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Edilizia italiana tra crescita e sfide

Il settore edilizio italiano sta attraversando una fase cruciale, caratterizzata da una crescita moderata nel breve termine e da prospettive più incerte per il 2025. Se il 2024 si distingue per un significativo dinamismo, grazie agli investimenti infrastrutturali sostenuti dal PNRR e alla ripresa dell’occupazione, il prossimo anno si preannuncia più complesso. La riduzione delle detrazioni fiscali e le direttive europee sugli edifici green potrebbero frenare gli investimenti complessivi, rendendo difficile il raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione energetica degli edifici.

Queste dinamiche sono state analizzate nel report “2025, le prospettive per l’edilizia”, presentato il 23 gennaio 2025 durante un webinar organizzato da ANAEPA-Confartigianato Edilizia e dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese. L’evento, aperto dall’introduzione di Stefano Crestini, Presidente di ANAEPA, ha visto la presentazione dei dati da parte di Enrico Quintavalle e Silvia Cellini e si è concluso con l’intervento di Daniela Scaccia, Segretario Nazionale ANAEPA.

Il 2024 si chiude con dati incoraggianti: la produzione, il valore aggiunto e gli investimenti registrano una crescita sostenuta, trainata dagli interventi su fabbricati non residenziali e infrastrutture. Anche l’occupazione torna a crescere, con un aumento del 4,8% rispetto al 2023, superiore alla media dell’economia e al dato europeo. Tuttavia, il settore continua a soffrire per la carenza di personale qualificato, un problema acuito dalla crisi demografica in corso.

Le difficoltà di reperimento di manodopera emergono anche dal ruolo cruciale degli stranieri nel comparto: il 25,4% delle imprese artigiane è gestito da stranieri, mentre i lavoratori stranieri rappresentano il 22,7% del totale. A livello territoriale, il Mezzogiorno guida la crescita occupazionale, con incrementi particolarmente significativi in Sicilia (+15,2%) e Campania (+12,4%), mentre altre regioni come Veneto, Piemonte e Toscana registrano performance superiori alla media nazionale.

Il report evidenzia inoltre la centralità dell’artigianato, con 373 mila imprese artigiane che rappresentano oltre il 69% delle attività edilizie e impiegano circa 762 mila persone, pari al 48,4% del totale degli addetti del settore.

Se il 2024 si chiude con aspettative positive, il 2025 sarà un anno di transizione, in cui le imprese dovranno affrontare sfide legate alla sostenibilità, alla scarsità di personale e a un quadro normativo sempre più stringente. Un settore in evoluzione, quindi, che dovrà trovare nuovi equilibri per mantenere competitività e dinamismo.

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