Di Michele Magliano*

Viviamo in un’epoca caratterizzata da incertezza: crisi economiche, cambiamenti climatici, instabilità sociale e un mondo del lavoro in continua trasformazione. In questo contesto, l’ansia per il futuro è diventata una compagna silenziosa di molte persone. Si manifesta come una tensione costante, un nodo allo stomaco, la paura di non farcela o di perdere il controllo. Ma, sebbene sia una reazione umana naturale, l’ansia può diventare un ostacolo quando prende il sopravvento sul presente.
La buona notizia? È possibile imparare a gestirla. In questo articolo esploriamo le cause psicologiche dell’ansia per il futuro e alcune strategie pratiche per trasformarla in fiducia e progettualità.
1) COMPRENDERE L’ANSIA PER IL FUTURO

L’ansia nasce dal bisogno di prevedere e controllare ciò che accadrà. La mente, per sua natura, cerca sicurezza e stabilità, ma quando il futuro appare incerto, tende a costruire scenari negativi. Questo meccanismo è una forma di autoprotezione primitiva: ci prepara al peggio per evitare il dolore.
Tuttavia, nella vita moderna, questa iper-vigilanza si trasforma in ruminazione mentale, cioè in pensieri ripetitivi e catastrofici che non producono soluzioni ma solo stress. Riconoscere questo schema è il primo passo per liberarcene.
2) RADICARSI NEL PRESENTE

L’ansia vive nel futuro, la serenità nel presente. Un esercizio utile consiste nel riportare l’attenzione ai sensi: osserviamo ciò che ci circonda, respiriamo profondamente, sentiamo i suoni e i colori del momento.
Anche attività quotidiane come camminare, cucinare o ascoltare musica possono diventare strumenti di centratura. In questo modo, la mente impara a “stare” nel qui e ora, anziché perdersi nei “se” e nei “ma”.
3) CREARE MICRO-OBIETTIVI REALISTICI

Spesso l’ansia per il futuro nasce dal guardare troppo lontano.
Il cervello si blocca davanti a obiettivi troppo grandi o indefiniti.
La soluzione è scomporre il futuro in passi concreti. Chiediamoci:
- Quale può essere il primo piccolo passo che possiamo fare oggi?
- Cosa è davvero sotto il nostro controllo?
Ogni micro-traguardo raggiunto rafforza l’autostima e riduce la sensazione di impotenza.

4) COLTIVARE LA FIDUCIA IN NOI STESSI E DIALOGARE CON I PROFESSIONISTI
La fiducia non è ottimismo ingenuo, ma una scelta consapevole di credere nella nostra capacità di adattamento. Spesso è fondamentale condividere le paure con persone di fiducia o con un professionista: può alleggerire enormemente il peso emotivo. La psicoterapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, è molto efficace per riconoscere i pensieri disfunzionali e sostituirli con convinzioni più realistiche e costruttive.

“Tra stimolo e risposta c’è uno spazio. In quello spazio risiede il nostro potere di scegliere la nostra risposta. E nella nostra risposta risiede la nostra crescita e la nostra libertà” (attribuita a Viktor E. Frankl).
MICHELE MAGLIANO
Michele Magliano* nato a Sapri(SA) il 22/10/1997, Dottore in Psicologia, influencer e scrittore.