di Elia Rinaldi
Bagadadji, piccolo villaggio nel sud del Senegal, non è più soltanto un punto sulla mappa della Casamance. Da quando è nato il centro di formazione CasaBio, guidato dalla giovane direttrice italiana Francesca Enrica Bove, questo luogo è diventato un laboratorio di futuro. La recente certificazione Bio Roots segna una tappa importante di un percorso che intreccia agricoltura, cooperazione e speranza.

“Questa certificazione dimostra che il nostro lavoro sul campo sta avendo un impatto reale”, racconta Francesca con la voce di chi sa di aver acceso una scintilla destinata a durare. Non si tratta soltanto di un bollino di qualità: è la conferma che i semi piantati in questi anni stanno germogliando, portando benefici concreti in termini di accesso, quantità e qualità dei prodotti agroecologici.
Il centro non agisce in solitudine. CasaBio è parte della Rete degli Attori e delle Iniziative Economiche, Ecologiche e Solidali Racines, una comunità che condivide l’obiettivo di trasformare i sistemi alimentari in chiave sostenibile. Un’idea che unisce l’Africa all’Europa, trovando radici anche nel Cilento. Proprio a Pioppi, lo scorso 5 agosto, il Palazzo Vinciprova ha ospitato il convegno “Agroecologia e cooperazione Italia-Senegal”, dove Francesca ha raccontato l’esperienza del centro: un luogo in cui la rigenerazione non è solo ambientale, ma prima di tutto sociale. Qui ogni giorno si formano giovani e donne, si rafforzano comunità, si costruiscono alternative alla povertà e all’emigrazione.

La storia di CasaBio nasce nel 2020, in un momento difficile. La pandemia e gli effetti sempre più pesanti del cambiamento climatico avevano aggravato la fragilità socio-economica del villaggio di Bagadadji. Da quella crisi è maturata la decisione di reagire: gli abitanti hanno dato vita a un’associazione e, con il sostegno di realtà italiane, hanno costruito il centro. L’ispirazione è arrivata anche dall’Agenda 2030, che ha fornito una bussola di valori e obiettivi globali da tradurre in azioni locali.
Oggi CasaBio è molto più di un centro di formazione agroecologica. È un motore di sviluppo che accompagna i giovani nell’inserimento professionale, sostiene le donne nell’avvio di piccole imprese, affianca le comunità nella certificazione dei prodotti. L’ambizione è creare un circolo virtuoso capace di valorizzare le risorse locali, rafforzare le economie di prossimità e promuovere un modello di crescita realmente sostenibile.
In Casamance, tra i campi e le mani che lavorano la terra, CasaBio sta scrivendo una storia di rinascita. Una storia che dimostra come, a volte, dai luoghi più periferici possano nascere i semi di un cambiamento globale.