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Caggiano riscopre la propria identità a tavola con “Le Radici del Gusto”

Piazza Lago a Caggiano è già un cantiere di attese e preparativi in vista di “Le Radici del Gusto”, l’evento in programma il 29 e 30 dicembre che metterà al centro la cucina come espressione viva dell’identità locale. Un appuntamento che nasce con l’obiettivo di valorizzare le tradizioni culinarie e culturali del territorio, promosso dal Comune di Caggiano insieme alla Pro Loco, all’associazione Rarrəca e al Forum Comunale dei Giovani.

La manifestazione rientra nel progetto “Alan Lomax, viaggio nelle terre delle mille voci”, giunto alla sua settima edizione, e si inserisce in un percorso più ampio di recupero e trasmissione delle radici materiali e immateriali delle comunità locali. In questo contesto, il cibo diventa racconto, memoria e occasione di incontro, capace di unire generazioni e storie diverse attorno agli stessi sapori.

Un ruolo fondamentale nell’organizzazione è stato svolto dai volontari della GOPI Protezione Civile ODV, che con impegno e professionalità hanno curato l’allestimento di una tendostruttura riscaldata. Uno spazio pensato per accogliere cittadini e visitatori nelle due serate, garantendo comfort e sicurezza e permettendo di vivere l’evento anche nelle fredde serate di fine dicembre.

“Le Radici del Gusto” si colloca inoltre in un momento significativo per la gastronomia italiana, recentemente riconosciuta come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO. Un traguardo che coinvolge da vicino anche Caggiano, dove sei piatti della tradizione locale sono ufficialmente riconosciuti come Prodotti Agroalimentari Tradizionali dal Ministero dell’Agricoltura. Accanto a queste eccellenze, troveranno spazio anche altre preparazioni tipiche del territorio, a testimonianza della ricchezza e della varietà di una cucina che affonda le sue radici nella storia e nella quotidianità delle famiglie.

Tutte le degustazioni e le iniziative previste saranno gratuite, nel segno di una partecipazione aperta e condivisa. Piazza Lago si prepara così a diventare, per due sere, un luogo di incontro e di racconto, dove il gusto si intreccia con la memoria e la comunità si ritrova attorno a un patrimonio che continua a vivere.

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