Di Michele Magliano *

Una ferita emotiva può diventare un’etichetta che ci cuciamo addosso e che fissiamo sempre un po’ di più, ogni volta che riteniamo il dolore e ciò che l’ha causato l’elemento attorno al quale far ruotare tutta la nostra vita. “Essere feriti” può diventare, così, un vero e proprio modo di vivere: lamentoso e rassegnato.

E se da un lato possiamo anche avere l’impressione che il dolore sia meno acuto, dall’altro diventa sicuramente più duraturo, cristallizzandoci proprio nel ruolo di vittima. In realtà affrontare la vita adottando questo sguardo che ci spinge a considerarci “perseguitati dal destino”, blocca il nostro impulso vitale che, per sua natura, conosce la strada per guidarci fuori dal vicolo cieco in cui ci siamo infilati. Non solo: ci precludiamo anche la possibilità di cambiare, di vagliare nuove alternative e di vedere che ogni giorno avviene qualcosa di nuovo, fuori e dentro di noi!

Il dolore emotivo del passato non conta, conta l’adesso, quello che faremo da adesso in poi per ancorarci al presente e vivere le nostre passioni e i nostri talenti.
Non identifichiamoci con la nostra storia, ma con quello che possiamo fare adesso. Il passato è un ricordo, l’adesso è il nostro miracolo (Fine Parte 1).
MICHELE MAGLIANO
Michele Magliano* nato a Sapri(SA) il 22/10/1997, Dottore in Psicologia, influencer e scrittore.