L’informazione è sempre più veloce e gli italiani la vogliono così. Dal 2023, internet ha superato la televisione come principale fonte di notizie: oggi, un italiano su due si informa online. Lo rivela l’ultimo Osservatorio sul sistema dell’informazione curato dall’Agcom, che analizza il rapporto tra cittadini e mezzi di comunicazione.
I dati parlano chiaro: solo il 17% degli italiani legge i quotidiani e appena il 6,6% sottoscrive un abbonamento digitale. Tuttavia, un quarto della popolazione si affida alle versioni online dei media tradizionali. E la fiducia? Il 65,6% degli italiani ritiene affidabile almeno un mezzo d’informazione tra TV, radio o stampa, mentre il 30% nutre scarsa fiducia nei social media. I giovani sotto i 24 anni, invece, considerano più attendibili proprio le piattaforme digitali e gli influencer.
Questo scenario impone una riflessione: la qualità dell’informazione è ancora garantita? Il giornalismo deve adattarsi a un pubblico sempre più “mobile”, che vuole notizie rapide ed essenziali. Non basta più scrivere: serve competenza, capacità di sintesi e la forza di catturare l’attenzione in pochi secondi. Gli approfondimenti restano fondamentali, ma solo se preceduti da una narrazione efficace e mirata.
L’editoria italiana fatica ad affrontare le sfide tecnologiche e, in molti casi, sopravvive grazie ai sussidi pubblici. Intanto, i giovani premiano contenuti immediati, fruibili in tempo reale, senza confini e filtri. Ma il buon giornalismo non può essere sacrificato alla velocità: il futuro dell’informazione dipenderà dalla capacità di unire competenza, chiarezza e innovazione.