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Innovazione per il Turismo del Vallo di Diano con R.A.S.T.A.

Vittorio Esposito

È stato presentato a Padula il progetto “RASTA – Realtà Aumentata e Story-Telling Automatizzato per la valorizzazione di Beni Culturali ed Itinerari”. Presso la sede della Comunità Montana Vallo di Diano, un’intera giornata è stata dedicata all’iniziativa che vuole rafforzare l’immagine del comprensorio e dei suoi tesori, ricorrendo anche alle nuove tecnologie: realtà aumentata, correlazione semantica ed intelligenza artificiale.

VITTORIO ESPOSITO
presidente della Comunità montana Vallo di Diano (SA)

In apertura dei lavori, dopo il saluto della sindaca di Padula, Michela Cimino, il presidente dell’Ente Comunitario, Vittorio Esposito, ha voluto rimarcare proprio il lavoro che la Comunità montana sta accelerando sotto la sua presidenza. “Siamo impegnati da anni con la SNAI, probabilmente la più importante della Campania, investendo bene nel territorio. Abbiamo peculiarità naturalistiche e archeologiche da offrire al turismo nazionale ed internazionale, che si sta spostando da nord verso sud con particolare interesse verso Cilento e Vallo di Diano. In quest’ottica un contributo notevole allo sviluppo del territorio potrà darlo l’Alta Velocità con la stazione che sarà realizzata a Padula. Senza dimenticare l’aeroporto di Salerno raggiungibile dal Vallo di Diano in 45 minuti. I nostri 15 comuni, da Pertosa a Casalbuono, vantano le Grotte dell’Angelo, il centro storico di Teggiano, il Parco dei Mulini, il monte Cervati, la Certosa di San Lorenzo, il Battistero di San Giovanni in Fonte, la Cerreta Cognole e siamo impegnati nel proporre tutti questi tesori in tutti i luoghi e con ogni tecnologia, compresa quella 3d”.

Il progetto è frutto di interdisciplinarità tra tecnologi e umanisti e ha potuto contare su una stretta collaborazione fra istituti di ricerca, università, imprese, associazioni. Ne sono coinvolti l’Università della Campania (capofila), del Molise, di Bari, di Perugia, l’Università Milano-Bicocca e UniSalento. Va evidenziata, inoltre, la presenza di alcuni partner strategici quali il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI), il Gran Sasso Science Institute, la C.M. “Vallo di Diano” e le aziende Essea Digit e Orangee. Nel Vallo di Diano le attività di ricerca si sono concentrate sul Battistero paleocristiano di San Giovanni in Fonte, luogo cardine del monachesimo italo-greco, con l’obiettivo di offrire ai futuri visitatori un’esperienza interattiva, accessibile e personalizzata.

Antonio Pagliarulo, vicepresidente delegato al Turismo, che ha seguito il progetto in prima persona si è così espresso: “La cosa che mi ha fatto maggiormente piacere nel 2021, quando questo progetto è il fatto di potere realizzare quanto il Vallo di Diano fosse prezioso proprio in questo progetto ministeriale. Da amministratore non posso che esserne felice. Abbiamo scelto il Battistero di San Giovanni in Fonte, dove è stato fatto un lavoro egregio, ed è stato creato un gemello digitale, consentendo ai visitatori di immergersi in tutta la sua bellezza. Crediamo nella forza di questa iniziativa, ed invito il gruppo di lavoro accademico ad andare avanti. Per noi è un ulteriore passo nella creazione della Destinazione Turistica Vallo di Diano: ci crediamo, continueremo a crederci e opereremo al meglio nell’interesse del territorio convinti che il connubio cultura-innovazione tecnologica potrà dare risultati prima impensabili”.

Un importante contributo al convegno è stato offerto dalla Dirigente del Settore Turismo della Regione Campania, Rosanna Romano che, collegata in webinar, ha evidenziato un dato molto importante: “Il progetto rientra nella strategia della Regione e la Comunità Montana del Vallo di Diano si sta muovendo con la stessa dinamica. Auspichiamo un nuovo incontro operativo per studiare una nuova narrazione del Vallo di Diano da utilizzare in occasione di manifestazioni internazionali. Per ulteriori notizie gli interessati possono consultare l’App Cultura Campania”.

A seguire gli interventi di vari docenti universitari e dirigenti delle aziende coinvolte che hanno affrontato il problema in base alle rispettive competenze.

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