di QUINTINO DI VONA
Il progetto nazionale del “Turismo delle Radici”, avviatosi nel 2024, nell’ambito del PNRR “Il Turismo delle Radici – Una Strategia Integrata per la ripresa del settore del Turismo nell’Italia post Covid-19”, vede i comuni partecipanti organizzare eventi ed attività di interesse per gli italiani all’estero e per gli italo-discendenti originari del loro territorio, nonché, individuare strutture atte all’accoglienza e soggetti disposti ad aderire al programma di scontistica in favore dei protagonisti del “Turismo delle Radici”; così da favorire la connessione tra gli oltre 5,8 milioni di italiani all’estero, nonché gli italo-discendenti, stimati tra i 60 e gli 80 milioni di persone in tutto il mondo.
Turismo delle Radici
Il “Turismo delle Radici” sfrutta canali innovativi, poiché la diffusione capillare delle informazioni e la ricerca dei documenti sulla storia familiare viene diramata sul web, rispondendo così alla sfida digitale; da sottolineare, che lascia indietro le mete toccate dai flussi turistici tradizionali, valorizzando aree meno conosciute e meno sviluppate dell’Italia, che possono così colmare il loro divario di crescita economica nel rispetto della propria natura rurale, in maniera ecosostenibile; non per ultimo, essere operatori turistici specializzati nei “viaggi delle radici” rappresenta un incentivo all’occupazione giovanile garantendo un’offerta turistica di alto livello, attraverso il coordinamento di vari enti, istituzioni e associazioni. Stimolando così l’occupazione, in particolare quella giovanile, proprio nelle aree colpite da progressivo spopolamento, aree prevalentemente scelte dal turista delle radici.
Prignano Cilento, grazioso e pittoresco comune all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, ha voluto partecipare a questo importante progetto del “Turismo delle Radici”; un percorso che coinvolge ben 60 comuni nella Campania, seguita regionalmente dal prof. Raffaele Palumbo, Presidente DIB Dipartimento Sviluppo e Cooperazione Italia-Brasile.
Turismo delle Radici
“L’influenza del cibo italiano per gli italo-discedenti nel mondo” è stato il tema del convegno al centro della tappa di Prignano Cilento che, tenutosi in mattinata nell’Aula Consiliare, con la moderazione e il coordinamento dal giornalista Carmine Pecoraro, ha visto dapprima i saluti istituzionali dal primo cittadino Michele Chirico, a cui hanno fatto seguito gli interventi di Mariella Verdoliva, Presidente Fondazione “Monti Lattari”, Yuri Buono, Responsabile Comunicazione Italea Campania, Salvo Iavarone, Vicepresidente CIM, e, a conclusione, l’interessante relazione del prof. Raffaele Palumbo.
Come da programma, nel pomeriggio, si è avuto modo di conoscere meglio le peculiarità e le eccellenze e le tradizioni gastronomiche di Prignano Cilento, dapprimacon visite guidate in due aziende di prestigio: “Santomiele”, conosciuta a livello mondiale per la lavorazione tradizionale e rielaborata del fico del Cilento ed altre prelibatezze, e “Viticoltori De Conciliis”, cantina biologica con una storia lunga oltre 30 anni nella rinomata e apprezzata produzione di vino; nella serata, l’incontro si è concluso con una visita al laboratorio sulla lavorazione del fico dottato e l’opportunità di assaggiare piatti preparati secondo la tradizione locale con un pizzico di innovazione che vede al centro sempre il fico bianco di Prignano Cilento.

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