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Casalbuono e Sanza si uniscono al fronte per il Commissariato di Polizia nel Vallo di Diano

di Elia Rinaldi

IComuni di Casalbuono e Sanza hanno approvato le delibere per l’istituzione di un Commissariato della Polizia di Stato nel Vallo di Diano, aggiungendosi così all’appello già lanciato da numerosi enti e amministrazioni locali. A sottolinearne l’importanza è anche l’Associazione “Schierarsi”, che ha raccolto l’adesione di una lunga lista di realtà istituzionali del comprensorio.

Oltre a Casalbuono e Sanza, hanno già espresso parere favorevole la Comunità Montana “Tanagro – Alto e Medio Sele”, Atena Lucana, Auletta, Buonabitacolo, Caselle in Pittari, Monte San Giacomo, Montesano sulla Marcellana, Padula, Pertosa, Polla, Roscigno, Sala Consilina, San Rufo, Sant’Arsenio, Sassano e Teggiano.

Alla base delle richieste avanzate dai sindaci Attilio Romano e Vittorio Esposito vi è l’analisi di un territorio ampio e complesso: il Vallo di Diano si estende su 726 chilometri quadrati e conta circa 60 mila abitanti, ma se si includono i territori contigui come il Golfo di Policastro, la zona del Tanagro, gli Alburni e la Valle del Calore, si arriva a coprire un’area di 3.299 chilometri quadrati con circa 200 mila residenti.

Questa vasta area di confine tra Campania, Basilicata e Calabria è attraversata dall’autostrada del Mediterraneo, elemento che da un lato la rende facilmente accessibile, ma dall’altro facilita le attività illecite delle organizzazioni criminali, che possono così espandere con rapidità le proprie influenze.

A preoccupare è anche la distanza dai presidi esistenti: i Commissariati di Polizia più vicini sono a Battipaglia e Agropoli, distanti anche 150 chilometri e con tempi di percorrenza fino a due ore, spesso lungo strade non agevoli. Un vuoto che, secondo le amministrazioni di Casalbuono e Sanza, lascia scoperto un territorio strategico dal punto di vista sia logistico che economico.

I recenti rapporti della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) confermano una crescente presenza di attività illecite nel comprensorio: spaccio di droga, riciclaggio, reati ambientali gravi e diffusi. La situazione rischia di peggiorare con l’arrivo dei cantieri per l’Alta Velocità, che porteranno con sé importanti flussi di denaro pubblico, potenziale bersaglio delle mafie.

Non ultimo, il progressivo aumento di episodi criminali – furti, rapine, incidenti stradali e immigrazione clandestina – ha messo in difficoltà le forze dell’ordine già presenti, come i Carabinieri e la Guardia di Finanza, non sempre in grado di assicurare una copertura efficace su un territorio così vasto.

Per tutte queste ragioni, Casalbuono e Sanza hanno ritenuto “urgente e imprescindibile” l’istituzione di un presidio di Polizia di Stato nel cuore del Vallo di Diano.

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