Di Geppino Giuseppe D’Amico
In occasione dell’election day del giugno prossimo alcuni comuni del Vallo di Diano sono chiamati al rinnovo delle assise cittadine. A Sala Consilina e San Rufo sono due le liste presentate. A Caggiano, Casalbuono e San Pietro al Tanagro una sola lista che, in mancanza di avversari, dovrà battere soltanto il quorum, che, però, fa meno paura perché ai fini della validità delle elezioni dal 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto si è passati al 40 per cento più uno. Nel nostro territorio c’è una certa curiosità sul tipo di campagna elettorale che i candidati vorranno offrire agli elettori. Questo perché le soprese non sono mancate.
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A Casalbuono dopo cinque anni durante i quali l’amministrazione è stata guidata da Carmine Adinolfi, torna in sella Attilio Romano, sindaco nei 15 anni precedenti. Appena eletto Romano troverà sulla scrivania la patata bollente rappresentata dalla diga che il Consorzio di Bonifica intende realizzare a Casalbuono e che, così come progettata dai tecnici dell’Ente Consortile, non piace ai cittadini e allo stesso futuro sindaco. Tutto tranquillo a Caggiano per l’uscente Modesto Lamattina che potrà contare sull’appoggio del presidente della Comunità Montana del Tanagro, Giovanni Caggiano. Una sola lista anche a San Pietro al Tanagro il cui sindaco, Domenico Quaranta, ha deciso di passare la mano pur potendo ripresentarsi agli elettori. Al suo posto si è candidato Enrico Zambrotti, amministratore di lungo corso, già sindaco del piccolo centro e presidente della Comunità Montana del Vallo di Diano. Ha destato qualche sorpresa la presenza in lista di una consigliera che cinque anni fa era stata candidata ed eletta nella lista alternativa a quella di Quaranta. Gli altri due consiglieri di minoranza non hanno gradito e ne hanno stigmatizzato il comportamento. Su Zambrotti aleggia un interrogativo: si limiterà a fare il sindaco del suo paese o vorrà tornare in sella anche alla Comunità Montana? A San Rufo il sindaco uscente, Michele Marmo, punta al terzo mandato; dovrà vedersela con la lista guidata da Angelo Fiore. I due si conoscono bene in quanto lo sfidante è un ex dipendente comunale. Si conoscono bene anche i due contendenti a Salvitelle: lo sfidante Francesco Perretta fino al mese scorso era il vice dell’uscente Maria Antonietta Scelza. Un mese fa si è dimesso annunciando la formazione di una lista alternativa, ispirandosi, secondo alcuni, al classico adagio “Scendi da cavallo Tu che salgo io”. C’è una certa curiosità per vedere cosa dirà Perretta per attaccare la sindaca e la giunta di cui per cinque anni ha fatto parte. Ad Auletta le liste, rigorosamente civiche, sono tre: Pietro Pessolano dovrà vedersela con lo sfidante di cinque anni fa, Antonio Caggiano, e con Carmine Cocozza, storico esponente della sinistra.
Merita particolare attenzione la situazione venuta a determinarsi a Sala Consilina a seguito della decisione del sindaco degli ultimi dieci anni, Francesco Cavallone, di non ricandidarsi pur avendone la possibilità in virtù della legge che consente il terzo mandato. Sembrava che la corsa per la poltrona di primo cittadino dovesse essere particolarmente affollata ma negli ultimi giorni la lista dei papabili si è notevolmente ristretta anche perché la maggioranza uscente, da tempo in fibrillazione, si è sciolta come l’ultima neve di primavera: gli ex assessori (o detentori di deleghe) Vincenzo Garofalo, Luigi Giordano, Elena Gallo e Gelsomina Lombardi e Rosa Melillo si sono dichiarati fuori dalla mischia unitamente alla presidente del Consiglio, Anna Di Somma e al consigliere Nicola Colucci. Due gli aspiranti alla carica di primo cittadino: Michele Galiano e Domenico Cartolano. Michele Galiano, anch’egli assessore uscente eletto con la lista di Cavallone, Sala Viva, si è messo al volante della lista Ama Sala, espressione di Fratelli d’Italia. L’inizio della campagna elettorale è stato all’insegna dell’ironia. Per la foto di gruppo dei candidati Ama Sala ha scelto il Battistero di San Giovanni in Fonte che dopo una diatriba durata decenni è stato attribuito al comune di Padula. Subito è scattata “La supposta”: sulla foto è stato aggiunto lo slogan “Riconquisteremo il Battistero di San Giovanni”. Qualcuno ha proposto di ingaggiare come testimonial Pietro Savastano, il personaggio di Gomorra, celebre per la frase “Ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost”, perché nessuno la pronuncia meglio di lui. Un sostenitore di Ama Sala ha, però, spiegato che la scelta della location sarebbe stata fatta per ricordare a Domenico Cartolano, detto Mimmo, capolista avversario, che il Battistero fu assegnato a Padula quando lui era in amministrazione. Da parte sua, Cartolano si ripropone dopo la sconfitta di cinque anni fa contro Cavallone. Guida “Impegno per Sala”, lista civica che più civica non si può in quanto composta da candidati provenienti dal centro sinistra, dal centro destra e dalla vecchia maggioranza. Dal centrosinistra è approdata Domenica Ferrari (detta Mimma), segretaria della locale sezione del PD; targa di centrodestra, invece, per Alessandro Carrazza di Forza Italia. Cartolano ha imbarcato anche alcuni esponenti della maggioranza uscente quali l’assessore Bartolomeo Lettieri (detto Bartolo) e il consigliere Antonio Lopardo (detto Coccione).
A questo punto l’interrogativo è d’obbligo: che campagna elettorale è lecito attendersi a Sala Consilina? Chi attaccherà chi? Gli assessori Lettieri e Galiano, ieri sodali ma oggi candidati l’un contro l’altro armati, attaccheranno la giunta Cavallone di cui fanno parte? Di sicuro non potranno ricorrere a Pietro l’Aretino che “di tutti disse mal fuorché di Cristo, scusandosi col dir: non lo conosco”. Cavallone lo conoscono bene per cui difficilmente dovrebbero attaccarlo anche perché il sindaco uscente, non ricandidandosi, li ha tolti dall’imbarazzo. Ovviamente, non va scartata l’ipotesi che sia Cavallone ad attaccare loro. Infatti, viene dato per certo un comizio del primo cittadino uscente ai primi di giugno durante il quale proporrà ai cittadini un bilancio delle cose fatte e di quelle in itinere per rivendicare la primogenitura di certe iniziative. Lo farà “non con le chiacchiere ma pubblicando le carte”. È facile prevedere che il suo intervento richiamerà in piazza Umberto I la folla dei comizi di 30/40 anni fa quando i partiti c’erano, contavano e riempivano la piazza. Oggi si naviga all’insegna di frasi laconiche del tipo “Il passato è passato”, oppure “Volemose bene e vinca il migliore”. In fondo, anche a Sala Consilina come negli altri paesi del Vallo… i Partiti sono partiti; e la politica comincia ad essere solo un ricordo sbiadito!