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20 settembre: l’Italia celebra la prima Giornata degli Internati Militari Italiani

Di Giuseppe Geppino D’Amico

L’Italia celebra oggi la prima “Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda Guerra mondiale”, istituita con la legge 13 gennaio 2025, n. 6, per conservare la memoria dei cittadini italiani – militari e civili – che furono deportati e costretti al lavoro coatto dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. La data del 20 settembre ricorda il giorno in cui, nel 1943, Hitler modificò la condizione dei prigionieri di guerra italiani, trasformandoli in internati militari: 45.000 non tornarono mai a casa. Ai reduci e, in memoria di chi non fece ritorno, viene conferita la Medaglia d’Onore (legge 27 dicembre 2006) con decreto del Presidente della Repubblica del 21 ottobre 2022.

Il Capo dello Stato ha celebrato al Quirinale l’istituzione della Giornata, alla presenza delle associazioni, delle famiglie e di alcuni sopravvissuti centenari. Ha ricordato come quella degli internati militari fu una resistenza “travagliata ed eroica”, definendo il loro rifiuto di collaborare “un sì all’amor di Patria, in nome dei principi di libertà, indipendenza e pace diventati patrimonio comune”. Tra i protagonisti ricordati vi sono lo storico Vittorio Emanuele Giuntella, lo scrittore Giovannino Guareschi, il poeta Tonino Guerra, l’ex segretario del Pci Alessandro Natta e l’intellettuale Enrico Zampetti, padre di Ugo, segretario generale del Quirinale.

Sergio Mattarella

Con quel No ai fascisti di Salò e alle truppe di occupazione difesero la dignità e il senso autentico dell’amor di Patria quando lo stesso vertice dello Stato si era dissolto”, ha detto Mattarella. Ha poi aggiunto: “Sul piano valoriale, morale – e anche su quello concreto – la resistenza dei militari che dissero No ebbe un significato e una valenza di altissimo rilievo”. Il Presidente della Repubblica ha sottolineato inoltre che “la resistenza italiana non è stata limitata ad avanguardie patriottiche, ma ha ricevuto l’apporto di diversi affluenti provenienti da varie componenti sociali. È grazie anche a tante resistenze senza armi che la resistenza armata ha trovato allora terreno fertile”.

Dopo la cerimonia al Quirinale, oggi viene deposta una corona presso l’Altare della Patria. “Un’occasione per ricordare la resistenza senz’armi degli internati militari italiani dopo l’8 settembre 1943”, ha spiegato il presidente dell’ANRP, Nicola Mattoscio. “Grazie al patrimonio ereditato – ha dichiarato Mattoscio – anche noi familiari abbiamo la possibilità di partecipare con operosità, ma soprattutto con l’esempio, ad azioni socialmente determinanti e stimolanti e, quali testimoni di Pace, far sentire ancora oggi e più che mai nella vita politica il Messaggio dei Reduci”. In tutta Italia sono in programma incontri, conferenze, mostre e spettacoli per ricordare il coraggio, l’impegno e l’amore per la Patria dimostrati dagli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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