In Italia, oltre 3,8 milioni di unità immobiliari risultano oggi non produttive di reddito, tra ruderi, aree urbane abbandonate e costruzioni incompiute. I dati, provenienti dalle Statistiche Catastali 2024 pubblicate dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, delineano un quadro in cui il patrimonio dismesso rappresenta una sfida ma anche un’opportunità senza precedenti.
Secondo Antonio Lombardi, presidente nazionale di Federcepicostruzioni, questa massa critica non è un problema irrisolvibile, bensì una riserva strategica per il rilancio del settore edilizio e la risposta alla crescente domanda di spazi abitativi, produttivi e collettivi. «Si tratta di una vera e propria occasione per coniugare sviluppo, sostenibilità e rigenerazione urbana», afferma Lombardi.
Circa la metà degli immobili inutilizzati è costituita da aree urbane, spesso ubicate in posizioni centrali ma lasciate al degrado. Questi spazi potrebbero essere recuperati attraverso interventi mirati di riqualificazione, trasformazione e rifunzionalizzazione, riducendo così il consumo di suolo e valorizzando il patrimonio esistente.
«È il momento di agire», sottolinea Lombardi, evidenziando la necessità di «una strategia nazionale che coinvolga Governo e amministrazioni locali». Tra gli strumenti già disponibili, il Piano Casa, il Superbonus (ove ancora applicabile) e i programmi comunali di rigenerazione urbana potrebbero innescare un circolo virtuoso tra investimenti pubblici e privati, creazione di posti di lavoro e riqualificazione territoriale.
Particolare attenzione viene posta anche su soluzioni innovative come l’housing sociale e il co-housing, che potrebbero garantire alloggi accessibili alle fasce più deboli della popolazione. «Rilanciare l’edilizia significa recuperare, non solo costruire», conclude Lombardi. «Questi immobili abbandonati possono diventare la chiave per uno sviluppo sostenibile e inclusivo». La sfida è chiara: trasformare un patrimonio inerte in una leva per il futuro, combinando efficienza, sostenibilità e equità sociale.

presidente di Federcepicostruzioni