di Elia Rinaldi
Un’ondata di furti sta seminando il panico tra la popolazione del Vallo di Diano, in particolare a Teggiano, dove i cittadini si sentono sotto assedio a causa dei ripetuti tentativi di intrusione nelle abitazioni.
La situazione è diventata così critica che i sindaci del territorio hanno scritto al Prefetto e al Questore di Salerno, chiedendo misure immediate per arginare l’aumento dei reati predatori e convocare, con urgenza, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza.

psicologa e psicoterapeuta
Ma i danni causati dai furti non si misurano solo in beni sottratti o case messe a soqquadro. La vera ferita, quella più profonda, è psicologica. Il senso di insicurezza si insinua nella vita quotidiana, minando la serenità di chi ha subito un’intrusione. “Dal punto di vista psicologico – spiega la psicologa e psicoterapeuta Filomena Vitale – va sicuramente preso in considerazione l’aspetto traumatico del furto subìto. Resta infatti nelle vittime la sensazione di essere osservati, violati nei loro ambienti, fino a rivivere il momento o a sognarlo ripetutamente con emozioni angosciose. Spesso si sviluppa un’estrema sospettosità nei confronti delle persone e dell’ambiente circostante”.
Episodi del genere possono lasciare segni profondi: un rumore improvviso, una porta socchiusa, un’ombra fugace possono far riaffiorare la paura e riaccendere il trauma. “In molte persone – aggiunge Vitale – si sviluppano anche sintomi ansiosi che si prolungano nel tempo, fino a richiedere un intervento specialistico”.
Il senso di vulnerabilità cresce di giorno in giorno. La richiesta di interventi immediati da parte delle istituzioni non è solo una questione di sicurezza pubblica, ma anche di tutela del benessere psicologico di una comunità che si sente violata nella sua intimità.