Mercoledì 9 aprile, presso l’Istituto Comprensivo “Camera” di Sala Consilina, si terrà un incontro sulla “Cultura della legalità- focus di prevenzione al bullismo e cyberbullismo”. L’evento, destinato agli studenti della scuola media salese, nasce nell’ambito della collaborazione istituzionale tra l’Istituto “Camera” e l’Arma dei Carabinieri, e a dialogare con i ragazzi sul fenomeno sempre più diffuso del bullismo e del cyberbullismo sarà il Capitano della Compagnia Carabinieri di Sala Consilina. Veronica Pastori. Il contrasto dei fenomeni del bullismo tradizionale e di quello online, conosciuto come cyberbullismo, rappresenta ormai una sfida globale che coinvolge famiglie ed istituzioni. A livello mondiale i dati UNESCO 2024 indicano che 1 studente su 3 ha subito aggressioni fisiche nell’ultimo anno. Il bullismo si manifesta in numerose forme minando il potere trasformativo dell’istruzione.

Il bullismo psicologico colpisce il 25,7% attraverso l’esclusione sociale il 15,3% e la diffusione di pettegolezzi o menzogne 19,5%. Rispetto al cyberbullismo, le ragazze sono più colpite da messaggi offensivi mentre i ragazzi sono più bersagliati da immagini inappropriate. Anche l’UNICEF è in prima linea nelle battaglie contro il bullismo ed il cyberbullismo che restano sfide cruciali che richiedono interventi educativi continui e strutturati per promuovere ambienti di apprendimento inclusivi e sicuri. Secondo l’indagine Health Behaviour In School-aged Children gli atti di bullismo e di cyberbullismo tendono a essere più̀ frequenti nelle ragazze e tra i più giovani, con proporzioni di circa il 20% negli undicenni che progressivamente si riducono al 10% tra le ragazze e i ragazzi più grandi. La Sintesi DATI monitoraggio della piattaforma ELISA a.s. 2022/2023 del Ministero dell’Istruzione e del Merito evidenzia che il 25,3% degli studenti delle Scuole Secondarie di Secondo Grado è stato vittima di bullismo; l’8,1 % ha subito bullismo di tipo omofobico; il 7,4% ha subito prepotenze a causa di una disabilità; 10,1% dichiara di aver subito prepotenze a causa del proprio background migratorio.