Search

Tumori, allarme Sbarro Health: Campania indietro sui dati

Di Geppino D’Amico

Nuovo grido d’allarme sulla situazione dei tumori in Campania. La Sbarro Health Research Organization di Philadelphia (SHRO), fondata dallo scienziato di origini salernitane Antonio Giordano, esprime forte preoccupazione per il Report Registro Tumori Campania 2025, che non contiene dati osservati aggiornati ma proiezioni costruite su serie ferme al 2010–2021. La criticità è stata evidenziata dal giornale “Magazine Informare” e risulta confermata dallo stesso documento regionale, che specifica l’uso di dati 2010–2021 con trend proiettati al 2025.

Il Prof. Antonio Giordano

Sulla importanza di avere un registro dei tumori aggiornato il prof. Antonio Giordano si è così espresso: “Un registro tumori è un’infrastruttura critica di salute pubblica. Se i dati disponibili per la Campania si fermano al 2021 e il Report 2025 mostra soprattutto proiezioni, non possiamo parlare di fotografia aggiornata della realtà. Servono trasparenza metodologica, tempestività e standard comparabili a livello nazionale, con dataset aperti e disaggregati almeno per ASL e distretto”. La Sbarro Health Research Organization mette a disposizione competenze e collaborazione per un tavolo tecnico indipendente che affianchi Regione, ISS e rete dei registri nel recupero del ritardo, nella validazione dei flussi e nell’integrazione con sistemi di biomonitoraggio ambientale e clinico. È una questione di fiducia istituzionale e di tutela dei cittadini, soprattutto nelle aree più esposte dell’area vasta campana. Lo stesso prof. Giordano aveva affrontato l’argomento con una relazione sul tema “Ambiente, Geni e Salute dell’uomo”, tenuta di recente a Polla nell’ambito delle “Conferenze Estate 2025” organizzate dall’Associazione “Palazzo Albirosa” presieduta dal prof. Antonio Federico, professore emerito di Neurologia presso l’Università degli Studi di Siena.

Lo scienziato italo americano è da tempo al centro delle cronache per il contributo offerto all’emersione del fenomeno della Terra dei Fuochi con uno studio scientifico confluito anche nel libro “Munnezza di Stato. Le terre dei fuochi nell’Italia dei veleni”, scritto insieme al giornalista Paolo Chiariello, portando all’attenzione della Procura tante realtà campane fuori legge: “Il 90% delle patologie dipendono dall’ambiente in cui viviamo con serie ripercussioni sul nostro organismo. La forma di vita  trasforma il nostro Dna e un impatto negativo si riversa sull’uomo. L’ambiente, quindi, è un bene da tutelare”. A Polla l’illustre relatore ha pure illustrato il progetto “One Health”, frutto di un approccio integrato che riconosce l’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale, promuovendo la collaborazione tra diversi settori per affrontare sfide sanitarie globali come malattie zoonotiche, resistenza agli antibiotici e sicurezza alimentare. In pratica, significa che la salute di persone, animali e ambiente sono strettamente legate e che per raggiungere il benessere di tutti è necessario un approccio coordinato e multidisciplinare. Questi sono alcuni dei punti chiave: l’approccio richiede la collaborazione tra professionisti di diversi settori, tra cui medici, veterinari, scienziati, ambientalisti e altri; “One Health” mira a prevenire le malattie e gli eventi avversi attraverso la sorveglianza, il monitoraggio e l’intervento precoce, ed è progettato per essere sostenibile nel lungo periodo, considerando gli impatti ambientali e sociali delle azioni sanitarie. Pur evidenziando l’importanza della tecnologia, ha affermato che non bisogna farsene condizionare ma bisogna guidarla.

Condividi l'articolo:
Write a response

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Close
Magazine quotidiano online
Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
Close