Di Geppino D’Amico
La città di Battipaglia ricorda l’illustre concittadino Antonio Cestaro con un convegno sul tema “Antonio Cestaro vita, storia e società a cento anni dalla nascita”. L’incontro, che si terrà giovedì 3 aprile (ore 18:00) presso il Salotto del Comune di Battipaglia, è stato voluto e organizzato dal Rotary Club Battipaglia, dal Lions Club Eboli-Battipaglia e dall’Associazione Historia Nostra, con il patrocinio del Comune di Battipaglia, “per ricordare lo storico che ha dato lustro alla sua terra con un nuovo modo di raccontare ed esplorare il Mezzogiorno d’Italia”.
Dopo i saluti del Sindaco di Battipaglia Cecilia Francese, dei Presidenti del Rotary di Battipaglia Orlando Caprino Caprino, del Lions Silvana Rocco, di Ermelinda D’Elia, Presidente di Historia Nostra, i lavori saranno introdotti dalla prof.ssa Sara Carbone. Illustreranno figura ed opera dello storico Cestaro i professori Giuseppe Acocella, Rettore Magnifico dell’Università “G. Fortunato” di Benevento; Giampaolo D’Andrea, Presidente dell’Associazione per la Storia sociale e religiosa del Mezzogiorno e dell’Area mediterranea ed Antonio Lerra, Presidente della Deputazione Lucana di Storia Patria. Seguiranno le testimonianze a cura di Historia Nostra. Concluderanno i lavori il Governatore del Distretto Rotary 2101, Antonio Brando, ed il Governatore Lions Distretto 108 Ya, Tommaso Di Napoli. Nato ad Eboli nel 1924, Antonio Cestaro è stato un intellettuale che ha dato un contributo notevole alla cultura del territorio salernitano e non solo.

Professore ordinario di Storia Moderna, tra i padri fondatori dell’Università degli Studi di Salerno, della quale fu Pro Rettore. Allievo e tra i principali collaboratori di Gabriele De Rosa, ebbe un ruolo fondamentale nella direzione di centri di studio e ricerca sulla storia del Mezzogiorno: ha contribuito a formare nuovi ricercatori e giovani storici. Nel corso della sua lunga carriera ha collaborato con illustri storici italiani e stranieri come Giuseppe Galasso, Emile Poulat, Jean Delumeau, Maurice Aymard – con l’intento di contribuire, con l’ausilio della ricerca storica, all’animazione culturale e crescita sociale del Meridione. Nel 1980, a seguito del terremoto che colpì l’Irpinia e la Basilicata, Egli ha guidato la fase di recupero di documenti civili ed ecclesiastici finiti sotto le macerie. Ha insegnato anche all’Università della Basilicata. In particolare, a Potenza è stato tra i fondatori dell’Associazione per la Storia Sociale del Mezzogiorno. Dal 1987 al 1989 si attivò nell’organizzazione del ciclo di seminari sul tema “Il Mezzogiorno fra l’età giacobina e il Decennio francese”, conclusosi con uno storico convegno a Maratea nel giugno del 1990. Una mobilitazione straordinaria di docenti e di giovani studenti partecipanti: alcuni avrebbero più tardi intrapreso con successo la via accademica della ricerca storica, come Giuseppe Foscari e Nicola Oddati, Enrica Delle Donne e Adriana Di Leo.

Dall’interesse per la terra lucana nacque inoltre la ponderosa “Storia della Basilicata”, edita da Laterza in tre volumi. Nel 1993, in onore del maestro, quanti con lui avevano condiviso anni di diffusa e capillare indagine nei ‘sotterranei’ socio-religiosi dell’Italia meridionale diedero alle stampe l’interessante volume “Studi di Storia del Mezzogiorno” offerti ad Antonio Cestaro da colleghi ed allievi” pubblicato dalle Edizioni Osanna di Venosa. Tra i numerosi testi che ci ha lasciato vanno ricordati: “La stampa cattolica a Napoli. Dal 1860 al 1904” (1965); “Le Diocesi di Conza e di Campagna nell’età della Restaurazione” (1971); “Strutture ecclesiastiche e società nel mezzogiorno: studi e ricerche dal XV al XIX secolo” (1978); “L’applicazione del Concilio di Trento nel Mezzogiorno. Testi e documenti” (1986); “Juan Caramuel vescovo di Satriano e Campagna (1657 – 1673)”; “Cultura e vita religiosa nella seconda metà del Seicento” (1992); “Studi e ricerche di storia sociale e religiosa” (1996); “Geronimo Seripando e la Chiesa del suo tempo nel V centenario della nascita” (1997). Ha curato, inoltre, i volumi “Chiesa e società nel Mezzogiorno moderno e contemporaneo” (1995); “L’episcopato meridionale e la rivoluzione del 1799” (1999); “Eboli nell’Ottocento. Economia, società e cultura” (2004); “Giovanni Libertazzi. Un uomo, una storia” (2005). Nel 1983 aveva pubblicato con De Rosa per i tipi di Minerva Italica “Mito Storia Civiltà”, testo sul quale migliaia di alunni delle scuole medie hanno acquisito conoscenze storiche essenziali.

Antonio Cestaro. Si spense il 10 agosto 2017 a Battipaglia , sua città di adozione. Indubiamente il prof. Cestaro è stato un importante punto di riferimento per tantissimi giovani studiosi. A Lui va riconosciuto il merito di aver formato la coscienza storica del Cattolicesimo meridionale, alimentandola con argomenti sociali e politici che mantengono ancora oggi la loro attualità.