Nell’Italia del Sud, dove le sfide dello spopolamento e della transizione ecologica si fanno sentire sempre di più, un modello virtuoso di cooperazione territoriale sta dimostrando che un futuro sostenibile non solo è possibile, ma è già in atto. La Comunità Montana Bussento – Lambro e Mingardo ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Green Communities, un premio che celebra la sua capacità di aver individuato nella certificazione PEFC uno strumento strategico per lo sviluppo.
Facendo rete la Comunità Montana ha coordinato l’ottenimento della certificazione di gruppo forestale più estesa di tutto il Centro-Sud Italia. Un traguardo significativo che copre 6.063,25 ettari di bosco e coinvolge attivamente tutti e nove i comuni cilentani di sua competenza: Cuccaro Vetere, Celle di Bulgheria, Caselle in Pittari, Montano Antilia, Torre Orsaia, San Mauro la Bruca, Rofrano, Torraca e Tortorella, in provincia di Salerno. Questa unione ha permesso di superare i limiti delle singole amministrazioni, creando una massa critica fondamentale per una gestione forestale moderna ed efficiente.

da sinistra: ministro Gilberto Pichetto Fratin e Marco Bussone
Marco Bussone, presidente di PEFC Italia, ha sottolineato come il premio valorizzi quelle realtà che hanno fatto della sostenibilità un principio fondamentale, costruendo un patrimonio di buone pratiche nel settore forestale. “I progetti premiati rappresentano un archivio di eccellenze nella gestione delle risorse forestali e negli investimenti ecosistemici, tracciando il percorso verso una bioeconomia più sostenibile e resiliente, alleata fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici”, ha affermato Bussone. “Si tratta di imprese e associazioni, enti locali e realtà comunitarie che fanno bene, mostrando un futuro che è già presente: un pezzo di Paese vivo e innovatore”.
La visione è stata condivisa da Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, che ha commentato: “Con questo premio riconosciamo l’impegno e la visione delle comunità forestali che, attraverso una gestione sostenibile, compiono un autentico atto di responsabilità nei confronti del bosco e del territorio”. Zampetti ha precisato che gestire la foresta oggi non significa sfruttarla, ma accompagnarla nel processo di adattamento ai cambiamenti climatici, tutelandone la salute e la biodiversità. “Laddove il bosco è curato, infatti, ci sono lavoro, reddito e comunità resilienti, ed è ciò che dimostrano concretamente le sei realtà virtuose che premiamo oggi”, ha aggiunto.
Questa certificazione non è quindi solo un sigillo su una carta, ma un potente motore di sviluppo. Essa garantisce che il patrimonio boschivo, spesso lasciato in stato di abbandono, venga invece gestito secondo rigorosi standard internazionali di sostenibilità. Questo si traduce in una migliore prevenzione degli incendi, nella conservazione della biodiversità e nella creazione di filiere economiche legate alla corretta manutenzione del territorio. I nove comuni montani del Cilento stanno scrivendo, insieme, una pagina importante di un nuovo paradigma per le aree interne: un modello in cui la tutela dell’ambiente e lo sviluppo socio-economico procedono di pari passo, forgiando comunità più forti e pronte alle sfide del futuro.
Un risultato straordinario che conferma la visione di crescita e sostegno delle comunità, trasformando il patrimonio forestale e boschivo in risorse per i Comuni, da utilizzare in investimenti e servizi. Un esempio di transizione ecologica e sviluppo ecosostenibile.
VINCENZO SPERANZA, presidente Comunità montana Lambro Mingardo Bussento


