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PNRR Sanità, costruttori: spesa ferma al 34%

Sapri Ospedale

L’edilizia sanitaria italiana rappresenta oggi uno dei maggiori snodi strategici per il futuro del Paese, ma la sua condizione è critica e i ritardi nell’attuazione del PNRR rischiano di vanificare uno storico opportunità di rilancio“. Parola di Federcepicostruzioni.

Attraverso il presidente nazionale, Antonio Lombardi, l’associazione di costruttori sottolinea come al 30 giugno la spesa per la Missione 6 -che vale poco meno di 16 miliardi di euro– sia ferma a un preoccupante 34% delle risorse disponibili. La situazione è particolarmente grave nel Mezzogiorno, dove l’età media degli ospedali supera spesso i 60 anni e oltre il 60% delle strutture nelle regioni a maggior rischio sismico è privo delle necessarie misure di sicurezza.

Lombardi non usa giri di parole: «Non si tratta solo di risorse economiche, ma di snellire procedure, accelerare autorizzazioni e concentrare la progettazione sulle reali priorità di sicurezza». Il problema, infatti, non è la mancanza di fondi – complessivamente 20,9 miliardi di euro tra PNRR, Piano Nazionale Complementare e programmi pluriennali – quanto la loro distribuzione temporale e la lentezza nell’esecuzione. Il cronoprogramma finanziario concentra la gran parte della spesa negli ultimi due anni del Piano, con un picco di circa 7 miliardi nel solo 2025. Questo rinvio delle opere più complesse crea un rischio reale di congestione amministrativa e operativa.

I dati disaggregati confermano l’allarme. Dei 428 Ospedali di Comunità previsti, solo 14 sono completati, con una spesa effettiva del 15,1%. Anche le Case della Comunità e gli interventi per ospedali sicuri e sostenibili registrano ritardi marcati, aggravati dall’inflazione e dalla complessità autorizzativa. «Questo scostamento tra obiettivi dichiarati e spesa reale non è casuale», afferma Lombardi. «È il riflesso diretto di tre problemi strutturali: procedure troppo lunghe, capacità amministrativa regionalizzata e disomogenea, e una governance centrale insufficiente».

La fotografia regionale mostra un divario allarmante. Mentre la Valle d’Aosta ha speso l’80,9% dei finanziamenti e l’Emilia-Romagna viaggia su valori tra il 25 e il 28%, al Sud la situazione è critica: il Molise ha speso meno del 2%, la Calabria il 9,4%, con picchi di ritardo sull’edilizia ospedaliera ferma all’1,2%. La Sardegna è al 6,2%, la Basilicata al 6,4% e la Campania, nonostante le dimensioni, si attesta al 7,8%. Questa disparità riflette un differenziale storico di capacità amministrativa, esperienza gestionale e coordinamento tra enti.

«La sanità è l’anello più fragile del PNRR», aggiunge Lombardi, evidenziando il rischio concreto di perdere risorse europee. Per questo Federcepicostruzioni rilancia la proposta di un Piano Decennale di Edilizia Sanitaria, basato su procedure accelerate, finanziamenti certi, standard tecnici nazionali e un patto stabile tra Stato, Regioni e imprese. «Investire in edilizia sanitaria non significa solo costruire edifici, ma dare futuro alla sanità italiana e alla sicurezza dei cittadini», conclude il presidente.

ANTONIO LOMBARDI
presidente di Federcepicostruzioni
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