Di Giuseppe Geppino D’Amico
L’ondata di furti che, purtroppo, da tempo tormenta il Vallo di Diano ha richiamato l’attenzione di diversi organi di informazione di rilievo nazionale. Un recente servizio del TG4 sui furti tentati o consumati nel comune di Monte San Giacomo mostra la sindaca, Angela D’Alto al fianco dei concittadini impegnati di notte a dare la caccia ai malintenzionati. Nel Vallo di Diano c’è un problema sicurezza nonostante l’impegno e l’abnegazione quotidianamente profusi dalle forze dell’ordine. Motivo per cui i sindaci hanno chiesto al Prefetto di indire una riunione straordinaria del Comitato provinciale per la sicurezza che si terrà a Salerno mercoledì 7 marzo.
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Il problema sicurezzariguarda l’intera provincia ma, inutile girarci intorno, nel Vallo di Diano si avverte un senso di insicurezza e di paura con il timore di ritrovarsi i ladri anche quando si è in casa. Ci si sveglia con il pensiero di conoscere il paese preso di mira dai ladri chiedendo ai social: “Dicci oggi i nostri furti quotidiani e consenti a noi di rivolgere ai ladri tutte le imprecazioni che conosciamo”. La popolazione è esasperata e spera che dall’incontro di mercoledì i sindaci tornino con notizie di iniziative concrete atte a reprimere il fenomeno. Fenomeno che era stato al centro di un incontro nell’aprile scorso a Sala Consilina con il prefetto di Salerno, Francesco Esposito, il questore Giancarlo Conticchio, presenti i responsabili provinciali delle forze dell’ordine. Già allora i sindaci avevano evidenziato le preoccupazioni per le difficoltà legate alla crescente criminalità, in particolare furti e altri episodi di microcriminalità che continuano a generare in tutti i comuni del comprensorio malcontento tra i cittadini. Tra le richieste dei sindaci non poteva mancare quella relativa alla necessità di potenziare l’organico della Compagnia Carabinieri di Sala Consilina, che conta circa 70 unità in meno rispetto a quanto previsto. Inoltre, veniva ribadita la richiesta per l’istituzione di un commissariato della Polizia di Stato nel Vallo di Diano, al fine di contrastare più efficacemente il fenomeno della criminalità organizzata proveniente anche da altre zone.
La presenza di un Commissariato di Polizia in territorio cerniera, situato al centro tra Camorra a nord e Ndrangheta a sud, è ritenuta un’esigenza anche dagli addetti ai lavori, primo fra tutti il Procuratore Distrettuale Antimafia di Potenza, Francesco Curcio, da poco passato alla guida della Procura Antimafia di Catania. Nel novembre del 2023, al termine di un convegno, il Procuratore così commentava: “Le forze di Polizia sono insufficienti. Cristo si è fermato a Eboli, la Polizia a Battipaglia. Per trovare un altro commissariato si deve giungere fino a Cosenza. È in gioco la sicurezza dei cittadini. È vero che ci sono gli ottimi Carabinieri e la Guardia di finanza, ma non capisco perché su tutto il territorio nazionale ci sia anche la Polizia, mentre per un tratto di un centinaio di chilometri di autostrada non ce ne sia traccia. Certamente una maggiore presenza di forze di Polizia impedirebbe o comunque scoraggerebbe la criminalità”.
Ancora più incisivo il Procuratore Curcio era stato nel corso di un precedente convegno a Polla quando evidenziava il problema del traffico di stupefacenti: “Esiste un problema di difesa dalla criminalità predatoria e questo problema si risolve avendo un controllo del territorio. Si ignora quanto rilevante sia la presenza del traffico di stupefacenti nel Vallo di Diano che è l’attività più redditizia”. Quindi, l’invito rivolto a tutti: “insistere perché ci vuole un Commissariato di Polizia a Sala Consilina. Per indagare sulle infiltrazioni mafiose e sui reati ambientali ci vuole sempre una Polizia specializzata. Con l’Alta Velocità bisognerà stare attenti e verificare appalti e subappalti. Spero che tutte le Amministrazioni locali si uniscano per chiedere ed ottenere l’istituzione del Commissariato”.
Indubbiamente, quella del Procuratore Curcio è una voce particolarmente autorevole. Non va dimenticato che negli anni scorsi ha condotto diverse inchieste anche nel Vallo di Diano, territorio di competenza della Procura antimafia di Potenza. Potrebbe esserci proprio la carenza di controlli, dunque, alla base delle “penetrazioni” della criminalità organizzata nel Vallo di Diano. Il giudizio positivo espresso sul lavoro che svolgono Carabinieri e Guardia di Finanza è certamente da condividere. Non va, però, dimenticato che sono sotto organico e che alcune caserme di notte sono chiuse. Quindi, in caso di necessità i cittadini devono rivolgersi all’aliquota del pronto intervento di Sala Consilina che dista diversi chilometri.
Sulla stessa lunghezza d’onda del Procuratore Curcio è il consigliere regionale Corrado Matera che, dopo aver sentito il Prefetto di Salerno la scorsa settimana, ha indirizzato una nuova missiva al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi rinnovando la richiesta di potenziamento delle Forze dell’Ordine e l’istituzione di un Commissariato di Polizia nel Vallo di Diano. “Le criticità già evidenziate nella mia precedente segnalazione -si legge sul documento- dall’incremento dei furti e delle rapine nelle abitazioni alla diffusione dello spaccio di stupefacenti, fino al traffico illecito di rifiuti, non solo non hanno trovato adeguata risposta, ma si sono ulteriormente aggravate, alimentando un sentimento di insicurezza tra i cittadini e una crescente sfiducia nella capacità dello Stato di garantire tutela e protezione”.
Secondo Matera, quindi, è necessario e improcrastinabile un intervento risolutivo dello Stato, che si concretizzi in tre punti:
1) L’istituzione di un Commissariato di Polizia di Stato nel Vallo di Diano;
2) Il rafforzamento degli organici delle Forze dell’Ordine, con un incremento stabile di uomini e mezzi per garantire una presenza effettiva e deterrente sul territorio;
3) L’attuazione di un piano straordinario di prevenzione e repressione dei fenomeni criminali, volto a ripristinare le condizioni di sicurezza e a contrastare con determinazione il radicamento della criminalità organizzata.
L’auspicio è che l’impegno unanime di tutte le forze politiche, sociali e associative produca gli effetti sperati. Per saperne di più non ci resta che attendere l’incontro di mercoledì con il Prefetto Esposito che rappresenta sul territorio il Ministro dell’Interno e, quindi, il Governo nazionale a cui spetta la decisione finale. È lo Stato che deve riaffermare la propria presenza con atti concreti e incisivi. Il Vallo di Diano, con la sua comunità operosa e il suo patrimonio di valori civili, non può essere abbandonato.