stati illustrati il programma, i relatori e gli obiettivi scientifici e culturali del convegno, che rappresenta uno dei più autorevoli appuntamenti di studio dedicati alla storia del Mezzogiorno e dell’Europa attraverso la straordinaria vicenda plurisecolare della Certosa di Padula.
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Il convegno, dal titolo “La Certosa di San Lorenzo. Istituzioni, arte, potere e religione in sette secoli di storia del Mezzogiorno e d’Europa”, si svolgerà dall’11 al 13 dicembre 2025 presso la Certosa di San Lorenzo a Padula e prevede tre giornate di approfondimento con studiosi provenienti da università e istituzioni culturali italiane ed europee. Il programma si articolerà in quattro sessioni tematiche:
Sessione I – Fondare e rappresentare il potere (11 dicembre):
Analisi della Certosa medievale nel contesto politico e religioso del
Mezzogiorno.
Sessione II – Lo spazio e le immagini (12 dicembre, mattina):
Architettura, arte, musica e committenze tra Rinascimento e Barocco, con tavola
rotonda conclusiva “Verso il Museo della Certosa”.
Sessione III – La Certosa tra soppressioni, memoria e identità (12
dicembre, pomeriggio):
La fine dell’istituzione certosina tra età napoleonica e periodo post-unitario,
fino al recupero degli archivi.
Sessione IV – Dalla Certosa storica alla Certosa museo (13 dicembre):
Restauri, valorizzazione, musealizzazione e nuove narrazioni del complesso
certosino.
Nei prossimi giorni sarà reso noto il programma completo della manifestazione con elenco degli orari e dei partecipanti. È confermata la presenza di Massimo Osanna (Direttore Generale dei Musei del Ministero della Cultura), Luigina Tomay (Direttrice Regionale dei Musei della Campania), Gennaro Miccio, Vega de Martini e Francesco Fanoli (Referente per la Certosa di Padula). Di rilievo, inoltre, la tavola rotonda dedicata alle prossime iniziative che interesseranno la Certosa, con la partecipazione di Osanna, Tomay e Carmine Pinto, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Salerno e responsabile del progetto.
Mons. Antonio Sacco: una figura centrale per la storia culturale del Vallo di Diano

Antonio Sacco nacque a Sant’Arsenio nel luglio del 1849. Apprese i primi rudimenti delle lettere classiche dal sacerdote Carlo Giliberti, zio dello scrittore Luigi Giliberti. Nel seminario di Teggiano conseguì gli ordini minori fino alla ordinazione sacerdotale del 21 marzo 1874. Nel 1879 si laureò in lettere e filosofia presso l’Università di Napoli, dove fu allievo di Francesco De Sanctis; contemporaneamente sostenne con successo tutti gli esami presso l’Istituto di Belle Arti di Napoli. Nel 1880 si trasferì a Roma come docente e poi Assistente Bibliotecario della Biblioteca Apostolica Vaticana, con nomina di Beneficiato alla Basilica di San Pietro. Letterato, archeologo, architetto, umanista, Sacco si inserì da protagonista nel dibattito culturale della Capitale, nel clima di rinascita della Rerum Novarum. È una delle personalità più illustri del Vallo di Diano, dove tornava spesso per i suoi studi sulla Certosa di Padula, la Badia di Cadossa, le grancie di Sala Consilina e Buonabitacolo, i conventi e le chiese di Padula, Teggiano e dintorni. Numerose sono le sue opere, sempre corredate da magnifici disegni eseguiti con la tecnica dell’incisione. Contribuì alla progettazione dell’altare in legno di Papa Leone XIII e realizzò diversi progetti per monumenti e cappelle. Si spense l’11 gennaio 1925.




