Di Geppino D’amico
Tra le “Conferenze Estate 2025” organizzate dall’Associazione “Palazzo Albirosa” a Polla, si è tenuto un importante incontro con il professor Antonio Giordano, che ha relazionato sul tema: “Ambiente, Geni e Salute dell’Uomo”. Di origini salernitane, il professor Antonio Giordano ha ricevuto lo scorso anno, a Venezia, il prestigioso Leone d’Oro per la Legalità, riconoscimento conferitogli per aver dimostrato la correlazione tra inquinamento ambientale e salute, in particolare in Campania, con riferimento al drammatico caso della Terra dei Fuochi. Fondatore negli Stati Uniti dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine, docente presso l’Università di Philadelphia, professore ordinario di Anatomia e Istologia Patologica all’Università di Siena e membro del Consiglio Superiore della Sanità, Giordano è considerato un pioniere nello studio del legame tra interramento illecito di rifiuti e patologie tumorali in Campania.
Nonostante l’intensa attività scientifica e accademica internazionale, il legame del professor Giordano con la sua terra d’origine è rimasto fortissimo. Sua è la firma di una relazione scientifica decisiva sugli effetti dei rifiuti tossici sulla salute umana nella cosiddetta Terra dei Fuochi, confermando il suo impegno costante anche sul fronte ambientale e sociale.

Le scoperte condotte dal professor Giordano e dal suo gruppo di ricerca hanno avuto un impatto significativo nello sviluppo di nuovi test diagnostici e terapie per tumori come quelli della mammella, della prostata e del colon. I cosiddetti “guardiani del genoma”, come egli stesso li definisce, sono geni che agiscono come barriere di protezione, mantenendo il corretto funzionamento dell’organismo. Una volta individuati, questi geni hanno permesso la progettazione di farmaci intelligenti, in grado di correggere i danni quando la loro funzione protettiva viene compromessa. “È stata una grande soddisfazione”, ha commentato il professore riferendosi ai risultati ottenuti.

Introdotto dal professor Antonio Federico, emerito di Neurologia presso l’Università di Siena, che ne ha ricordato lo straordinario curriculum, il professor Giordano ha tenuto una relazione di grande interesse, che ha catturato l’attenzione del pubblico presente.
Un passaggio particolarmente incisivo ha riguardato il tema della legalità ambientale:
“Se si vuole tutelare una terra come la Campania, martoriata dai criminali ambientali, non bisogna abbassare la guardia. Anche in un momento difficilissimo per la lotta alla camorra, nel quale per ritardi processuali si buttano all’aria anni di indagini e di successi dello Stato contro i clan, non dobbiamo perdere la speranza. È necessario continuare la battaglia per la legalità, anche nelle scuole, per diffondere la cultura dell’antimafia”.
Giordano è da tempo protagonista del dibattito pubblico per il contributo offerto all’emersione del fenomeno della Terra dei Fuochi, anche attraverso lo studio scientifico confluito nel libro “Monnezza di Stato. Le terre dei fuochi nell’Italia dei veleni”, scritto insieme al giornalista Paolo Chiariello, che ha portato all’attenzione della magistratura numerose realtà campane coinvolte in attività illecite.
Il prof. Giordano a Venezia con il magistrato Maresca
L’illustre relatore ha poi illustrato il progetto “One Health“, frutto di un approccio integrato che riconosce l’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale, promuovendo la collaborazione tra diversi settori per affrontare sfide sanitarie globali come malattie zoonotiche, resistenza agli antibiotici e sicurezza alimentare. In pratica, significa che la salute di persone, animali e ambiente sono strettamente legate e che per raggiungere il benessere di tutti è necessario un approccio coordinato e multidisciplinare. Questi sono alcuni dei punti chiave: L’approccio richiede la collaborazione tra professionisti di diversi settori, tra cui medici, veterinari, scienziati, ambientalisti e altri; “One Health” mira a prevenire le malattie e gli eventi avversi attraverso la sorveglianza, il monitoraggio e l’intervento precoce, ed è progettato per essere sostenibile nel lungo periodo, considerando gli impatti ambientali e sociali delle azioni sanitarie. Pur evidenziando l’importanza della tecnologia, ha affermato che non bisogna farsene condizionare ma bisogna guidarla.

Nel corso della conferenza, il professore ha illustrato anche il progetto internazionale “One Health”, che promuove un approccio integrato alla salute, riconoscendo l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale.
Secondo questo modello, il benessere collettivo richiede una collaborazione multidisciplinare tra medici, veterinari, scienziati, ambientalisti e altri professionisti. L’obiettivo è prevenire malattie ed eventi avversi tramite sorveglianza, monitoraggio e interventi precoci, con azioni sostenibili anche sul piano sociale e ambientale.
GUARDA L’INTERVISTA AL PROF. ANTONIO GIORDANO
Pur sottolineando il ruolo fondamentale della tecnologia, Giordano ha avvertito: “Non dobbiamo farci condizionare dalla tecnologia, ma essere noi a guidarla”. L’ultima parte del suo intervento è stata dedicata ai giovani, con un messaggio chiaro e motivante: “Abbiamo bisogno di giovani validi, ma vanno motivati. Studiate con determinazione se volete raggiungere i vostri obiettivi”.
Al termine dell’intervento, il professor Giordano ha risposto con disponibilità alle domande del pubblico e ha espresso la volontà di collaborare in futuro con l’Associazione Palazzo Albirosa e con l’Amministrazione Comunale di Polla per promuovere progetti volti alla difesa dell’ambiente e alla salute pubblica.
All’incontro era presente anche il presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Corleto, che — anche a nome del sindaco Massimo Loviso — ha omaggiato il professor Giordano con una copia del volume di Vittorio Bracco dedicato alla storia di Polla.