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Padula, inaugurato il nuovo allestimento del Quarto del Priore alla Certosa di San Lorenzo

È stato inaugurato oggi alla Certosa di Padula il nuovo allestimento del Quarto del Priore, alla presenza del Direttore generale Musei, Massimo Osanna.

La cerimonia, aperta dai saluti istituzionali della sindaca di Padula, Michela Cimino, ha visto gli interventi della Direttrice ad interim della Direzione regionale Musei nazionali Campania, Luana Toniolo, della curatrice e storica dell’arte Paola D’Agostino, del curatore e docente dell’Università degli Studi di Salerno, Carmine Pinto, e della funzionaria della Direzione regionale Musei nazionali Campania, RUP del progetto Genius Loci, Ilaria Menale.

«L’inaugurazione di oggi rappresenta un momento significativo nel percorso di valorizzazione della Certosa di Padula, che si apre sempre di più ai pubblici, consolidandosi come luogo accogliente e accessibile – ha dichiarato il Direttore generale Musei, Massimo Osanna –. Frutto di un intenso lavoro di squadra condotto da un’équipe interdisciplinare e in collaborazione con l’Università, il nuovo allestimento del Quarto del Priore offre un’esperienza di visita coinvolgente e inclusiva, in cui la fruizione del patrimonio dialoga con soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Un risultato importante anche per il territorio, che ritrova nella Certosa un punto di riferimento culturale e un presidio vivo di partecipazione».

La Direttrice ad interim, Luana Toniolo, ha sottolineato: «Il nuovo allestimento del Quarto del Priore recupera e valorizza una delle aree più importanti della Certosa e molte opere finora non visibili al pubblico, che finalmente tornano protagoniste in un percorso museale rinnovato, inclusivo e accessibile sia dal punto di vista fisico che cognitivo, anche grazie ai fondi del PNRR. Si tratta di un primo passo nel processo di rinnovamento della Certosa, interessata da più ampi interventi di restauro e valorizzazione».

Il nuovo allestimento del Quarto del Priore

Il progetto di riallestimento delle sale del Quarto del Priore ha avuto l’obiettivo di rendere pienamente fruibili sia le opere esposte nella mostra La Certosa ritrovata, collocate nella passeggiata coperta, sia gli ambienti della residenza del Priore, migliorandone l’accessibilità culturale, cognitiva e sensoriale.

Le sculture, i dipinti e gli elementi architettonici selezionati rappresentano il cuore del patrimonio artistico superstite della Certosa, sopravvissuto alle spoliazioni seguite alle soppressioni ottocentesche degli ordini religiosi, che causarono una drammatica dispersione delle opere. Molti di questi capolavori, rimossi durante rifacimenti successivi, sono stati recuperati solo a partire dagli anni Ottanta del Novecento.

L’esposizione segue un ordine cronologico e illustra le diverse fasi costruttive e decorative della Certosa, dal Medioevo al Settecento, mostrando come il complesso sia stato trasformato nel corso dei secoli grazie all’opera di artisti e maestranze. Tra le opere più significative spiccano i capitelli del XIII-XIV secolo, le lastre decorate a rilievo del XV secolo e, nella grande sala centrale, le sculture marmoree dell’Arcangelo Gabriele e della Vergine Maria, recentemente attribuite a Domenico Guidi e databili tra il 1699 e il 1701. Il percorso culmina con il monumentale tabernacolo bronzeo di Jacopo del Duca, realizzato a Roma tra il 1572 e il 1574 su commissione del priore Filippo Ghetti e ispirato ai disegni michelangioleschi. Ricollocato in un nuovo allestimento, il tabernacolo consente oggi una migliore accessibilità e valorizza i rilievi che raccontano la Passione di Cristo.

Il Quarto del Priore, l’alloggio più grande della Certosa, era la residenza privata del capo della comunità monastica, che deteneva autorità sia spirituale che temporale. Vi si trovava anche l’Archivio della Certosa, custode del ricco patrimonio documentario del monastero. Oggi ospita dipinti e sculture provenienti da diverse aree del complesso monumentale. Di particolare interesse è la cappella privata dedicata a San Michele Arcangelo, patrono di Padula, unico spazio che conserva tracce dell’originaria magnificenza barocca, con stucchi dorati e quattro dipinti attribuiti ad Alessio D’Elia (XVIII secolo).

Il giardino sottostante la loggia, un tempo ricco di specie arboree e vegetali, conserva ancora oggi le due fontane originarie. Dall’appartamento si accedeva inoltre direttamente alla splendida Biblioteca.

Nel corso del Novecento il Quarto ha conosciuto diversi utilizzi, fino a divenire sede del Museo Archeologico Provinciale. Il restauro degli ambienti, completato negli anni Novanta, ne ha restituito l’aspetto barocco originario, ripristinando armonia ed eleganza.

Il nuovo allestimento, curato da Massimo Osanna, Luana Toniolo, Paola D’Agostino e Carmine Pinto, raggiunge un equilibrio tra conservazione, valorizzazione e innovazione, offrendo ai visitatori un’esperienza museale accessibile e coerente con l’identità storica del sito.

Un importante intervento illuminotecnico ha introdotto una nuova illuminazione per gli ambienti e le opere, affiancato dal restauro di elementi lapidei, ceramici e di alcune tele, tra cui il paliotto in scagliola della prima metà del XVIII secolo, il Salvator Mundi, lo stemma certosino, la Vergine annunciata di Domenico Guidi e il tabernacolo bronzeo di Jacopo del Duca.

