E’ una frattura importante quella consumatasi a Sant’Arsenio dove ieri sette consiglieri comunali hanno sottoscritto e presentato al sindaco Donato Pica una mozione di sfiducia nei confronti del vicesindaco Andrea Vricella. Nel documento, sottoscritto dai consiglieri Macchia, Biscotti, Forte, Pistone, Amabile, Baccelliere e Luisi, i sette membri dell’amministrazione esprimono la loro “sfiducia politica ed amministrativa” nei confronti di Vricella, in netto contrasto con il carattere di natura fiduciaria che dovrebbe caratterizzare il “rapporto tra il Sindaco ed i suoi collaboratori”.
“Fin dal primo giorno successivo alle elezioni, si legge nel documento, il Vicesindaco non ha mai fatto squadra con i consiglieri comunale, scegliendo sistematicamente di agire in autonomia e secondo logiche unilaterali”. I consiglieri lamentano la mancanza di confronto e condivisione dunque, ma sottolineano anche come alcune dichiarazioni pubbliche e private di Vricella abbiano minato i rapporto fiduciario. “Queste dichiarazioni, continua la mozione di sfiducia, denotano una non assonanza e condivisione della linea politica amministrativa ed hanno compromesso in modo irreversibile il raqpporto di fiducia e la collaborazione necessaria all’azione amministrativa”. I sette consiglieri chiedono dunque al sindaco Pica di prendere provvedimenti in tal senso. Si attendono le decisioni del primo cittadino.

Sulla questione è intervenuto anche il locale circolo di Fratelli d’Italia, interessato “all’impatto che una spaccatura politica così clamorosa avrà sul prosieguo di una azione aministrativa che ha nella mediocrità il principale tratto distintivo”. I responsabili del circolo territoriale di Sant’Arsenio e San Pietro al Tanagro si domandano se “c’è qualcuno disposto a credere che il sindaco non sapesse preliminarmente nulla dell’iniziativa intrapresa dalla quasi totalità della propria maggioranza? Noi siamo portati a pensare che il primo cittadino sia stato perfino l’illuminato ispiratore di cotanto ardimento”. La nota di Fratelli d’Italia si sofferma poi sulle motivazioni politiche a supporto del documento di sfiducia, in particolare laddove si parla di “dichiarazioni private di cui lo sfiduciato Vricella si sarebbe reso protagonista elevatosi, per questo, a novello picconatore dell’unità dell’amministrazione comunale di Sant’Arsenio. In buona sostanza, continua il documento, si contesta al Vicesindaco di non aver usato la dovuta prudenza di giudizio e valutazioni nel rapportarsi anche nelle interlocuzioni private. Ammettiamo, termina la nota di FDI, di non aver mimimamente percepito che nella nostra comunità fossero stati ripristinati i metodi della STASI, la polizia segreta della Germania dell’est che aveva il compito di salvaguardare il partito comunista spiando e controllando i cittadini”.