Prima manifestazione pubblica a Sant’Arsenio per ricordare Mons. Antonio Sacco nel centenario della scomparsa. È stato proprio l’Istituto che porta il nome l’illustre concittadino di Sant’Arsenio ad ospitareun interessante incontro dal titolo “Mons. Antonio Sacco, religioso, storico, architetto a cento anni dalla scomparsa”. Dopo i saluti del sindaco Donato Pica e di Antonietta Cembalo, Dirigente Scolastica dell’Istituto “Sacco”, sono intervenuti il Presidente dell’Associazione Culturale “Luigi Pica” di Sant’Arsenio, Aldo Rescinito, e il Presidente del Centro Studi e Ricerche Vallo di Diano “Pietro Laveglia”, Giuseppe D’Amico, che ha anche coordinato i vari interventi. Nel corso del suo intervento il sindaco Donato Pica ha illustrato le iniziative che il Comune porterà avanti nel corso dell’anno ed ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto dalla Commissione incaricata di selezionare i due candidati ai quali affidare il compito di continuare gli studi sulla Certosa.
La presidente della Commissione, Rosanna Giudice, ha ufficializzato i nomi dei vincitori delle due borse di studio del valore di 5 mila euro ciascuna: Francesca Pia Di Grucci si occuperà de “La Certosa Di San Lorenzo In Antico Regime (1640-1799)”, mentre Miguel Enrique Sormani farà ricerche su “La Certosa dopo La Certosa: dalla Fine dell’antico Regime al Novecento (1798-1980)”. Di rilievo l’intervento di Enrico Coiro, esperto e studioso di storia locale e del Sacco in particolare, del quale ha illustrato la vita e le opere, soffermandosi in particolare su “La Certosa di Padula” non tralasciando alcune considerazioni sugli scritti del sacerdote che era anche archeologo e architetto ed ha lasciato pregevoli disegni e progetti: porta la sua firma il progetto della Cappella esagonale del locale cimitero dove sarà collocato un nuovo sacrario con i suoi resti mortali.
Paola D’Agostino Francesco Fanoli Carmine Pinto

Molto attesi gli interventi dei tre studiosi che recentemente sono stati nominati da Massino Osanna, Direttore dei Musei Nazionali, nel Comitato Scientifico della Certosa: Paola D’Agostino, Storica dell’Arte- Comitato Scientifico Certosa di Padula, Francesco Fanoli, Ministero della Cultura, Funzionario Referente della Certosa di Padula, Carmine Pinto, Direttore del Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Salerno. Le conclusioni sono state affidate a don Giuseppe Radesca, Vicario della Diocesi di Teggiano-Policastro in rappresentanza del Vescovo, Mons. Antonio De Luca.

Dal convegno di Sant’Arsenio è scaturita una interessante proposta che si cercherà di realizzare in collaborazione con la Soprintendenza e con il Comune di Padula (rappresentato dall’Assessore al Turismo Antonio Fortunati): riprendere e realizzare l’idea avanzata nel 1925 dal sacerdote padulese don Arcangelo Rotunno il quale aveva chiesto di intitolare a Mons. Sacco una via nei pressi della Certosa e una lapide da collocare all’interno della Certosa (V. foto). Dall’incontro è emersa una necessità imprescindibile: creare una rete di studiosi intorno alla Certosa, delle cui vicende storiche sappiamo ben poco. Occorre, quindi, dare un segnale importante alla conoscenza e lo si potrà fare con un grande convegno, invitando a Padula storici di chiara fama per studiare, tutelare e sviluppare la Certosa. Non a caso nella seconda metà dell’800, al termine di una visita in Certosa, Ruggero Bonghi così si esprimeva: “Facciamoci a dirlo chiaro; edifici così vasti non si mantengono checché vi si spenda se non si usano”.