Grazie a una convenzione tra la Direzione regionale Musei nazionali Campania e l’Università degli Studi di Salerno, il Centro ICT per i Beni Culturali (diretto dal prof. Francesco Colace) ha realizzato una scansione laser 3D e un video in time-lapse, curati da Angelo Lorusso e Miguel Sormani. Entrambi hanno documentato e riprodotto digitalmente le delicate operazioni di smontaggio e rimontaggio del tabernacolo bronzeo, restituendone ogni dettaglio, comprese le date incise all’interno e il meccanismo di apertura delle portelle laterali. Le operazioni sono state condotte da Priore Art Moving s.r.l. con la collaborazione dei restauratori Sante Guido e Giuseppe Mantella.

La progettazione e la direzione dei lavori sono state curate dallo Studio Decima Casa nell’ambito di una sponsorizzazione tecnica con la Direzione regionale Musei nazionali Campania; gli interventi sono stati realizzati da A.R.T. Ristrutturazioni s.r.l. Il restauro delle opere e degli elementi in plexiglass del tabernacolo è stato eseguito dalle restauratrici della DRMN Campania Mery Moz, Annalisa Arcara e Maria Teresa Girfoglio. Tutti gli interventi sono stati coordinati dall’architetta Antonietta Manco, RUP del riallestimento del Quarto del Priore, con il supporto dell’architetta Antonella Ambruoso.


Valorizzazione e accessibilità

L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto Genius Loci (PNRR – Investimento 1.2: Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi), che coinvolge 28 siti e musei coordinati dalla Direzione regionale Musei nazionali Campania.

Il progetto introduce un nuovo dialogo tra analogico e digitale, alternando momenti di ascolto delle esigenze del pubblico a fasi di narrazione, meraviglia e approfondimento, in un’esperienza culturale partecipata e inclusiva.

Genius Loci si fonda su un ecosistema di soluzioni integrate: pannelli e supporti di orientamento culturale e spaziale rispondono ai più alti requisiti di accessibilità e, attraverso QR Code dinamici, attivano contenuti digitali fruibili direttamente dai dispositivi personali dei visitatori. Questa scelta permette di ridurre le criticità legate all’installazione di apparati tecnologici all’interno dei siti, spesso soggetti a obsolescenza e manutenzione complessa.

Lo User Flow progettato integra strumenti dedicati a target specifici (ad esempio contenuti audio per non e ipovedenti) con i normali supporti di visita, in una logica di inclusione che considera l’accessibilità parte integrante dell’esperienza museale.

Nel Quarto del Priore i visitatori possono accedere, tramite smartphone o tablet, a un ricco menu interattivo che offre:

  • traduzione multilingue dei pannelli esplicativi;
  • sintesi vocale in italiano e inglese dei contenuti testuali per non e ipovedenti;
  • accesso al Digital Twin della Certosa.

Quest’ultimo consente di visitare virtualmente, anche da remoto, aree attualmente non accessibili al pubblico, come la Biblioteca, la scala elicoidale e il loggiato affrescato del Chiostro dei Procuratori.

Un totem multimediale posto all’inizio del percorso di visita permette inoltre di consultare contenuti di approfondimento, tra cui un video realizzato con riprese a drone che offre uno sguardo inedito sull’intero complesso monumentale, e un time-lapse delle operazioni di smontaggio e rimontaggio del tabernacolo.

Per favorire l’accessibilità delle persone non e ipovedenti è stata realizzata anche una mappa tattile del percorso di visita della Certosa.


La nuova identità visiva

In occasione del nuovo allestimento è stata ideata una nuova identità visiva della Certosa di Padula, nata da una riflessione sul rapporto tra spazio, immagine ed esperienza.

La Certosa è da sempre un luogo in cui il silenzio dell’architettura dialoga con la voce del paesaggio, in un intreccio di tempo e natura. Da questa tensione nasce il nuovo segno visivo: una soglia simbolica, ponte tra interno ed esterno, passato e presente.

Il pittogramma sintetizza questa complessità in un gesto essenziale: la “C” come iniziale ma anche come apertura; la spirale della scala elicoidale come metafora di ascesa e trasformazione; le decorazioni barocche come memoria sedimentata nella materia.

Il lettering, ispirato alle tradizioni seicentesche e reinterpretato in chiave contemporanea, insieme alla palette cromatica che richiama i toni caldi degli stucchi e i colori del paesaggio, diventano strumenti di narrazione visiva, evocando il gioco tra luce e ombra, memoria e attualità.

Il riallestimento e il nuovo sistema visivo propongono così una rilettura della Certosa come luogo vivo: testimone del passato ma anche esperienza sensoriale e percettiva, dove ogni immagine, dettaglio e cromia suggeriscono un modo di abitare il tempo, intrecciando stratificazione storica, spiritualità e apertura verso il futuro.


Informazioni per la visita

La Certosa di San Lorenzo è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 9.00 alle 19.30 (biglietteria chiusa alle 18.45, ultimo ingresso ore 19.00).

Biglietti

  • Certosa di San Lorenzo (casa alta e parco): intero €6,00; ridotto 18-25 anni €2,00; gratuito per minori di 18 anni e aventi diritto ai sensi del DM 507/1997.
  • Padula & Certosa Card (validità 48 ore: casa bassa, casa alta e parco, musei civici – museo multimediale, casa museo Joe Petrosino, San Giovanni in Fonte): intero €10,00; ridotto 18-25 anni €6,00; ridotto in caso di chiusura o gratuità della Certosa €5,00.

I biglietti sono acquistabili online su padula.eu/biglietti.

Il sito fa parte del circuito Campania>Artecard.

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