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Il 25 e 26 agosto il Forum dei Vescovi a Benevento: il Piano Strategico per le Aree Interne al centro del dibattito

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Il Cardinale Matteo Zuppi

Un Forum di grande rilevanza e un confronto con il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Matteo Maria Zuppi, per discutere delle Aree interne alla luce di quanto stabilito dal Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne, predisposto dal Governo.

L’appuntamento è fissato a Benevento, presso il Centro “La Pace”, il 25 e 26 agosto, quando i Vescovi dei territori interessati si ritroveranno per il consueto convegno annuale che si concluderà proprio con l’intervento del Card. Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI.

UNA LETTERA APERTA A GOVERNO E PARLAMENTO

Vescovi Campani

Durante il Forum, che vedrà anche il confronto con l’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Isole e Aree Fragili”, verranno condivise esperienze e buone pratiche per giungere a una proposta pastorale comune per le Aree interne. Al termine della due giorni sarà presentata la “Lettera aperta rivolta al Governo e al Parlamento”, già sottoscritta da oltre 80 Vescovi. Si tratta di un cammino avviato nel maggio 2019 e proseguito con diverse iniziative.

A Benevento saranno presenti circa trenta Presuli in rappresentanza di undici regioni d’Italia. “Vogliamo offrire, in spirito di serena collaborazione, il nostro contributo ecclesiale e sociale, rinnovando la disponibilità ad avviare un dialogo costruttivo sul tema: non ci rassegniamo a una fine che per molti è già segnata, ma continuiamo ad impegnarci per le comunità ecclesiali e civili, per il bene di tutti”, afferma Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo di Benevento, promotore dell’iniziativa.

LE OMBRE DEL PIANO STRATEGICO

Il Ministro Tommaso Foti

Il Forum si svolge a pochi mesi dalla pubblicazione del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne, firmato dal ministro per le Politiche di Coesione Tommaso Foti. Un documento che suscita molte preoccupazioni, poiché per la prima volta viene introdotta l’idea di un “accompagnamento nel declino” per quei territori ritenuti ormai compromessi dal punto di vista demografico ed economico. Nel testo si legge infatti che “la popolazione può crescere solo in alcune grandi città e in specifiche località particolarmente attrattive”. Dove questo non è possibile, l’obiettivo diventa l’“accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile”. Un passaggio del Piano, l’Obiettivo n.4, sottolinea come “un numero non trascurabile di aree interne si trovi già con una struttura demografica compromessa, oltre che con basse prospettive di sviluppo economico e deboli condizioni di attrattività”.

IL SUD TRA SPOPOLAMENTO E CRISI DEI SERVIZI

Il problema riguarda tutta l’Italia ma colpisce in maniera più grave il Mezzogiorno. Le aree interne del Sud, già fragili, sono le più colpite da emigrazione, crisi dei servizi e mancanza di opportunità. “Al Sud quattro comuni su cinque perdono 35mila abitanti”, ha affermato lo stesso ministro Foti in un’audizione parlamentare, sottolineando come solo alcuni borghi saranno “salvati” attraverso investimenti mirati su trasporti, sanità e servizi essenziali. Una scelta che alimenta i timori di una logica selettiva, lontana dal principio di unità nazionale.

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