Sempre sabato, in orario scolastico, Mons. Sacco è stato al centro di una manifestazione che ha visto protagonisti gli alunni e le alunne dell’Istituto Tecnico per Ragionieri. Oltre alla Dirigente Scolastica Antonietta Cembalo, erano presenti le Autorità cittadine (il sindaco Donato Pica e l’assessore Antonietta Mazzariello), il Vice presidente della Comunità Montana Antonio Pagliarulo e l’assessore al Comune di San Pietro al Tanagro Elena Fiordispina, i sacerdoti don Martino Romano, don Antonio Breglia e don Luigi Terranova. Gli alunni diretti dalle proff. Francesca Santarsiere e Michelina D’Alvano hanno presentato i lavori di studio ed approfondimento da loro realizzati sulla figura di Mons. Sacco. Nell’occasione sono stati consegnati gli attestati di merito agli studenti e alle studentesse che si sono diplomati lo scorso anno con la massima valutazione. Al termine, mons. Sacco è stato ricordato dal sacerdote don Luigi Terranova.
GUARDA L’INTERVISTA AL PROFESSORE CARMINE PINTO, DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO STUDI UMANISTICI DELL’UNIVERSITA’ DI SALERNO
Antonio Sacco nacque in Sant’Arsenio nel luglio del 1849. Apprese i primi rudimenti delle lettere classiche dal sacerdote Carlo Giliberti (zio dello scrittore Luigi Giliberti, autore della prima prestigiosa opera sulla storia del Comune di Sant’Arsenio). Successivamente, nel seminario di Teggiano conseguì gli ordini minori fino alla ordinazione sacerdotale avvenuta nel dì 21 marzo 1874. La sua carriera di docente era però già cominciata prima per volere del vescovo Domenico Fanelli e nel 1875-76 lo si ritrova già professore presso il Liceo Ginnasio vescovile di Alatri. Nel 1879 si laureò in lettere e filosofia presso l’Università di Napoli, ove fu allievo di Francesco De Sanctis. Contemporaneamente sosteneva con successo tutti gli esami presso l’istituto di Belle Arti di Napoli. Nel 1880 è finalmente a Roma in Vaticano come docente e poi come Assistente Bibliotecario della Biblioteca Apostolica Vaticana con la nomina di Beneficiato alla Basilica di San Pietro. Letterato, archeologo, architetto, umanista, Mons. Sacco si inserisce con autorevole presenza nel dibattito culturale della Capitale nel clima di rinascita della Rerum Novarum ed è una gloria del Vallo di Diano, dove tornava spesso, presso gli scavi di Cosilinum e Marcellianum, per i suoi studi e rilievi sulla Certosa di Padula, sulla Badia di Cadossa, sulle grancie di Sala Consilina e Buonabitacolo, sui conventi e sulle chiese di Padula, Teggiano e dintorni. Molto profonda fu la sua amicizia e collaborazione con il sacerdote padulese don Arcangelo Rotunno, anch’egli appassionato cultore delle memorie artistiche del Vallo di Diano. Numerose sono le sue pubblicazioni, corredate sempre da magnifici disegni eseguiti con la tecnica dell’incisione. Di rilievo il contributo alla progettazione dell’altare in legno per Papa Leone XIII. Suoi sono anche altri progetti per monumenti e cappelle. Perduti sono i disegni originali per la cappella centrale del Cimitero in Sant’Arsenio, nel suo prediletto stile neo-gotico, che fu però fedelmente edificata. Si ritirò in Sant’Arsenio, per riconosciuti problemi di salute, presso la sua famiglia, forse già nel 1913, e lì si spense il giorno 11 gennaio 1925. La sua fama è legata ancora oggi alla Certosa di Padula che egli studiò e descrisse in una splendida opera di altissimo pregio letterario ed architettonico in quattro volumi, eseguendo rilievi di estrema precisione e rovistando negli archivi ecclesiastici dell’intera penisola, estendendo le sue ricerche a tutto il territorio e soprattutto ai punti nevralgici del percorso della via consolare Regio-Capuam. La sua importante biblioteca fu poi donata dal fratello Giuseppe alla Chiesa matrice di Sant’Arsenio, ed è composta da opere letterarie, scientifiche, profane e sacre. Nel 1982 Vittorio Bracco, che per conto dell’Associazione Culturale “Luigi Pica” curò la ristampa anastatica dei quattro volumidel Sacco dedicati alla Certosa di Padula, nella prefazione così scriveva: “…passione curiosa e gelosa, avida nel levare uno sguardo alla metopa sospesa nella luce e nell’abbassarlo sulla carta spolverata dall’ombra, così che la mano che ha scritto o trascritto è la stessa che ha delineato, e le pagine che raffigurano portano l’impronta medesima di quelle che narrano, lungo il fluire di una competenza libera e larga regolata dall’armonia che fu di un lontano umanesimo…”.