L’infinita vicenda del rifacimento del Ponte Tanagro continua a far discutere, sia per le lungaggini relative ai lavori sia, in questo ultimo caso, per le dichiarazioni del Presidente e del Responsabile dell’Ufficio Tecnico della Provincia di Salerno. Su tali dichiarazioni è intervenuta “La Piazza Cilento-Vallo di Diano” dell’Associazione culturale “Schierarsi” con una nota in cui intende richiamare l’attenzione pubblica proprio su alcune contraddizioni emerse dalle dichiarazioni del Presidente della Provincia di Salerno, arch. Vincenzo Napoli, e del Responsabile dell’Ufficio Tecnico della Provincia di Salerno, ing. Angelo Michele Lizio.
“Tali incongruenze, – si legge nella nota, – sono meritevoli di un chiarimento a tutela dei cittadini, delle famiglie e delle attività commerciali, che stanno subendo un grave pregiudizio dal ritardo nell’esecuzione dei lavori di rifacimento del ponte Tanagro in Padula, chiuso al transito ormai da quattro anni. Il Presidente ed il Responsabile dell’Ufficio Tecnico della Provincia di Salerno, hanno infatti commentato i ritardi parlando di una “sorpresa geologica” riscontrata durante la recente prova di carico sulle spalle del ponte Tanagro, che avrebbe evidenziato un problema di staticità tale da rendere necessaria l’installazione di ulteriori pali. Dichiarazioni che, spiega Schierarsi, non trovano alcun riscontro nella documentazione tecnica disponibile.
Infatti, la relazione geologica redatta dalla geologa dott.ssa Anna Maria Patelli, datata 2022, dimostra in maniera inequivocabile che erano già stati effettuati sondaggi e prove preliminari sul terreno, finalizzati proprio a valutare le condizioni geologiche dell’area e a verificare la compatibilità geologica del sito”. Nella relazione geologica si legge testualmente: “Il presente elaborato comprende, sulla base degli specifici rilievi e indagini effettuati in campo, l’identificazione delle formazioni presenti nel sito, lo studio dei tipi litologici, della struttura del sottosuolo e dei caratteri fisici degli ammassi, definisce il modello geologico del sottosuolo, illustra e caratterizza gli aspetti stratigrafici, strutturali, idrogeologici, geomorfologici nonché i conseguenti livelli di pericolosità geologiche. […]. È poi seguita una fase di rilevamento geomorfologico sull’area di studio e su una porzione di territorio circostante che ha consentito di programmare e successivamente eseguire una campagna di indagini dirette, con sondaggi geognostici e prove sismiche, volta alla modellazione geologica e sismica dell’area”.
Poi a pag. 15 della medesima Relazione si legge: “Ai fini della modellazione geologica sono state realizzate n. 2 perforazioni di sondaggio a carotaggio continuo S1 ed S2 della profondità di 35 m, in corrispondenza delle due future spalle del ponte”. “Parlare oggi di “sorpresa geologica” – continuano i resposabili della Piazza Cilento-Vallo di Diano, Francesco Argento, Lucia Caggiano, Giovanni De Lauso e Mariano Pellegrino, appare quindi non solo fuorviante, ma tecnicamente inaccettabile. A questa presunta “sorpresa geologica” si affianca quella precedente, ovvero la “sorpresa dei sottoservizi” – altrettanto dubbia – indicata dall’ing. Lizio come causa di un rallentamento dei lavori di rifacimento del Ponte di Caiazzano. Anche in questo caso, tuttavia, esiste relazione dettagliata risalente al 2022, che dimostra la conoscenza della presenza dei sottoservizi ben prima dell’avvio dei lavori, smentendo categoricamente l’idea di un imprevisto.

Due “sorprese” che tali non sono e che non sorprendono affatto, ma invece sollevano interrogativi su una gestione progettuale e istituzionale superficiale o, peggio, opaca, a scapito della trasparenza, dell’efficienza amministrativa e del rispetto per i cittadini”. L’associazione Schierarsi chiede dunque chiarezza e senso di responsabilità e chiede all’Ente provinciale di dare risposte documentate e verificabili, non dichiarazioni tardive e contraddittorie, puntualmente smentite dai fatti. “I cittadini del Vallo di Diano meritano rispetto. La verità è già scritta nelle relazioni tecniche. Basta leggerle”, concludono.
Intanto il sindaco di Sassano e la sindaca di Padula non osano dimmettersi, vergognatevi.