Di Giuseppe Geppino D’Amico

Dopo circa 30 anni è tornato …a casa, nella Chiesa dei Cappuccini a Polla, la Madonna di Costantinopoli, lo splendido polittico datato 1611 e firmato (Pietrafesanus pingebat), realizzato nel 1611 da Giovanni De Gregorio, detto il Pietrafesa. Sia pure incompleto, sono stati recuperati e restaurati cinque dipinti del polittico, considerato uno dei cicli pittorici più importanti di Polla e del Vallo di Diano.
Il polittico restaurato vede al centro la Madonna di Costantinopoli con ai lati Santa Barbara e Caterina d’Alessandria, sormontata da una lunetta, pure su tela, in cui è raffigurato l’Eterno. Ai lati della Madonna, su due ante, sono raffigurati San Francesco e San Leonardo. Un’altra tela, posta di traverso a guisa d’architrave sulle ante, presenta al centro il monogramma IHS e ai lati due riquadri con scene di santità.
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Giovanni De Gregorio, detto il Pietrafesa dal toponimo del comune in cui era nato intorno al 1580 (oggi Satriano di Lucania), è considerato il pittore lucano più rappresentativo del Seicento, ma di scuola napoletana, insieme a Pietro Antonio Ferro e Giovanni Donato Oppido. Dal 1595, quindicenne, il Pietrafesanus frequenta la bottega di Fabrizio Santafede a Napoli, rimanendovi per sei anni. Dopo un periodo influenzato dalla pittura fiamminga, ben presto mette in luce le caratteristiche della propria personalità.
Il Pietrafesanus è ben presente anche nel Vallo di Diano e nei comuni degli Alburni. A Sala Consilina, per la Chiesa di Santo Stefano, dipinse, nel 1610, la Madonna della Consolazione con i Santi Agostino, Stefano, Maria Maddalena e Monica e nel 1615 la Madonna delle Grazie e i Santi Onofrio e Carlo Borromeo. Tra le altre opere del pittore lucano si segnalano L’Eterno Padre a Sicignano degli Alburni, L’Immacolata a Castelcivita e un polittico a Piaggine.

Fino al 1980 nulla si sapeva della presenza del Pietrafesa nel Vallo di Diano. Solo dopo il terremoto, molte tele rinvenute in pessimo stato nelle chiese furono portate nella Certosa di Padula, dove era stato allestito, per iniziativa del Soprintendente Mario De Cunzo e della Direttrice della Certosa, Veda de Martini, un importante laboratorio di restauro. Un grande lavoro di ricerca storica e artistica fu svolto da quattro storici dell’arte: Antonella Cucciniello, Letizia Gaeta, Silvano Saccone e Concetta Restaino (v. intervista), presente ieri a Polla per illustrare non solo l’opera restaurata ma tutto il lavoro svolto dal Pietrafesa nel Vallo di Diano e negli Alburni. Solo durante il restauro è stato possibile certificare la presenza dell’artista nel nostro territorio, perché durante il lavoro di restauro e pulitura è emersa la firma del Pietrafesanus. Sono tantissime le sue opere che è possibile ammirare in Basilicata (sia nella provincia di Potenza che in quella di Matera) ma anche nella provincia di Salerno fino a Tortora, in Calabria.

Satriano lo ha ricordato dedicandogli un museo multimediale che, visitandolo, consente agli appassionati di arte di ammirare le opere dell’artista. “Il museo – ha spiegato il sindaco Vita – accoglie il visitatore con l’immagine dell’artista riflessa in uno specchio. A lui è dedicato il Museo Virtuale Parco dei Colori, allestito nella residenza signorile della Rocca di Poggiardo, a Satriano di Lucania, città natale dell’artista. All’interno del museo multimediale del Pietrafesa sono esposte oltre quaranta opere digitalizzate, che consentono un percorso di conoscenza multisensoriale. In un’altra sala, sfogliando un libro digitale sospeso a mezz’aria, è possibile ripercorrere il contributo culturale di artisti, poeti, musici, giuristi ed ecclesiastici del Seicento lucano”.
Nel corso dell’incontro, coordinato da Don Fernando Barra (Direttore dei Beni Culturali della Diocesi di Teggiano-Policastro), sono intervenuti: Padre Antonio De Luca (Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro); Don Luigi Terranova (Parroco di San Nicola dei Latini e di Santa Maria dei Greci); Giovanni Corleto (Presidente del Consiglio Comunale di Polla); Massimo Loviso e Umberto Vita (sindaci di Polla e Satriano) e Giovanni Gasparriello (Funzionario di zona della Soprintendenza). Nei vari interventi è stato fatto il punto sul recupero del patrimonio artistico del Vallo di Diano e, in particolare, di quello sacro, a cui la Diocesi guarda con attenzione utilizzando anche le donazioni dell’8 per mille.