Di Giuseppe Geppino D’Amico

Polla in festa per la Madonna del Carmine in programma mercoledì 16 luglio. Per quanto riguarda le celebrazioni religiose, si svolgono nella Chiesa Madre di San Nicola, essendo ancora chiusa per i danni subiti a seguito del terremoto del 23 novembre 1980 la Chiesa del Carmine.
Il parroco don Luigi Terranova, che proprio di recente ha festeggiato i 50 anni di sacerdozio, ha previsto celebrazioni mattutine con preghiere e Santa Messa alle 6:45. Il 16 luglio Messe alle ore 7:00 e 9:30; ore 11:00 Celebrazione Eucaristica presieduta da Padre Ernesto Della Corte, biblista, e benedizione dei bambini.
A sera, ore 17:30, inizio processione accompagnata dalla banda musicale “Città di Oliveto Citra”. Al rientro SS. Messa e Supplica alla Madonna del Carmine. Il programma civile prevede il giorno 14 una caccia al tesoro organizzata dal Gruppo Scout del Vallo di Diano “Mons. Bruno Schettino”; martedì 15 in Piazza dei Parlamenti spettacolo di suoni e balli con il gruppo musicale “Lacava Agostino” e la sua band. Nella serata di mercoledì 16 spettacolo musicale in Piazza del Ponte con la Grande Discoteca Nazionale “Febbre Italiana”.
“Durante i giorni della novena e nella solennità di Maria SS. Del Carmine, Patrona e Protettrice di Polla – ha dichiarato il parroco – in questo tempo perché si rafforzi in ciascuna la Fede, la speranza e la carità, è offerta a tutti la possibilità di godere del dono dell’indulgenza Giubilare, evento di grazia, opportunità di rinnovare il rapporto con Dio e con i Fratelli, occasione per sperimentare il suo perdono. Lasciamoci prendere per mano da Maria SS, Fior del Carmelo, Madre di Dio e della Chiesa, per farci “pellegrini di Speranza”.”
Una novità importante è prevista per domenica 13 luglio: è previsto un collegamento e preghiera con la Chiesa ad East Harlem, nella città di New York, dedicata a “Nostra Signora della 115ma strada”, con la quale Polla ha un antico rapporto. Infatti, il culto per la Madonna del Carmelo è arrivato nella città della Grande Mela per merito degli emigrati pollesi nel 1880.
I primi italiani arrivarono ad East Harlem nel 1878. Venivano da Polla e, quasi certamente, tra loro c’erano superstiti del terribile terremoto del 16 dicembre 1857 che provocò solo a Polla 876 vittime. Nel loro bagaglio c’era un dipinto con l’immagine della Madonna del Carmine, detta anche “La Bruna” che da secoli il 16 di luglio era al centro di una grande festa di popolo. Del resto, anche in occasione del terremoto del 1857 gli abitanti di Polla si erano affidati all’intercessione della Madonna del Carmine. Proprio per rinsaldare il rapporto con la Madonna, il parroco don Tommaso Leopardi compose un inno di ringraziamento che ancora oggi viene intonato:
Si grazia nui vulimo // a Maria ricurrimo
E sempre lurata sia // re lo Carmine Maria.
Si nun era per il vostro manto // eramo persi tutti quanti.
Scrive Renato Cantore nel libro “Harlem-Italia”: “A New York la prima festa si tenne il 16 luglio del 1881, in un piccolo alloggio di un palazzo abitato interamente da italiani. Si decise in quell’incontro di dar vita a una associazione dedicata proprio alla Madonna del Carmine, poi divenuta ‘Congrega della Madonna del Carmine’, come quella più antica confraternita di Polla, costituita nel 1627. Il primo presidente, Antonio Petrucci, grazie ad una colletta tra gli associati, prese in affitto un locale di trenta metri quadrati al primo piano di un palazzo sulla 111ma strada, all’angolo con la First Avenue, e lo trasformò in una piccola cappella dove finalmente un sacerdote italiano, padre Domenico Vento, poté dire messa la domenica di Pasqua del 1884. Per l’occasione fu fatta arrivare da Polla una copia precisa della statua esposta nella Chiesa di Santa Maria dei Greci, realizzata da bravi artigiani del paese”. L’operazione costò 100 dollari, una cifra enorme per quei tempi, ma gli adepti della congrega erano certi che la Madonna avrebbe ampiamente ripagato il sacrificio, coprendo di grazie il suo popolo anche nella nuova patria americana. Il nuovo culto sollevò malumore tra il clero cattolico di lingua inglese che non gradiva l’ingerenza degli italiani, i quali però non si lasciarono intimidire. Nel 1884, grazie a un parroco inglese che aveva vissuto in Italia, padre Emiliano Kirner, ritenendo che la piccola cappella della 111ma strada non fosse più sufficiente, fu acquistato un terreno lungo la 115ma strada per costruirvi una chiesa vera.

La sua realizzazione non fu cosa facile anche per le critiche del sindacato dei muratori, contrari al lavoro volontario dei fedeli che, invece, poterono contare sull’aiuto delle donne che “si legarono i capelli, arrotolarono le lunghe vesti, e dettero manforte ai loro uomini nel mettere su un mattone sull’altro, tanto perché fosse chiara a tutti la volontà dei futuri parrocchiani”. Ultimati i lavori in tempi record, nasceva la prima chiesa dedicata alla Madonna del Carmine in tutto lo Stato di New York per cui l’8 dicembre la statua lasciava l’appartamento-cappella per essere portata in processione nella nuova chiesa che sarà completata nel 1887.Nel 1903 un altro padre pallottino, Scipione Tofini, ottenne l’incoronazione della statua da Papa Leone XIII che, però, morì poco dopo. Fu il suo successore, Pio X, a benedire le corone d’oro. Per l’incoronazione fu scelta la data del 10 luglio 1904: la statua fu portata in processione tra due ali di folla in un’enorme festa di popolo. Al termine tornò nella chiesa-scantinato dove rimarrà fino al 1923, quando Papa Pio XI conferì alla chiesa lo status di Santuario Maggiore e la statua ottenne il posto che le spettava sull’altare maggiore.
“Nel frattempo – osserva ancora Renato Cantore – all’ombra del campanile della chiesa, tra le case ferrovia e le strade polverose stava avvenendo un altro ‘miracolo’: l’Italia di Harlem cresceva non solo in numeri ma anche in consapevolezza di sé. Caso unico tra le Little Italy d’America, si mostrava capace di produrre leadership e classe dirigente. Con la seconda generazione, tra quelli che erano arrivati da bambini o erano nati qui da genitori italiani, emersero forti personalità che avrebbero segnato il cammino degli italiani di Harlem”, tra i quali i già citati Leo Covello e Vito Antony Marcantonio. Ma questa è una storia che abbiamo già raccontato.
Un’ultima annotazione: la statua di Polla sarà incoronata soltanto il 16 luglio 1957, grazie all’iniziativa del parroco don Ignazio Sarno, per le mani del Vescovo di Teggiano, mons. Stefano Tinivella, assistito da due altri presuli: mons. Antonio D’Arco, Vescovo di Castellammare di Stabia, e mons. Antonio Rosario Mennonna, Vescovo di Muro Lucano. Contestualmente, lo stesso parroco riprese i contatti con la Chiesa di New York. Se la statua della Madonna fu fatta arrivare per volontà degli emigrati pollesi, il parroco più longevo della chiesa del Carmine ad East Harlem è stato un pallottino: padre Peter Rofrano, originario di Sala Consilina.