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Sala Consilina: indulgenza plenaria durante la festa di San Michele Arcangelo

Di Angela Freda

A Sala Consilina si avvicina il periodo dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono San Michele Arcangelo e fervono i preparativi per quello che per i salesi è uno dei periodi dell’anno più attesi.

A rendere ancora più emozionante la festività, è la decisione del vescovo S. E. Mons. Antonio De Luca, il quale ha decretato che, durante la festa del Santo Patrono San Michele Arcangelo (dal 20 al 30 settembre 2025) la chiesa dell’Annunziata ed il santuario di San Michele Arcangelo di Sala Consilina siano luoghi giubilari dove è possibile lucrare il dono dell’indulgenza plenaria, secondo le disposizioni della penitenzieria apostolica della Santa Sede per l’anno santo del Giubileo.

“Tutti i fedeli veramente pentiti, escludendo qualsiasi affetto al peccato e mossi da spirito di carità, – si legge nel documento della Penitenzieria Apostolica del 13 maggio 2024 a firma del Cardinale Angelo De Donatis, – potranno conseguire pienissima Indulgenza, remissione e perdono dei loro peccati da potersi applicare alle anime del Purgatorio in forma di suffragio”.

Mons. Antonio De Luca

I fedeli “pellegrini di speranza” potranno ottenere l’indulgenza intraprendendo un pio pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare, verso almeno una della quattro Basiliche Papali Maggiori di Roma, in Terra Santa o in altre circoscrizioni ecclesiastiche. Poiancora visitando qualsiasi luogo giubilare o altri luoghi sacri della città di Roma come Basiliche e Santuari storici, le chiese dei cammini giubilari dedicati all’Iter Europaeum e le chiese dedicate alle Donne Patrone d’Europa e Dottori della Chiesa.

lo stesso potrà avvenire anche visitando altri luoghi nel mondo come le due Basiliche Papali minori di Assisi, di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli; le Basiliche Pontificie della Madonna di Loreto, della Madonna di Pompei, di Sant’Antonio di Padova; qualsiasi Basilica minore, chiesa cattedrale, chiesa concattedrale, santuario mariano nonché, per l’utilità dei fedeli, qualsiasi insigne chiesa collegiata o santuario designato da ciascun Vescovo diocesano od eparchiale, come pure santuari nazionali o internazionali, “luoghi santi di accoglienza e spazi privilegiati per generare speranza” (Spes non confundit, 24), indicati dalle Conferenze Episcopali.

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