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La Certosa di Padula verso il futuro: tra tutela, ricerca e nuove narrazioni (VIDEO)

Di Giuseppe Geppino D’Amico

La tavola rotonda sul futuro della Certosa è stata il clou della seconda giornata del convegno sul tema “La Certosa di San Lorenzo” che, iniziato giovedì, si concluderà questa mattina con la quarta ed ultima sessione. Proprio la possibilità di dotare la Certosa di un museo, avvenimento atteso e auspicato da anni, è stata al centro del confronto che, coordinato da Enrico Padula (Consigliere d’Ambasciata al Ministero degli Esteri), ha registrato la partecipazione di Massimo Osanna (Direttore Generale dei Musei del Ministero della Cultura), Luigina Tomay (Direttrice Regionale dei Musei Campania), Virgilio D’Antonio (Rettore dell’Università degli Studi di Salerno) e Carmine Pinto, Direttore del DipSum dell’Università di Salerno.

Dal dibattito sono emersi diversi spunti fondamentali, sintetizzabili nei concetti di recupero, tutela e valorizzazione. Per Carmine Pinto “è necessario arricchire la conoscenza della Certosa e lo si può fare soltanto valorizzandola ulteriormente e questa è un’occasione molto importante perché sancisce il rapporto tra Università e territorio. La Certosa è un grande mistero: sappiamo molto dell’arte ma poco sappiamo dell’amministrazione e del suo rapporto con il territorio”. Luigina Tomay ha evidenziato un dato particolarmente significativo: “Dal convegno sono emersi molti spunti che consentono di migliorare il cenobio certosino. Finora abbiamo impegnato 19,5 milioni di euro, dei quali 7 milioni sono già stati spesi realizzando interventi di restauro non più procrastinabili. Tante le progettualità ancora in corso: a breve apriremo altri ambienti con il restauro delle celle che ospitano le opere di arte moderna organizzata anni fa da Achille Bonito Oliva.

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Per il Rettore Virgilio D’Antonio “la missione di un’Università come la nostra non può limitarsi al Campus ma deve aprirsi al territorio e farsi essa territorio, coltivando i luoghi che parlano, e la Certosa è uno di questi. È importante formare le generazioni del presente ma anche quelle del futuro e per contribuire al futuro della Certosa bisogna conoscerne la storia; su questo noi possiamo fare molto ma dobbiamo farlo con il crisma della scientificità, e anche in questo siamo un’eccellenza assoluta”. Non va dimenticato che l’Ateneo di Salerno ha preso parte alle diverse sessioni del convegno con i docenti dei Dipartimenti DipSum e DiSPaC, protagonisti di un confronto interdisciplinare volto a consolidare nuove linee di ricerca e di studio sulla storia della Certosa, in funzione delle strategie di valorizzazione presenti e future del sito.

Intervenendo in webinar da Roma, il Direttore Generale dei Musei del Ministero della Cultura, Massimo Osanna, dopo aver elogiato gli organizzatori del convegno, ha sottolineato “l’impegno finanziario del Ministero attraverso l’utilizzo di fondi PNRR per migliorare l’accessibilità dei musei. Resta da migliorare l’accessibilità cognitiva: i musei devono parlare e noi dobbiamo adeguarci alla società che cambia. Molto importante è il rapporto con l’Università di Salerno che guarda con interesse a questo territorio. È necessario che i musei siano vivi e non visti solo come contenitori. Della Certosa va raccontata anche la storia contemporanea e noi continueremo sul percorso avviato”. Chiudendo il dibattito, il coordinatore Enrico Padula ha affermato che “la cultura italiana è molto richiesta all’estero e spesso ci viene chiesto di intervenire. In quest’ottica è necessario dare vita ad un’azione integrata per mettere insieme le sinergie necessarie”.

In merito alla possibilità che Padula possa finalmente dotarsi di un Museo della Certosa, non ci sono state promesse esplicite, ma è emersa la sensazione che un auspicio coltivato da anni possa finalmente concretizzarsi. Ottimismo della volontà o della ragione? Lo si scoprirà in tempi brevi. Tra gli interventi di ieri va segnalato anche quello di Gennaro Miccio, già dirigente del Ministero della Cultura, che tanto ha fatto per il rilancio della Certosa quando era Soprintendente ai B.A.A.A.S. di Salerno. Miccio ha relazionato sul tema “L’opera di Mons. Sacco determinante per il restauro della Certosa”.

Intanto, come anticipato, il convegno si avvia oggi alla conclusione con la quarta sessione dal titolo “Dalla Certosa storica alla Certosa museo. Restauri, valorizzazione e nuove narrazioni”. Tra le relazioni più attese, quella di Paola D’Agostino (attualmente Direttrice dei Musei Reali di Torino) su “L’allestimento del Quarto del Priore”, inaugurato pochi mesi fa, e quella di Vega De Martini e Silvano Saccone, che hanno lavorato per anni in Certosa a partire dagli anni ’80, rispettivamente come Direttrice della Certosa e Storico dell’Arte, con una relazione su “La Certosa e l’Europa: un progetto antico pronto al decollo”. L’ultima relazione in programma sarà quella dell’attuale referente per la Certosa, Francesco Fanoli, su “Disciplina e stile di vita certosino in una prospettiva comparata”. Le conclusioni del convegno saranno affidate a Carmine Pinto e al sindaco di Sant’Arsenio, Donato Pica, che ha fortemente voluto l’iniziativa per celebrare nel modo migliore il centenario della scomparsa di Mons. Antonio Sacco, la cui monumentale opera in quattro volumi sulla Certosa, pubblicata a partire dal 1914, ha contribuito in modo decisivo a far conoscere il monumento.

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1 comment

  1. Apprezzabile “L’impegno finanziario del Ministero attraverso l’utilizzo di fondi PNRR per migliorare l’accessibilità dei musei. Resta da migliorare l’accessibilità cognitiva: i musei devono parlare e noi dobbiamo adeguarci alla società che cambia.” Però prima dovrebbe essere migliorata molto l’accessibilità al sito possibile attraverso la ferrovia Sicignano-Lagonegro che potrebbe essere riconsiderata grazie alle novità tecnologiche e non solo presentate dal video che segue:
    https://youtu.be/Up7Ov_fcx_U?si=cqs_D3gdalSygWoy

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