Ad Acciaroli, la seconda giornata di Viviamocilento non è stata solo musica e spettacolo, ma anche una presa di posizione chiara: solidarietà al popolo palestinese e condanna del genocidio in corso. Sul palco dell’Arena del Mare, l’arte si è intrecciata con l’impegno, trasformando un festival in un grido corale di responsabilità.

A rompere il silenzio è stato Max Gazzè, che davanti a migliaia di persone ha pronunciato parole destinate a restare: «Bisogna fermare questo genocidio. Non è una parola difficile, “genocidio”. Ma tra dieci anni, quando ci chiederanno cosa abbiamo fatto, cosa risponderemo? “Sapevo, ma non potevo far nulla?”». Accanto a lui, la giornalista Valentina Farinaccio e la bandiera palestinese sventolata come simbolo, mentre sul maxi-schermo scorrevano le immagini del reporter gazawi Abood Abusalama, testimone diretto attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica.

Il messaggio si è amplificato con l’intervento del sindaco di Pollica, Stefano Pisani, che ha invitato il pubblico a superare l’impotenza e a farsi voce attiva: «Non c’è più tempo. Dobbiamo diventare testimoni, e portare la nostra voce a chi può cambiare le cose. Per questo la bandiera palestinese resterà issata sul pennone del porto di Acciaroli, accanto al tricolore e a quella europea. Il Mediterraneo deve essere un mare di pace, una casa ospitale. Perché tutti hanno diritto di vivere». L’invito a condividere il momento in diretta è stato accolto con entusiasmo, ma i live trasmessi via social hanno subito la censura di Meta, che ha silenziato l’audio.
Sul fronte artistico, il festival ha regalato emozioni intense: dalla raffinatezza vocale di Tosca e Simona Molinari al dialogo brillante tra Luca Perri e Dario Vergassola, fino all’ironia pungente di Valerio Aprea. Grande attesa e applausi per i live di Gazzè e Diodato, che hanno acceso il porto di Acciaroli.
Uno dei momenti più toccanti è stato quello dedicato alla memoria di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore assassinato quindici anni fa. Sul palco, l’artista Fernando Mangone ne ha realizzato un ritratto dal vivo, trasformando il ricordo in un atto di arte e impegno civile.
La chiusura della tre giorni lascia un bilancio luminoso: oltre 20mila presenze, arrivate da tutta Italia per vivere un festival che unisce musica, riflessione e convivialità. Acciaroli ha conquistato il pubblico non solo con i concerti, ma con il suo paesaggio unico: quel “Blu Acciaroli”, profondo e avvolgente, che al tramonto diventa firma poetica e memoria condivisa.
Viviamocilento si conferma così non solo come evento musicale, ma come esperienza culturale capace di intrecciare arte, coraggio e visioni. Un appuntamento che guarda già al futuro: l’edizione 2026 è fissata per l’11, 12 e 13 settembre.