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Pasqualino Lammardo: il coraggio e la gentilezza nella notte di fuoco dei Boschi di Barbania (di Arianna Marchesano -Sezione ANPI Vallo di Diano)

di Arianna Marchesano – Sezione ANPI Vallo di Diano

Un ricordo toccante riemerge grazie alla voce di Gabriele Taramino, residente della frazione Boschi di Barbania, che condivide con noi una testimonianza familiare inedita legata al sacrificio del partigiano Pasqualino Lammardo.

Pasqualino Lammardo

È la notte tra il 3 e il 4 settembre 1944. In Piemonte, la Resistenza combatte accanitamente contro l’occupazione nazifascista. Nella piccola frazione Boschi di Barbania, un giovane partigiano, Pasqualino Lammardo, viene catturato dalle camicie nere. Insieme a lui, quattro donne civili vengono prese in ostaggio. Tra queste, c’è anche una bambina di 12 anni. È la madre di Gabriele Taramino, che oggi, a distanza di oltre 80 anni, ci racconta quella notte tremenda.

Un giovane partigiano e una bambina prigionieri insieme

Le donne vengono rinchiuse in un edificio che allora era un albergo della frazione. La più giovane, la madre di Gabriele, per la sua età viene messa in una stanza con il prigioniero Pasqualino. «La mamma mi raccontava che quel giovanotto era forestiero, ma con un cuore immenso. Pur sapendo di dover morire l’indomani, passò tutta la notte a confortarla, a rassicurarla, a proteggerla dalla paura», scrive oggi Gabriele. Un gesto di umanità profonda in mezzo all’orrore. Le altre tre donne vengono invece costrette a cucinare per gli aguzzini, mentre la violenza sui civili si consuma senza pietà.

La battaglia e la vendetta

All’alba, le forze partigiane e le camicie nere si scontrano nei pressi dell’albergo. Gli ostaggi vengono infine liberati, ma per Pasqualino Lammardo la sorte è segnata: viene fucilato nel cortile dell’edificio. Quella stessa mattina, l’intera frazione viene data alle fiamme e cinque civili vengono barbaramente uccisi.

La memoria viva a Boschi

Ogni anno, in quei giorni di settembre, la piccola comunità di Boschi di Barbania si ritrova, insieme all’ANPI locale, per commemorare quei tragici eventi. A mantenere viva questa memoria c’è anche la disponibilità di chi abita quei luoghi, come Gabriele Taramino e i discendenti dei proprietari dell’ex albergo, che oggi accolgono con affetto chiunque voglia visitare i luoghi della Resistenza e rendere omaggio al sacrificio di Pasqualino.

Un invito ai familiari di Lammardo

Gabriele lancia un appello: «Se i parenti del partigiano Pasqualino Lammardo volessero visitare questi luoghi della memoria, saremo felici di accompagnarli e accoglierli nella nostra frazione».

Per non dimenticare

Questa testimonianza, carica di dolore ma anche di umanità, ci ricorda che la Resistenza non fu solo un fatto militare: fu una rete di persone, di gesti, di scelte coraggiose, di volti giovani come quello di Pasqualino, che anche nelle ultime ore della sua vita seppe proteggere, incoraggiare e amare la libertà.

L’appello all’Amministrazione Comunale di Buonabitacolo

L’Anpi Vallo di Diano – Tanagro auspica che l’Amministrazione Comunale di Buonabitacolo voglia di nuovo onorare in modo adeguato la memoria di Pasqualino e di Enrico Marchesano, a cui sono già state dedicate in passato due piazze.

Enrico Marchesano

Anpi Vallo di Diano – Tanagro

Nata nel 2023, la sezione ANPI “Giovanni Marmo – Raffaele Giallorezo” ha già promosso iniziative di ricerca e divulgazione storica, come gli approfondimenti sulla Repubblica Contadina di Sanza e sullo sciopero di Montesano del 1943.

Accanto al ricordo dei partigiani del territorio, particolare attenzione è stata dedicata al mondo della scuola: lo scorso anno, presso l’Istituto “Camera” di Sala Consilina, è stato realizzato un progetto sulle donne partigiane. La sezione annuncia che l’impegno continuerà anche nei prossimi mesi, con nuove attività rivolte soprattutto agli studenti, per mantenere vivo il legame tra memoria e giovani generazioni.

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