Di Giuseppe Geppino D’Amico

Primo giorno da Governatore della Campania e ben quattro impegni per Roberto Fico. In mattinata, presso il Palazzo di Giustizia di Napoli, ha ricevuto la notifica della proclamazione e nella stessa sede ha proceduto al taglio del nastro dello “Spazio Ascolto per donne vittime di violenza”.
Quindi, corsa in auto verso Caserta, presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Vanvitelli, dove ha partecipato alla presentazione del Dossier regionale sulle povertà 2025 della Caritas, illustrato dal Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, Padre Antonio De Luca, delegato della Conferenza Episcopale Campania per i migranti.
Nel pomeriggio, ritorno a Napoli: ingresso e prime foto negli uffici del terzo piano di Palazzo Santa Lucia, dove non c’era ad attenderlo il Governatore uscente, Vincenzo De Luca. “Con lui c’è stata una telefonata molto cordiale” ha dichiarato, senza rendere noti i temi di cui avranno certamente discusso.

A Caserta Fico ha ribadito il suo programma: Reddito di cittadinanza regionale e Piano casa. Quindi ha confermato la volontà di tenere per sé la delega del delicato assessorato alla Sanità, anche alla luce delle critiche emerse dallo studio Agenas sulla situazione in cui versa il settore, che – ha spiegato – va rifondato senza demonizzare “un’alleanza virtuosa con i privati con progetti chiari ma deve essere il pubblico a guidare però la partita. A queste condizioni l’alleanza con i privati può essere utile anche in altri settori”. A partire da oggi l’attenzione di Fico è tutta rivolta alla composizione della giunta, e i nodi da sciogliere non sono pochi. Anche ieri ha sottolineato che, contrariamente a quanto richiesto dai partiti che lo hanno sostenuto, “non ci saranno eletti in giunta, né tantomeno saranno presi in considerazione quelli che non ce l’hanno fatta ad entrare o a tornare in Consiglio”. Quindi, stop definitivo a Pellegrino Mastella e Lucia Fortini (assessora uscente alla scuola, nonostante una richiesta di riconferma sottoscritta da oltre 250 presidi della Campania).

Tra i più papabili per un assessorato figurano:
- l’ex capogruppo regionale dei Dem, Mario Casillo;
- l’assessore comunale al Turismo di Napoli, Teresa Armato;
- l’ex vice di Vincenzo De Luca, Fulvio Bonavitacola (o il deputato napoletano Marco Sarracino, storico avversario di De Luca nel PD);
- l’assessore al Bilancio uscente Ettore Cinque (docente di Economia aziendale) per A Testa Alta;
- il segretario nazionale del Psi Enzo Maraio per Avanti Campania;
- l’ex parlamentare Angelica Saggese per Casa riformista;
- Fiorella Zabatta per Avs;
- la parlamentare Gilda Sportiello per il M5S.
Restano da indicare due assessori: uno in quota 5 Stelle, per il quale circola il nome dell’ex ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, e uno in quota Mastella che – va evidenziato – dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla mancata presenza in giunta dei consiglieri eletti ha diffuso una dichiarazione per rivolgere un caloroso “In bocca al lupo al presidente della Regione Campania Roberto Fico che avrà un compito complesso. Auspichiamo che possa svolgerlo al meglio nell’interesse prioritario dei cittadini campani. Da parte nostra avrà lealtà e supporto. Abbiamo fatto una scelta e siamo nella maggioranza che lo sostiene in maniera salda e convinta”. “Qualche divergenza di opinione sulla composizione della Giunta non inficia la lealtà politica nei suoi confronti. Altri non sono stati così sinceri con noi. Ma siamo con Fico e, come recita quella massima latina, qui resteremo benissimo”.
Intanto continua l’analisi del voto. L’argomento è stato al centro di un incontro pubblico organizzato a Salerno da Federico Conte, anche per analizzare le prospettive politiche che si aprono per il territorio salernitano. Tra i relatori va evidenziato Giuseppe D’Angelo, docente di Storia del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Salerno. Non poteva mancare una riflessione sulla scarsa partecipazione al voto, inferiore al 50 per cento. Per “Federico Conte in Campania gli elettori sono lontani dalle urne per colpa di chi ha governato. Hanno votato solo gli apparati di potere”.

Nel campo opposto, a Roma, il candidato del Centrodestra alla presidenza della Regione, Edmondo Cirielli, ha incontrato i vertici regionali dei partiti che lo hanno sostenuto per definire una linea politica unitaria. “Faremo un’opposizione seria, senza sconti e nel pieno rispetto del ruolo che ci è stato attribuito dagli elettori, ma allo stesso tempo costruttiva e orientata al bene dei cittadini. Mi propongo di avviare un confronto con il Presidente Fico per capire quale tipo di rapporto istituzionale intenda instaurare con l’opposizione. Ci riserveremo di valutare le sue prime scelte, a partire dalla proposta per la Presidenza del Consiglio Regionale: vedremo se indicherà una figura di alto profilo, capace di garantire imparzialità”. Sarà altrettanto necessario comprendere come Fico voglia affrontare, già dalla prima seduta, gli indirizzi di mandato, a cominciare dalla sanità. “Da parte nostra assicureremo una funzione di controllo rigorosa, senza far mancare proposte concrete e utili, sempre e soltanto nell’interesse dei campani”.
Sempre per quanto riguarda Cirielli, resta in piedi l’interrogativo sul suo futuro politico: lascerà l’incarico di vice ministro degli Affari Esteri per rimanere in Regione o tornerà a Roma? Secondo alcune indiscrezioni, sembra intenzionato a mantenere entrambi gli incarichi fino a quando la normativa glielo consentirà, almeno fino alla prima seduta di insediamento del nuovo Consiglio Regionale.


