
Dalla Regione Campania arrivano buone notizie per uno dei segmenti più innovativi del settore agricolo: l’agricoltura sociale e le fattorie sociali. Con soddisfazione Coldiretti Campania annuncia: “Nella seduta del Consiglio Regionale dello scorso 30 settembre è stata approvata la normativa che regolamenta l’agricoltura sociale e le fattorie sociali. Con l’arrivo dei decreti attuativi sarà possibile usufruire dei servizi offerti, anche nell’ambito delle fattorie sociali, attraverso un nuovo modo di concepire il welfare regionale”. Un traguardo che inorgoglisce l’organizzazione agricola, che ha seguito da vicino l’iter legislativo suggerendo soluzioni innovative poi accolte dagli estensori della legge. “Il percorso prevede politiche integrate tra imprese agricole, fattorie sociali e istituzioni locali. L’obiettivo è sviluppare l’agricoltura sociale anche tramite politiche di riorientamento della spesa sociosanitaria ordinaria, finalizzate a supportare iniziative pilota e la costituzione di reti di protezione sociale”, evidenzia Coldiretti.

Fra le proposte più interessanti spiccano quelle degli Agrinido e degli Agriasilo, rivolti ai bambini in età prescolare e gestiti dalle fattorie sociali riconosciute. Si tratta di strutture che offrono programmi didattico-educativi e ricreativi in materia di educazione ambientale, alimentare e di salvaguardia della biodiversità. I bambini vengono così guidati alla conoscenza dei cicli biologici vegetali e animali, del territorio rurale e dell’agricoltura, interagendo in modo diretto con la natura e l’ambiente circostante.“La legge – prosegue Coldiretti Campania – prevede anche l’istituzione dell’albo regionale delle fattorie sociali e un severo sistema di controlli. Inoltre, attraverso l’Osservatorio Regionale dell’Agricoltura Sociale saranno individuati ulteriori obiettivi da raggiungere”. Gli imprenditori agricoli in possesso dei requisiti potranno richiedere l’iscrizione al registro speciale, presentando un progetto di agricoltura sociale che dimostri lo svolgimento regolare e continuativo delle attività, anche se legate a specifici periodi stagionali. “Il progetto deve prevedere l’inserimento socio-lavorativo di una o più persone appartenenti a categorie fragili: lavoratori con disabilità, svantaggiati, migranti, rifugiati e minori in età lavorativa, come previsto dalla Legge 141 del 2015. Queste figure devono essere inserite in percorsi di riabilitazione e sostegno sociale”, conclude Coldiretti Campania.