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A Sala Consilina l’ultimo saluto a Peppino Colitti: il ricordo e l’omaggio del Centro Studi e Ricerche Vallo di Diano

Peppino Colitti

Ieri pomeriggio, nella Chiesa della SS. Annunziata, Sala Consilina ha reso l’ultimo saluto a Peppino Colitti, studioso attento delle tradizioni del Vallo di Diano e autore di numerosi volumi dedicati alla storia del territorio.

Per l’Amministrazione Comunale era presente l’Assessore alla Cultura Giosy Biscotti; per la Società Operaia Torquato Tasso il presidente Michele Calandriello; presenti anche diversi rappresentanti del Rotary Club Sala Consilina.

Per il Centro Studi e Ricerche Vallo di Diano “Pietro Laveglia” – di cui Colitti è stato fondatore e presidente – era presente l’attuale presidente Giuseppe D’Amico, che al termine della funzione religiosa ha tracciato un profilo dello studioso scomparso.

Pubblichiamo di seguito il testo del suo intervento:

“Ricordare Peppino Colitti non è facile per la levatura etica e culturale dell’Uomo e per l’emozione che non risparmia chi ha avuto il privilegio di avere vissuto insieme a lui importanti momenti culturali. Ed io non avrei altro motivo per farlo nel giorno in cui tutti noi siamo qui per rendergli l’ultimo saluto, se non quello di essere Suo successore alla guida del Centro Studi e Ricerche del Vallo di Diano.

Stimatissimo docente di materie letterarie presso gli Istituti superiori, si è dedicato con crescente passione e competenza alla ricerca storica e antropologica sul campo. Pioniere della storia orale, ha girato per i paesi del Vallo di Diano e del Cilento sempre accompagnato dalla consorte, signora Clara, per raccogliere testimonianze orali intervistando persone anziane vissute nella prima metà del secolo scorso. Il risultato è un archivio sonoro con oltre duemila ore di registrazione, che ha sempre messo a disposizione degli studiosi, soprattutto giovani, che a Lui si rivolgevano per ricerche o tesi di laurea. Nel 1992 l’archivio è stato ufficialmente riconosciuto “di notevole interesse storico” dalla Soprintendenza agli Archivi della Regione Campania. Qualche anno fa, con grande generosità, lo ha donato alla Biblioteca Comunale di Sala Consilina, dove è possibile consultarlo.

Con le sue minuziose ricerche ha ricostruito la memoria delle tradizioni popolari, alimentari, religiose e commerciali del territorio. Amico personale di Pietro Laveglia, fu uno dei soci fondatori del Centro Studi e Ricerche del Vallo di Diano, che l’editore originario di Monte San Giacomo fondò nel 1981 insieme ad altri valenti studiosi del territorio quali Francesco Franco, Italo Gallo, Arturo Didier, Vincenzo Curcio, Pasquale Petrizzo, Peppino Amabile ed altri. Dopo la presidenza di Franco e Gallo, Peppino ha presieduto il Centro Studi – intitolato a Pietro Laveglia a seguito della sua scomparsa – per circa 15 anni. In questo periodo sono stati pubblicati numerosi volumi e organizzati importanti convegni con la successiva pubblicazione degli atti.

Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: “Popolo e Risorgimento nella tradizione orale del Vallo di Diano” (1982, II edizione 2011); “Storia Orale” in “Storia del Vallo di Diano” (1985); “L’altra America. L’emigrazione meridionale in Puglia” (1990); “La riscoperta degli antichi sapori” (1999); “L’anello della memoria” (2005); “Il tamburo del diavolo. Miti e culture del mondo dei pastori” (2012); “Quando la vita si cantava” e “Cantare per comunicare” (2017); “Lo sguardo al cielo. Credenze e magie tradizionali” (2018). Nel corso degli anni ha partecipato con apprezzate relazioni a tantissimi convegni nazionali ed internazionali che hanno trasferito, anche oltre oceano, il vissuto del Vallo di Diano: Siena (1993), New York (1994), Istanbul (2000), Sudafrica (2002), Roma (2004), Sidney (2006) sono solo alcune delle tappe del suo impegno. Attivo frequentatore della vita sociale del territorio, è stato Presidente del Rotary Club Sala Consilina-Vallo di Diano nell’anno 2003/2004.

Alla presidenza del Centro Studi è stato eletto e rinnovato per acclamazione, a dimostrazione dell’autorevolezza che gli è sempre stata riconosciuta e della stima di cui godeva. E quando fummo chiamati a rinnovare il Consiglio direttivo e chiese di non essere riconfermato, il primo atto fu la Sua nomina a Presidente Onorario. Anche dopo aver lasciato la presidenza non si è fermato ed ha continuato le sue ricerche, che purtroppo la malattia gli ha impedito di pubblicare. Nella convinzione che il patrimonio da lui raccolto con tanta fatica e competenza non debba andare perduto, il Centro Studi farà di tutto per pubblicare ciò che è rimasto inedito, in accordo con i familiari e in collaborazione con la Biblioteca Carlo Nisi e con l’Amministrazione Comunale. Concludo rinnovando ai familiari, alla signora Clara, ai figli Attilio, Antonella e Mariacarmen, i sensi del più profondo cordoglio a nome mio personale, del Consiglio Direttivo e dei soci di quel Centro Studi che ha saputo guidare con dedizione e competenza. Ciao Peppino. Sei stato un protagonista di rilievo della vita culturale del Vallo di Diano e amico di quanti ti hanno frequentato. Non ti dimenticheremo”.

GIUSEPPE GEPPINO D’AMICO

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