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Con-Tatto (VIDEO) – Terzo Mandato e Tribunali: giochi di potere e… “cattivi pensieri”

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Non si può certo dire che la scorsa settimana sia stata avara di notizie politiche, sia a livello nazionale che regionale. Due gli argomenti principali su cui riflettere: l’affossamento del terzo mandato e le nuove iniziative per riaprire alcuni tribunali. Un caso? Forse. Ma a beneficiarne sembrano sempre uomini di governo. Una scena che ricorda il vecchio gioco delle tre carte, con protagonisti tre sottosegretari. Entrambe le questioni toccano da vicino anche la Campania.

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Terzo mandato: fine dei giochi?

A meno di clamorose sorprese, sembra ormai definitivamente tramontata la possibilità che il Parlamento approvi un provvedimento per consentire ai governatori regionali di ricandidarsi per un terzo mandato. Ad alimentare le speranze era stato Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, che al termine di una riunione dell’esecutivo aveva dichiarato: “Non c’è una preclusione ideologica ad affrontare il tema del terzo mandato, se il problema lo avessero posto le regioni”. Le prime reazioni positive erano arrivate dalla Lega, da sempre contraria al ricorso del Governo contro la legge del Consiglio Regionale della Campania. La possibilità avrebbe aperto le porte a una nuova candidatura sia per Vincenzo De Luca in Campania che per Luca Zaia in Veneto. Nel 2026, anche Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, avrebbe potuto beneficiarne.

Nel centrodestra, la Lega ha definito il terzo mandato “una scelta saggia all’insegna dell’autonomia, della leale collaborazione istituzionale e soprattutto rispettosa della volontà popolare”. Ma sono arrivate le opposizioni nette di Forza Italia, Noi Moderati e del PD. Nei giorni scorsi è arrivato lo stop definitivo: Forza Italia ha ribadito la sua contrarietà, affermando che “cariche così ricche di potere devono avere un certo limite”. Ma è davvero questa la motivazione? Qualche dubbio emerge, specie se si guarda alla risposta di Fratelli d’Italia, che a sua volta ha bloccato due proposte forziste: lo ius scholae e la cittadinanza.E ora? Si cambia campo: archiviato il terzo mandato, lo scontro si sposta sulle candidature. E qui centrodestra e centrosinistra si trovano a fare i conti con una realtà complicata: “Il mio candidato è meglio del tuo”.

Riapertura dei Tribunali: solo per pochi “amici”?

L’altro tema che agita la politica riguarda la possibile riapertura di alcuni tribunali, tra cui Sala Consilina, chiusi nel 2012 per effetto della riforma Severino-Birritteri. La riforma, giustificata da criteri di efficienza, ha soppresso 37 tribunali ritenuti troppo piccoli. Ma i risultati sono stati tutt’altro che efficaci: nessun reale risparmio e nessuna vera efficienza.

Il caso del Tribunale di Sala Consilina è divenuto nazionale: è l’unico ad essere stato accorpato a un distretto fuori regione, violando la naturale suddivisione territoriale. A chiedere con forza il ripristino è stato il consigliere regionale Corrado Matera, promotore di una legge regionale approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale della Campania il 16 febbraio 2022. La norma, trasmessa alla Camera, prevede la modifica del Decreto Legislativo n. 155 del 7 settembre 2012, con una proposta concreta: la Regione si farebbe carico delle spese di gestione e manutenzione del tribunale, incluse quelle per il personale di custodia e vigilanza.

Una proposta seria, ma che al momento non trova riscontro nei provvedimenti romani. Il disegno di legge in discussione riguarda infatti solo quattro sedi: Bassano del Grappa, Alba, Lucera e Rossano Calabro. Come diceva Giulio Andreotti, “A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca”. Non a caso, queste sedi coincidono con le aree elettorali di Andrea Ostellari (Bassano del Grappa), Andrea Delmastro (Alba), Francesco Paolo Sisto (Lucera) ed Ernesto Rapani (Rossano Calabro), tutti esponenti di governo o parlamentari influenti di Fratelli d’Italia.

E la Campania?

La Regione, intanto, ha fatto la sua parte. Ha approvato una legge impegnandosi a sostenere i costi di riapertura. Ma da Roma tutto tace. Eppure, anche in Campania ci sono figure politiche che raccolgono voti ad Ariano Irpino, Sant’Angelo dei Lombardi e nel Vallo di Diano, sedendo oggi ai tavoli del Governo accanto a Delmastro, Sisto e Ostellari. Perché allora continuare a ignorare Sala Consilina?

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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