L’I.I.S. Marco Tullio Cicerone di Sala Consilina è lieto di annunciare il convegno dal titolo “1945: La guerra è finita!”, organizzato dagli alunni della classe 5a CAT, Costruzioni Ambiente e Territorio. L’evento si terrà il prossimo 8 febbraio 2025 presso l’Aula Magna dell’ITIS, a partire dalle ore 10:30. Il convegno avrà il piacere di ospitare la signora Maria Abbolorata Bianco, che condividerà la sua testimonianza diretta. Sarà inoltre proiettato un docu-film, realizzato attraverso un’intervista alla stessa signora Bianco, che ha partecipato al concorso nazionale indetto dal MIUR.
Il programma prevede i seguenti interventi:
– Prof. Carmine Pinto, docente di Storia Contemporanea presso l’Università di Salerno (Unisa);
– Prof. Giuseppe Rinaldi, sindaco di Montesano sulla Marcellana e docente di Filosofia e Storia;
– Avvocato Domenico Cartolano, sindaco di Sala Consilina;
– Prof.ssa Antonella Vairo, dirigente scolastica dell’istituto.
L’evento vedrà la partecipazione attiva di tutte le classi 5 dell’istituto, che assisteranno e parteciperanno alle discussioni.
Referenti del progetto, i docenti Antonietta Iannibelli e Salvatore Gorrese.

Il 27 gennaio l’Italia celebra la “Giornata della Memoria”, istituita per commemorare le vittime dell’Olocausto. La data fu decisa il 1º novembre 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per ricordare il 27 gennaio del 1945, giorno in cui le truppe dell’Armata Rossa aprirono i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz liberando i prigionieri ebrei sopravvissuti all’orrore nazista. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono al mondo l’orrore del genocidio. Furono anni di stenti, di sopraffazioni, di privazione della libertà e di qualsiasi dignità. Chi li ha vissuti non li ha più dimenticati. Nei campi di internamento furono ristretti anche diversi giovani militari del Vallo di Diano e della zona del Tanagro: presi dai Nazisti, pur non essendo Ebrei, furono deportati in Germania. Tra questi ricordiamo Lamberti Sorrentino, di Sala Consilina, che nel 1978 pubblicherà il libro “Sognare a Mauthausen” dove era finito, unico giornalista italiano, per avere scritto sul settimanale “Il Tempo” cose non ossequienti alla retorica dell’Asse Roma-Berlino.