di Elia Rinaldi
Fino all’ultimo ha saputo sorridere alla vita, con quella leggerezza profonda che appartiene solo a chi ha conosciuto il dolore e ha scelto comunque di restare luminoso. Michele Ferzola se n’è andato a 64 anni, all’Ospedale di Salerno, lasciando dietro di sé un silenzio che pesa e un ricordo che commuove. Funzionario del Genio Civile di Sala Consilina, ma soprattutto uomo buono, musicista appassionato, marito, padre, fratello, amico: un’anima gentile, capace di farsi volere bene ovunque andasse.

Nato e cresciuto a Montesano sulla Marcellana, aveva trovato la sua dimensione familiare e affettiva a Buonabitacolo, dove viveva con la moglie Rosanna Labella, ingegnere, e i figli Imma e Giuseppe. Due comunità, oggi, si stringono nel lutto per salutarlo, unite dal cordoglio ma anche dalla gratitudine per aver avuto accanto un uomo come lui.

La vita di Michele non è stata facile, segnata da lutti profondi già in giovane età. A soli vent’anni perse il padre e, come in un crudele destino incrociato, la madre morì il giorno dopo, durante i funerali del marito. A questi dolori si aggiunsero negli anni le perdite delle sorelle Pia e Annalisa, entrambe strappate via da malattie gravi. Eppure, nonostante tutto, Michele non aveva mai smesso di sorridere. “Sono decisamente fortunato”, scriveva su Facebook accanto a una foto con le sorelle. Era il suo modo di affrontare la vita: con gratitudine, anche nel dolore.

Era profondamente legato alla famiglia. Le sue due sorelle rimaste in vita, Maresa e Liliana, erano il suo orgoglio. La prima, medico di base a Buonabitacolo, la seconda una figura di spicco nel mondo della scuola e della sanità pubblica: dirigente scolastica del Liceo Scientifico “Pisacane” di Padula e, negli anni Novanta, prima donna manager della sanità provinciale salernitana alla guida della Usl/57. Con entrambe condivideva affetto e stima reciproca.

Fuori dal lavoro, Michele si rifugiava nelle sue passioni: la musica e la moto. Suonava la chitarra e le tastiere, e amava mettersi in viaggio sulla sua Motoguzzi.
È stato per alcuni anni uno dei componenti storici del gruppo musicale “La Nuova Dimensione”, insieme al collega Cristiano Fernicola e a Biagio Franza, già dirigente del Genio Civile. Musica e amicizia andavano di pari passo, e in quel gruppo c’era qualcosa che somigliava alla felicità: quella vera, fatta di note, sorrisi e leggerezza.
“Era stimato da tutti, non solo per la sua competenza, ma per la sua umanità,” ricorda oggi Fernicola. Michele aveva sempre una parola buona, una battuta pronta, una carezza per chiunque incrociasse il suo cammino. Aveva un amore viscerale per le persone semplici, quelle che – come scrisse in un post su Facebook – “custodiscono il segreto della felicità”.
Negli tempi, forse sentendo più vicina la fragilità dell’esistenza, si era fatto portavoce di messaggi di pace. Ogni giorno pubblicava appelli contro la guerra, con il pensiero rivolto in particolare all’Ucraina. Non era solo un atto di fede o di idealismo, ma la naturale espressione di un uomo che credeva nella gentilezza come forma di resistenza.
I funerali si terranno domani alle 15.30 nella Chiesa della Santissima Annunziata di Buonabitacolo. Dopo il rito funebre, la salma sarà invece tumulata, accanto ai suoi cari, presso la cappella di famiglia in Arenabianca di Montesano sulla Marcellana.
Michele Ferzola se n’è andato lasciando dietro di sé un’eredità fatta di affetto, musica, sorrisi e rispetto. Ma soprattutto ha lasciato un insegnamento, semplice e potente: che la felicità non si trova nelle grandi imprese, ma negli abbracci familiari, nelle note di una canzone, nei gesti piccoli e sinceri di ogni giorno.
Una notizia che mi rattrista profondamente. conoscevo Michele e la sua bella famiglia da tanti anni ed era sempre un grande piacere rincontrarlo e parlare di amici comuni, con cui abbiamo diviso un lungo percorso nella nostra vita.
Michele, un abbraccio fraterno e vola alto nella luce dell’eternità.!!
R.I.P.
Condoglianze a tutti i familiari.