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Con-Tatto – “E figlie so’ ffiglie”, e non solo: quando il potere in politica è un affare “di famiglia” (VIDEO)

Di Giuseppe Geppino D’Amico

E figlie so’ ffiglie”. Chi non conosce il grido orgoglioso di Filumena Marturano nel capolavoro di Eduardo De Filippo; oppure quello del re della sceneggiata, Mario Merola, “E figlie so’ piezz’ ‘e core”. Da sempre i figli rappresentano una parte indissolubile dell’animo umano e dei propri sentimenti. Il discorso vale anche per la politica italiana, settore in cui le Leggi di Mendel sui caratteri ereditari sembrano avere un’incidenza maggiore. Nell’albo d’oro della scienza politica i figli che hanno occupato, o aspirano ad occupare, in Parlamento o in Regione la poltrona di un genitore non sono pochi. Eppure i rampolli di cui molto si discute in questi giorni sono due: Piero De Luca e Pellegrino Mastella.

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In politica chi può contare sul tradizionale “aiutino” parte spesso avvantaggiato rispetto agli altri. L’elenco è abbastanza nutrito e, non potendoli riportare tutti, ci si limita ai casi più noti. Enrico Berlinguer, parlamentare di lungo corso e segretario nazionale del PCI, era figlio dell’on. Mario Berlinguer, deputato azionista e antifascista durante il Ventennio, rieletto per il PSI alla Camera e al Senato nel Parlamento repubblicano. Luigi Berlinguer, docente universitario, nipote di Mario e quindi cugino di Enrico, è stato parlamentare e ministro nei governi Ciampi, Prodi e D’Alema. Il figlio di Luigi, Aldo Berlinguer, docente all’Università di Siena, è stato assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, dove la dinastia più nota è quella dei Pittella: Domenico, “don Mimì” per i concittadini, presidente della Commissione Sanità del Senato; il primogenito Gianni, consigliere regionale, parlamentare europeo e nazionale; il fratello Marcello, presidente della Regione Basilicata. Mariotto Segni, deputato italiano ed europeo, l’uomo del referendum per la preferenza unica e per il maggioritario, era figlio di Antonio Segni, più volte senatore DC e nel 1962 eletto Presidente della Repubblica. In casa socialista troviamo i figli di Bettino Craxi, segretario nazionale del PSI e due volte presidente del Consiglio (1983-1987): Stefania, eletta al Senato per il centrodestra e attualmente sottosegretario agli Esteri, e Vittorio (detto Bobo), eletto alla Camera e anch’egli sottosegretario allo stesso dicastero.

C’è poi Francesco Lollobrigida, considerato il cognato più potente d’Italia per avere sposato Arianna Meloni, sorella della premier. Arianna è stata messa alla guida del partito, Lollobrigida è ministro dell’Agricoltura.

In Campania troviamo altri esempi: Rosa Russo Jervolino, più volte parlamentare DC e ministro, per dieci anni sindaca di Napoli, era figlia di Maria de Unterrichter Jervolino, una delle 21 donne elette alla Costituente e sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione. Guido De Martino, due legislature alla Camera e altrettante al Senato, era figlio del segretario nazionale del PSI Francesco De Martino. Francesco De Lorenzo, ministro della Sanità, era figlio del senatore Ferruccio De Lorenzo, parlamentare liberale per diverse legislature.

In provincia di Salerno: Guglielmo Scarlato, deputato negli anni ’90, figlio dell’ex sottosegretario DC Vincenzo Scarlato. Simone Valiante, deputato, figlio di Antonio Valiante, vicepresidente della Regione con Antonio Bassolino (a sua volta parlamentare e ministro del Lavoro), la cui consorte Annamaria Carloni è stata senatrice per più legislature. Federico Conte, figlio dell’ex ministro socialista Carmelo Conte, è stato eletto alla Camera.

A Napoli è ancora in piena attività Teresa Armato, più volte senatrice e assessore regionale e comunale, figlia dell’ex sottosegretario DC Salvatore Armato. Stefano Caldoro, eletto giovanissimo alla Camera e presidente della Regione Campania per cinque anni con il centrodestra, è figlio dell’ex sottosegretario socialista ai Trasporti Antonio Caldoro.

Gianpiero Zinzi, attualmente deputato e candidato della Lega alla presidenza della Regione, è figlio dell’on. Domenico Zinzi, sottosegretario alla Salute nel governo Berlusconi III. Giuseppe Sommese, eletto consigliere regionale a soli 26 anni, è figlio di Pasquale Sommese, assessore regionale che cinque anni fa rinunciò alla candidatura in favore del figlio.

In rampa di lancio per la Regione anche un altro giovanissimo: Italo Cirielli, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Cava de’ Tirreni, figlio del vice ministro agli Esteri Edmondo Cirielli. A proposito di “aiutini”, va evidenziata l’onestà intellettuale di Maria Rosaria Campitiello, medico ginecologo e consorte di Cirielli, nominata dal ministro Schillaci responsabile Prevenzione del ministero della Salute: in una dichiarazione riportata da “Il Fatto” ha affermato: “Stare con lui mi ha aiutato, ma giudicatemi sui fatti. Su dieci persone è normale assumerne due di fiducia e otto brave”.

Concludiamo con i nomi al momento più discussi: Piero De Luca e Pellegrino Mastella, entrambi figli d’arte. In casa PD c’è stata la guerra contro Piero, primogenito del Governatore della Campania Vincenzo De Luca. Il giovane, alla seconda esperienza parlamentare, è il candidato unico alla segreteria regionale del partito: a nulla sono valse le proteste e il “fuoco amico” provenienti da autorevoli compagni di partito, che hanno dovuto accettare la decisione assunta da Elly Schlein. L’altro rampollo è Pellegrino Mastella, figlio dell’ex ministro della Giustizia Clemente Mastella e della senatrice Sandra Lonardo. Dirigente d’azienda, sarà candidato alla Regione con la lista “Noi di Centro”, di cui il padre è fondatore e leader. Mastella junior ha persino minacciato di presentare un esposto alla magistratura a tutela della propria dignità. Sia ben chiaro, ognuno è libero di esprimere le proprie idee sull’argomento, ma le aspirazioni dei due giovani appaiono legittime, anche se con l’aiutino dei genitori.

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