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Addio a Ernesto Picecchi, storico funzionario BCC Monte Pruno e pilastro comunità di Roscigno

Si è spento a Roscigno, nella sua abitazione a causa di un improvviso malore, Ernesto Picecchi. Lascia la moglie e due figli. I funerali si svolgeranno oggi pomeriggio, 12 maggio (alle ore 17.00) nella chiesa di San Nicola.

La notizia è stata resa nota dall’Amministrazione comunale di Roscigno che ha anche espresso i sensi del profondo dolore: “Ernesto Picecchi è stata una figura di riferimento per la comunità e si è sempre distinto per il suo impegno civile, la disponibilità verso i cittadini e l’amore per il territorio. Persona perbene, ha sempre messo al primo posto il bene di Roscigno e dei suoi abitanti“.

ERNESTO PICECCHI (a destra) con MICHELE ALBANESE

Durante il suo mandato, Picecchi ha affrontato con responsabilità e spirito di servizio numerose sfide amministrative, lasciando un segno di serietà e dedizione che ancora oggi viene riconosciuto da chi lo ha conosciuto e stimato. La comunità roscignola si stringe attorno ai suoi cari in questo momento di lutto, nel ricordo di un uomo che ha dedicato una parte importante della sua vita alla crescita ed alla cura del suo paese.

Ha lavorato per anni come funzionario della Banca Monte Pruno distinguendosi per competenza ed abnegazione. Era stato collocato in pensione nel 2024. Questo il ricordo del Presidente della Monte Pruno Michele Albanese pubblicato sulla sui social della Banca: “Con cui ho condiviso un pezzo fondamentale ed importante della mia vita. Risalgo con la memoria al 1977, quando tutto era ancora in costruzione, quando, giovani dipendenti, eravamo soltanto in tre e si lavorava fino a tarda sera, spesso anche il sabato, spinti solo dalla passione, dallo spirito di servizio e dalla voglia di costruire qualcosa di grande per la “nostra” banca. Ernesto era lì, con la sua operosa discrezione, la sua serietà, la sua ineguagliabile disponibilità, la sua umanità silenziosa. Mai un lamento, mai una recriminazione. Solo ed esclusivamente dedizione, rispetto per i ruoli, per le persone, per i clienti. Con lui ogni giorno era un esempio di cosa volesse dire appartenere a una comunità lavorativa che si fondava su valori autentici: lealtà, sincerità, correttezza, spirito di sacrificio. Non ricordo una sola volta in cui qualcuno si sia lamentato del suo comportamento; e anche dopo il raggiungimento della pensione, non ha mai fatto mancare la sua presenza in banca: sempre pronto a un consiglio, a una parola saggia, a un gesto di incoraggiamento per i più giovani.

Ernesto era, a suo modo, un maestro. Un esempio. Un custode silenzioso di quei valori che oggi, purtroppo, non sono più patrimonio di tutti. E che invece dovrebbero essere il fondamento di ogni percorso professionale, ma che pochi seguono.

In modo particolare, ci ha lasciato in eredità l’essenza di ciò che davvero conta: la riconoscenza per ciò che si è ricevuto, il rispetto verso ogni persona incontrata sul cammino, la fiducia conquistata giorno dopo giorno, e un’onestà — soprattutto intellettuale — che faceva di lui una guida credibile e coerente.

Tutti, senza possibilità di smentita, possiamo affermare che Ernesto è stato davvero una “persona perbene”, una “bella persona”, sotto ogni punto di vista. Un uomo che ha vissuto con misura, rettitudine e nobiltà d’animo.

Per me, Ernesto non è stato solo un collega: è stato un compagno di viaggio in un tratto straordinario della mia vita. Un pezzo importante di quella che oggi è la Banca Monte Pruno.

Era, per me, una persona di assoluta fiducia. Mi fidavo di lui ciecamente, senza riserve, e questa fiducia è sempre stata ricambiata con lealtà, discrezione e rispetto. Non ha mai tradito questa stima, anzi, ne ha fatto un principio di reciprocità silenziosa ma profonda, che ha cementato nel tempo un legame umano e professionale autentico. Lo saluto con immensa gratitudine, con affetto sincero, e con la certezza che il suo esempio vivrà ancora a lungo tra di noi”.

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