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Sanza, immagini, ricordi e musica in piazza Plebiscito

Una comunità che si guarda indietro per riconoscersi nel presente. È quanto accaduto a Sanza nella serata di ieri, 26 dicembre 2025, quando piazza Plebiscito si è trasformata in uno spazio di memoria condivisa e partecipazione collettiva in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica “Com’eravamo” e del Concerto di Natale del Coro “Sinfonia di Voci Teresa Miraglia”, con musiche del maestro Pino Pinto. Un appuntamento che ha richiamato centinaia di cittadini, a partire dalle ore 17, restituendo al paese un tempo lento, fatto di volti, ricordi e ascolto.

Al centro della mostra, 588 fotografie per documenti di identità: immagini nate per un uso burocratico e destinate all’oblio, recuperate invece per raccontare una storia più ampia. Cinquecentottantotto volti, ciascuno con una vita alle spalle, molti appartenenti a persone che non ci sono più, diventano oggi parte di un archivio di comunità. Uomini e donne di Sanza entrano così a pieno titolo in un patrimonio collettivo promosso dall’Ufficio del Sindaco del Comune, Vittorio Esposito, destinato ad arricchire la futura area museale nell’antico convento di San Francesco, in piazza XXIV Maggio. È il primo passo di un progetto culturale più ampio, pensato dall’amministrazione comunale per costruire, conservare e trasmettere la memoria delle famiglie del territorio.

La serata, inserita nell’iniziativa “Custodi del tempo, borghi e tradizioni del Vallo di Diano”, ha trovato il suo naturale compimento nella Chiesa di Santa Maria Assunta, sempre in piazza Plebiscito. Qui, dopo le suggestioni offerte dalle immagini, la musica ha raccolto e amplificato le emozioni del pubblico. Il Concerto di Natale del Coro “Sinfonia di Voci Teresa Miraglia”, accompagnato dalle composizioni del maestro Pino Pinto, è stato accolto da applausi convinti, a suggello di un momento vissuto con partecipazione e misura.

La mostra “Com’eravamo” resterà visitabile fino al 6 gennaio 2026 presso la Cappella dell’Arciconfraternita Maria Santissima della Neve, in piazza Plebiscito. Un’occasione per tornare a guardare quei volti e, attraverso di essi, riconoscere una comunità che continua a raccontarsi.

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