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A Perito torna il Cilento Fest: quattro giorni di cinema, luoghi e visioni

Si alza questa sera il sipario sulla quarta edizione del Cilento Fest, il festival cinematografico che fino al 21 agosto trasformerà il borgo di Perito in un palcoscenico dedicato alla settima arte e ai suoi legami più profondi con i territori interni.

Dal desiderio di vivere senza freni di Ugo Tognazzi alla sete di verità di Giancarlo Siani, dal genio musicale di Pino Daniele alla passione per le tradizioni di Pier Paolo Pasolini: sono questi alcuni dei riferimenti evocativi che guideranno il racconto di un festival ormai riconosciuto come uno degli appuntamenti più originali del panorama culturale campano.

Per la serata inaugurale cresce l’attesa: alle 21.30 è in programma il Tributo a Ugo Tognazzi con la proiezione del documentario Ritratto di mio padre di Maria Sole Tognazzi. A seguire, l’incontro “Ugo, due, tre” vedrà protagonisti Gianmarco e Maria Sole Tognazzi, che condivideranno con il pubblico passioni, ricordi e visioni del grande attore, regalando un ritratto intimo e familiare oltre l’icona cinematografica.

In pochi anni il Cilento Fest è riuscito a conquistare pubblico e critica. Non lo dicono solo i numeri e la risonanza mediatica, ma soprattutto le storie di chi ha scelto di tornare nei paesi d’origine, magari modificando i propri piani di vacanza, pur di non mancare a un evento che ha il sapore dell’appartenenza. Un festival che diventa occasione per ritrovarsi nei luoghi dell’anima, dove cultura e comunità si fondono in un’esperienza condivisa.

L’edizione 2025 non è stata semplice da organizzare. Le difficoltà logistiche e le contraddizioni del territorio non hanno fermato la determinazione del comitato artistico, che ha scelto di osare con un programma capace di restituire la magia del cinema attraverso storie di borghi, vite sospese e personaggi visionari. Un cinema lontano dai clamori metropolitani, che sceglie di premiare sceneggiature radicate nel tessuto umano e sociale delle comunità locali.

Quest’anno arriveranno a Perito film da sedici paesi, registi e attori italiani e internazionali, dj set e spettacoli collaterali, incontri e momenti di confronto. Non mancheranno sorprese come l’Area Antani, dedicata al Conte Mascetti a cinquant’anni da Amici miei, e l’uscita di un nuovo libro di cinema firmato dal festival. Intorno all’evento si muove un’intera macchina organizzativa che coinvolge decine di professionisti, strutture ricettive, sponsor e volontari, in un clima che alterna leggerezza e impegno civile.

Non a caso, il festival ha scelto di guardare oltre la rassegna estiva. Già lo scorso anno ha inaugurato “Cinema Dentro”, il centro di produzione e formazione nato a Perito con fondi privati, che presto diventerà luogo di masterclass, seminari e nuove produzioni, con l’ambizione di superare i confini locali e creare ponti culturali.

Il Cilento Fest è, nelle parole degli organizzatori, “un rischio continuo, come portare una barca su una montagna”. Ma è anche la prova che quando un’idea diventa missione, sostenuta da passione e competenza, tutto diventa possibile.

A sigillare l’edizione di quest’anno, un video evocativo ideato da Andrea Celano: lo sguardo sacro di un vecchio cilentano, tra i rumori di bombe e una citazione di Sergio Leone, si chiuderà con le parole di Eugène Ionesco: “Dio mi deve delle spiegazioni”. Un invito a riflettere, mentre Perito si prepara a vivere quattro giorni di cinema e comunità, con un unico messaggio finale: no alla guerra, no alle false rivoluzioni.

il programma

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