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Cedimento pilone sulla linea Tiera-Potenza, Federcepicostruzioni lancia l’allarme sulla crisi infrastrutturale

L’incidente occorso lungo la tratta ferroviaria Tiera-Potenza, dove un pilone ha ceduto provocando l’interruzione del traffico verso Foggia, riaccende i riflettori sull’emergenza infrastrutturale che affligge il Paese. Federcepicostruzioni, attraverso le parole del presidente nazionale Antonio Lombardi, definisce l’episodio come l’ennesimo segnale di un sistema al collasso, caratterizzato da manutenzione carente e interventi spesso limitati alla gestione dell’emergenza.

Lombardi sottolinea come ponti, viadotti e strade versino in condizioni sempre più critiche, con conseguenze dirette sulla sicurezza dei cittadini e sulla continuità dei servizi. La mancanza di un piano strutturato di monitoraggio e manutenzione preventiva aggrava una situazione già compromessa, trasformando ogni cedimento in un’occasione per denunciare l’inadeguatezza delle politiche infrastrutturali.

La prevenzione, secondo Federcepicostruzioni, non è solo una questione di sicurezza ma anche di sostenibilità economica: intervenire tempestivamente ridurrebbe i costi legati alle emergenze, spesso devastanti per territori ed economia.

I dati elaborati dalla Fondazione Filippo Caracciolo dipingono un quadro allarmante: per ripristinare la sicurezza della rete stradale provinciale e metropolitana sarebbero necessari 6,1 miliardi di euro l’anno, di cui 4,4 miliardi destinati alla manutenzione straordinaria. Tuttavia, le risorse attualmente disponibili coprono meno del 3% del fabbisogno, lasciando un arretrato stimato in 42 miliardi di euro.

Anche gli stanziamenti previsti dal Programma “Ponti e viadotti” (1,4 miliardi per il 2024-2029) e dal DL 95/2025 (350 milioni complessivi) risultano insufficienti. Per la rete extra-ANAS, nel 2025 saranno disponibili appena 147,5 milioni di euro, una cifra irrisoria rispetto alle necessità.

ANTONIO LOMBARDI
presidente di Federcepicostruzioni

Federcepicostruzioni avanza richieste precise per fronteggiare l’emergenza: un fondo pluriennale da 6-7 miliardi l’anno per la manutenzione della rete provinciale e metropolitana, il potenziamento del Programma “Ponti e viadotti” con almeno un miliardo annuo dal 2026, e l’adozione di accordi quadro nazionali per accelerare gli interventi su pavimentazioni e opere d’arte. Inoltre, l’associazione chiede maggiore stabilità nella revisione dei prezzi e semplificazioni autorizzative per evitare ritardi nei cantieri.

«Senza un cambio di passo, nel 2025 la rete extra-ANAS riceverà meno del 3% delle risorse necessarie», avverte Lombardi, sollecitando una strategia coordinata tra Governo, Regioni e Comuni. La priorità, conclude Federcepicostruzioni, deve essere la sicurezza: servono interventi rapidi, risorse certe e un impegno condiviso per fermare il degrado del patrimonio infrastrutturale italiano.

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